Lina Wertmuller, 'Il mio futuro? un altro film in Sicilia, chissà…'
Data: Domenica, 24 maggio 2015 ore 02:00:00 CEST Argomento: Redazione
Catania, 23
maggio 2015 - "In questo periodo sto scrivendo alcune
storie interessanti, e chissà che non possa tornare a girare un film da
queste parti. Adoro la Sicilia". Lo ha detto stamattina la regista e
sceneggiatrice Lina Wertmuller, incontrando i giornalisti nella sede di
Scuola cinema a Catania e Centro studi laboratorio d'arte, ospite del
direttore Alfredo Lo Piero. Un incontro ricco di aneddoti sui suoi film
più famosi, che ha visto la partecipazione di Tuccio Musumeci, fra gli
attori della storica pellicola "Mimì metallurgico ferito nell'onore".
La regista romana ha ricordato il grande Turi Ferro - "per me è un
pezzo di cuore, mi manca tantissimo" - e ha lanciato un assist a Luca
Zingaretti: "mi piace molto come attore, ha un accento vagamente
siciliano, senza però diventare caricatura".
Non ha risparmiato critiche al remake americano del suo "Travolti da un
insolito destino nell'azzurro mare d'agosto", e ha innescato un
simpatico siparietto con un esercente cinematografico, che l'ha
ringraziata per i grossi guadagni realizzati negli anni grazie ai suoi
film.
Lei che, insieme a Pietro Germi, da non siciliana ha creato un
prototipo di siciliano famoso in tutto il mondo, ha espresso verso la
nostra isola parole di grande affetto e ammirazione: "Non vi rendete
conto - ha detto - di stare su uno scoglio di importanza strategica:
cosa c'è di meglio delle invasioni per accrescere la civiltà?".
"Eppure - ha aggiunto Tuccio Musumeci - i siciliani a volte si
vergognano della propria storia". Qui si è inserito l'intervento di
Fiorenzo Napoli, appartenente alla celebre famiglia di pupari catanesi,
che ha denunciato la mancanza in città di un teatro dedicato a questa
tradizionale arte isolana. Napoli ha ricordato l'incontro fra la
Wertmuller e la sua famiglia, da cui nacque la fortunata esperienza
quarantennale di "Rinaldo in campo".
Dal teatro al cinema, con una riflessione sulla crisi della "settima
arte", soffocata fra le esigenze di bilancio sempre più stringenti, la
mancanza di idee dei registi e la dipendenza dalla politica per la
ricerca di finanziamenti. Sul rapporto con il potere la Wertmuller ha
confermato il suo anticonformismo: "Non ne ho mai avuto grande rispetto
- ha osservato -. Sono un 'cavallo libero' e intendo rimanerlo".
Nel pomeriggio la Wertmuller terrà uno stage di regia e sceneggiatura
rivolto agli allievi della scuola.
"Chiudiamo in bellezza un anno accademico che ha visto tra i nostri
ospiti nomi come Giancarlo Giannini, Giovanni Veronesi, Dario
Argento ed Enzo G. Castellari", ha evidenziato il direttore di Scuola
cinema a Catania, Alfredo Lo Piero. "Per noi che con sacrificio
cerchiamo di fare arte e cultura, era doveroso far conoscere ai nostri
studenti una personalità come Lina Wertumuller, da cui potranno
apprendere suggerimenti preziosi".
Lo Piero ha lanciato un appello ai giovani, affinché creino realtà
culturali che si mettano in sinergia fra di loro, e soprattutto alle
istituzioni e alla politica, perché siano più vicine ai privati e
sostengano le loro iniziative.
scuolacinemacatania@gmail.com
Note biografiche
Lina Wertmuller nasce a Roma nel 1928. A diciassette anni si iscrive
all'Accademia Teatrale diretta da Pietro Sharoff; successivamente
collabora con celebri registi teatrali, tra i quali Garinei e
Giovannini. Lavora sia per la radio che per la televisione; tra le sue
esperienze di autrice e regista si ricordano la celebre trasmissione
"Canzonissima" e la serie televisiva "Il giornalino di Gian Burrasca".
Dopo essere stata aiuto regista e attrice di Federico Fellini nelle
pellicole "La dolce vita" e "8½", il suo esordio alla regia avviene nel
1963 con "I basilischi".
Nella seconda metà degli anni sessanta nasce la sua collaborazione con
l'attore Giancarlo Giannini, che è presente in alcuni dei suoi più
grandi successi come "Mimì metallurgico ferito nell'onore", "Travolti
da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" e "Pasqualino
Settebellezze". È autrice di diverse sceneggiature e regie teatrali,
anche per la regia di Franco Zeffirelli, e di serie televisive, con
attrici del calibro di Sophia Loren.
Lina Wertmuller è stata la prima donna candidata all'Oscar come
migliore regista (per il film "Pasqualino Settebellezze", nella
cerimonia del 1977). Tra gli innumerevoli riconoscimenti ricevuti nel
corso della sua carriera, si segnalano il Globo d'oro e il David di
Donatello alla carriera.
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