Situazione difficile e insostenibile del personale amministrativo tecnico e ausiliario della scuola statale
Data: Sabato, 23 maggio 2015 ore 00:30:00 CEST Argomento: Istituzioni
Lettera dell´A.N.A.AM. al
Presidente Renzi – “Situazione difficile e insostenibile del personale amministrativo tecnico e ausiliario della scuola statale”
Gentile Presidente,
in questi mesi ha preso “a cuore” il settore scuola, dapprima con un
documento chiamato “Buona Scuola”, poi con proclami di un decreto legge
per poi “democraticamente” ritornare sui suoi passi e proporre un
disegno legge.
In questi mesi l’abbiamo vista impegnato in trasmissioni radiofoniche e
televisive, a “twittare e postare” sui social network, non ultimo
abbiamo saputo che ha inviato una lettera tramite mail a tutti i
docenti del settore scuola.
Ci sembra strano che Lei e nessuno delle persone preposte a ciò,
abbiano mai pensato che nelle scuole opera anche il personale
amministrativo tecnico ausiliario al fine di rendere fondamentale il
suo buon funzionamento.
Ebbene si, caro Presidente, nella scuola “ci siamo anche noi” …
I COLLABORATORI SCOLASTICI.
Noi collaboratori scolastici che ogni mattina e sera garantiamo
l’apertura e la chiusura delle scuole italiane, noi che siamo il primo
personale di riferimento per migliaia di bambini e famiglie… noi che in
molte realtà italiane vediamo affidare appalti di pulizie a ditte
esterne, dove è stato stabilizzato il personale ex LSU con una spesa
maggiore per il bilancio scolastico e con una percentuale del 25% di
accantonamento dei posti in organico per noi ausiliari. Anche per
quanto riguarda la sentenza della Corte Europea teniamo a precisare che
il primo ricorso è stato presentato proprio da un ATA, ma il Governo,
anziché assumerli, ha deciso di licenziarli, forse per far posto ai
dipendenti in esubero di altre Amministrazioni (vedi ex Provveditorati
e Provincia), non tenendo conto della specificità delle mansioni e
delle retribuzioni, che sono bassissime.
Noi che abbiamo visto nell’arco di un decennio diminuire drasticamente
l’organico tra dimensionamento e tagli, tanto che in molte realtà si
lavora con un’unità per edificio scolastico.
Noi collaboratori scolastici che garantiamo la pulizia delle scuole con
carichi di lavori quasi al limite dell’impossibile.
Noi collaboratori che garantiamo la sorveglianza e l’assistenza ai
minori e disabili.
Ebbene si, caro Presidente, nella scuola “ci siamo anche noi” …
GLI ASSISTENTI TECNICI.
Noi che provvediamo all’assistenza tecnica, alle esercitazioni
didattiche in compresenza del docente per almeno 24 ore settimanali e
per le restanti 12 ore provvediamo alla manutenzione e riparazione
delle attrezzature tecnico – scientifiche dei laboratori e alla
preparazione del materiale per le esercitazioni. A noi che, per i
motivi succitati, viene richiesta specifica preparazione professionale,
conoscenza di strumenti e tecnologie anche complesse, con l’assenza
totale di corsi di formazione ed aggiornamento da parte
dell’Amministrazione.
Noi che, con una disponibilità finanziaria della scuola sempre più
ridotta, siamo gli unici a poter riparare e rendere utilizzabili
strumentazioni consunte che andrebbero sostituite.
Anche noi tecnici, a seguito di tagli, dobbiamo districarci
contemporaneamente in più laboratori, e molte volte le lezioni
laboratoriali si svolgono con il solo insegnante, il quale, se pur
perfettamente in grado di svolgere la lezione ed utilizzare le
attrezzature, non può garantire la piena sicurezza degli studenti che
utilizzano apparecchiature elettroniche, sostanze chimiche, macchinari,
fornelli di cucina ecc…
Noi che come figura professionale siamo presenti solo nelle scuole
secondarie di II grado, mentre nelle scuole secondarie di I grado e
nelle scuole primarie si affida a ditte e tecnici esterni la
manutenzione e il supporto dei laboratori utilizzati nelle attività
progettuali, presenti nel piano dell’offerta formativa o nelle attività
esterne, vedi PON ecc..
Ebbene si, caro Presidente, nella scuola “ci siamo anche noi” …
GLI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI.
Si ricorda di noi? Quelli della cerchia dantesca, “dei fannulloni
brunettiani”.
Noi che abbiamo una qualifica di 4° livello, che in qualsiasi altra
amministrazione statale svolgeremmo ruoli di usciere e bibliotecario.
Invece noi siamo quelli che animiamo con molteplici sacrifici la
macchina amministrativa – didattica della scuola. Noi, quelli che, a
supporto delle famiglie, curiamo le iscrizioni degli alunni… chieda un
po’ in giro a mamme e papà se, anche con l’avvento del sistema
informatico di Scuole In Chiaro, molti di loro non hanno avuto bisogno
del supporto delle segreterie scolastiche, o alle tante famiglie extra
comunitarie che non hanno possibilità e competenze linguistiche per
espletare autonomamente l’iter delle iscrizioni dei propri figli!! Noi
assistenti amministravi che da anni svolgiamo compiti di gestione del
portale SIDI (istanze on line, inserimento domande personale supplente
docente ed ATA, individuazione supplenti, predisposizione contratti),
comunicazione obbligatoria al centro per l’impiego, richiesta
certificazione antipedofilia al casellario giudiziale del tribunale via
pec, elaborazione stipendi supplenti temporanei e trasmissione stipendi
al portale NOIPA, pratiche di ricostruzione di carriera, gestioni
pensioni, pratiche di prestiti dei dipendenti, iscrizioni e
registrazioni iscrizioni alunni, statistiche alunni sul portale SIDI ed
INVALSI, trasmissione infortuni dipendenti ed alunni, predisposizione e
stampa delle schede di valutazione ed allegati vari, predisposizione
f24, Irap, cassetto fiscale, Agenzie delle Entrate, Equitalia controllo
fornitori, ordini, gare, verifiche, convenzioni, ordini di acquisto,
ricerca ditte, AVCP, acquisizione Cig per acquisti e gare, schede
Simog, registrazione del Dirigente Scolastico per le funzioni al Sidi,
gestione Durc, scarico fatture elettroniche, pagamenti tramite OIL
carico e scarico materiale del magazzino……
Caro Presidente, potevamo continuare ancora ad elencare la mole di
lavoro che da anni ci è stata assegnata senza formazione e corsi di
aggiornamento da parte della Pubblica Amministrazione, ma che con
sacrifici e senso del dovere assolviamo ogni mattina perché dipendenti
dello Stato… Alla faccia degli uscieri e bibliotecari di 4° livello di
altre amministrazioni!!! Anche noi in molte realtà subiamo la
decurtazione dell’organico, per la stabilizzazione di personale
CO.CO.CO. addirittura pari al 50%. Anche noi abbiamo visto
drasticamente calare gli organici a seguito di tagli e dimensionamenti
scolastici. Abbiamo visto passare in segreterie personale docente
inidoneo a discapito di colleghi precari storici.
Morale della favola, sentiamo annunciare assunzioni che riguardano,
difatti, solamente i docenti e non il personale ATA.
Nelle linee guida della Buona Scuola, gli assistenti amministrativi,
sono menzionati solo marginalmente a pag. 83 riguardo ai futuri
risparmi derivanti dalla digitalizzazione delle segreterie con la
progressiva riduzione del personale (più di 2.000 unità in meno); nella
finanziaria, oltre alla riduzione già citata e ad una rivisitazione al
ribasso dell’organico del personale ATA, è previsto praticamente il
blocco delle supplenze creando perciò situazioni di pericolo per la
mancata sorveglianza e pulizia, senza contare ritardi nell’espletamento
di pratiche,o addirittura, impossibilità di portarle a termine (Il
testo vieta da settembre 2015 di conferire supplenze, per sostituzione
personale assente, ai collaboratori scolastici se non dopo 7 giorni,
agli assistenti amministrativi, se non in scuole con meno di 3 unità di
personale, e agli assistenti tecnici sempre e comunque).
Ci sentiamo veramente offesi per la scarsa, anzi nulla, considerazione
da parte del Governo, e preoccupati per il futuro, soprattutto dei più
giovani.
Le inviamo, inoltre, altre nostre considerazioni e proposte che
speriamo possano illustrare meglio la situazione del personale ATA.
Scusandoci per il disturbo arrecato, a disposizione per ogni eventuale
richiesta e/o chiarimento, porgiamo distinti saluti.
PROBLEMA N. 1:
L’autonomia scolastica ha dotato tutte le scuole di personalità
giuridica, ma non ha modificato gli organici, pertanto quelli degli
Istituti Comprensivi sono notevolmente esigui, sia a fronte del carico
di lavoro, che è maggiore rispetto a quello di altre Istituzioni
Scolastiche di grado superiore, sia in caso di assenze di colleghi non
sostituiti con supplenti (chiamate giornaliere supplenti, maggior
numero di personale con contratto a tempo determinato, rapporti con più
comuni, etc.). Il lavoro nelle segreterie si è ulteriormente complicato
in seguito alle seguenti novità: convocazioni supplenti on-line con
graduatorie riprodotte molteplici volte – iscrizioni on-line –
pagamento supplenze brevi sempre on-line tramite il solito SIDI, che
però non è stato ampliato provocando rallentamenti o blocchi totali del
sistema operativo (ripetizione inserimenti in caso di esaurimento
fondi) – ricostruzioni carriera – pratiche pensioni – rilevazioni di
vario genere; ciò comporta un notevole dispendio di tempo ed energia.
Mancanza di sicurezza e sorveglianza per notevole riduzione dei
collaboratori scolastici soprattutto nelle istituzioni con più plessi
ubicati anche in più comuni.
POSSIBILE SOLUZIONE N. 1:
Aumento della dotazione organica sia di collaboratori scolastici sia di
assistenti amministrativi, tenendo conto di altri parametri e non solo
del numero degli alunni e non diversificandoli più tra ordini di
scuole; ad esempio, in diversi Istituti Comprensivi ci sono scuole
distribuite fra più comuni. Questo permetterebbe di garantire sia il
servizio, che la sicurezza e la sorveglianza, che non è più possibile
garantire con gli organici attuali. Inserimento negli organici di
direzione didattiche, istituti comprensivi e scuole secondarie di I
grado di almeno un assistente tecnico, con diminuzione di contratti
esterni a ditte specializzate.
PROBLEMA N. 2:
Livelli
retributivi insoddisfacenti perché rimasti invariati dal 1976 ad oggi a
fronte di un titolo di studio richiesto superiore a quello del 1976 ed
a un aumento notevole di mansioni e di responsabilità non previste nel
nostro mansionario. Vorremmo far notare come nel tempo, dal 1976 quando
bastava una 5° elementare per i bidelli e una terza media per gli
applicati di segreteria, come si chiamavano allora, sono stati
ulteriormente aumentati i carichi di lavoro e le responsabilità a
fronte dello stesso stipendio; ora occorre un diploma di scuola
superiore o una laurea per gli assistenti amm.vi (ex applicati) e un
diploma di qualifica per i collaboratori scol.ci (ex bidelli) ma la
retribuzione non è mai stata cambiata e corrisponde al 3° e 4° livello
della carriera esecutiva.
POSSIBILE SOLUZIONE N. 2:
Passaggio
dal 4 livello come ex applicati al 5° o 6° livello come assistenti
amministrativi eventualmente con un corso obbligatorio come per la
prima e seconda posizione economica. Si propone pertanto per tutti gli
assistenti amministrativi uno stipendio adeguato al titolo di studio ed
al lavoro effettivamente svolto; non esistono lavori simili al nostro
inquadrati al 4° livello (si sottolinea che l’art. 36 della
Costituzione recita “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione
proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso
suffic..).
PROBLEMA N. 3:
Graduatorie d’istituto di terza fascia supplenti ATA aventi nei primi
posti personale senza esperienza specifica nelle scuole statali e/o
proveniente da scuole private e/o paritarie, che comunque ha accumulato
punteggio (collaboratori scolastici, insegnanti ecc.).
POSSIBILE SOLUZIONE N. 3:
Riaprire la 2° fascia eliminando la dicitura “ad esaurimento” e
lasciarla solo per le scuole e non per gli Uffici Scolastici
Provinciali o prevedere la distribuzione degli aspiranti in due sezioni
nella terza fascia: nella prima dovrebbero essere inserite le persone
che hanno già prestato servizio nelle scuole statali nella stessa
qualifica per almeno 30 giorni (non dovrebbe essere tanto complicato,
visto che nel modulo di domanda era già prevista questa casistica) e
nella seconda tutte le altre. In questo modo si garantirebbe più
professionalità e si aumenterebbe la produttività delle istituzioni
scolastiche e si farebbero lavorare in primis persone che hanno
lavorato solo in scuole statali, a volte con sacrifici e per poco
tempo. Già nel passato avevamo avuto delle graduatorie diversificate in
base al servizio prestato nello stato o in altre amm.ni, private o meno.
PROBLEMA N. 4:
Problema pensioni con diritti
acquisiti più volte calpestati solo per i lavoratori dipendenti che
producono una forza lavoro in età troppo avanzata e non lascia spazio
ai giovani.
POSSIBILE SOLUZIONE N. 4:
Conservare il diritto ad andare in pensione a 60 anni con una quota da
“96” a “100” prevedendo una penalizzazione sempre più ridotta man mano
che l’età o gli anni contributivi aumentano (da un 10/12% ad un 2%
meno).
PROBLEMA N. 5:
Copertura finanziaria per i punti n. 1, 2, 4
E per mantenere gli 80 euro, per rinnovare i contratti ai dipendenti
pubblici, per non diminuire drasticamente gli organici ATA, anzi per
incrementarli perché il suddetto personale è oltremodo utile e
necessario come già più volte specificato, sostenendo comunque
doverosamente le persone le aziende i comuni coinvolti in queste ultime
drammatiche alluvioni
POSSIBILE SOLUZIONE N. 5:
Eliminazione 1° e 2° posizioni economiche ATA che verrebbero
riassorbite dal passaggio di qualifica. Eliminazione “carrozzone”
INVALSI. Eliminazione contratti pulizia che costano molto ma rendono
poco. Eliminazione figura revisori conti per scuole. Usare tutti i
risparmi generati da vari ridimensionamenti e contrazioni organici solo
per il comparto scuola pubblica (news parlano di svariati fondi
dirottati da risparmi pubbliche amm.ni a Expo 2015). Blocco aumenti
pensioni baby: è assurdo che chi ha versato pochi anni di contributi
(pensioni baby – portuali- prepensionamenti come quelli delle F.S. ecc)
ritirandosi dal lavoro molto giovane ottenga anche degli aumenti che
paghiamo e pagheremo noi che non possiamo andare in pensione.
Eliminazione DA SUBITO varie forme di finanziamento pubblico ai
partiti, che il popolo sovrano ha sempre scelto nei vari referendum di
eliminare. Eliminazione e/o riduzione spese militari all’estero e degli
armamenti sofisticati come gli aerei F35; riduzione auto blu e grigie;
diminuzione stipendi dei politici e dei parlamentari e degli addetti
alle Camere; riduzione consulenze esterne da riassegnare all’interno
della P.A. o nelle Commissioni Parlamentari; riduzione affitti della
P.A. verso terzi; ridiscussione trattati Europei e eliminazione vincolo
di bilancio deficit/Pil del 3%; accorpamento votazioni di ogni tipo in
un giorno solo già da maggio 2014 ( politiche ed europee). Dal prossimo
parlamento riduzione numero parlamentari e/o camera unica.
il vice presidente nazionale
A.N.A.AM. SCUOLA
Antonio Carrella
Anaam.it
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