Il Preside è un Comandante
Data: Domenica, 17 maggio 2015 ore 09:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Nella mia classe "non tramonta mai il sole"! "Esposta" a mezzogiorno, ha due ingressi, uno dal piccolo corridoio, dall'interno dell'edificio, e l'altro dall'esterno, da un'ampia apertura che attraverso una scala conduce al cortile dell'immobile. Ebbene, l'altro giorno, di buon mattino, mentre svolgevamo regolarmente le lezioni, quasi all'improvviso, vediamo spuntare, dall'apertura esterna,... il preside! Immaginate lo stupore e la meraviglia degli alunni e degli insegnanti! Fortuna che una ragazza, proprio quella mattina, aveva portato dei deliziosi cioccolatini di Modica, così prontamente, anche per mascherare l'effetto sorpresa, li abbiamo offerti al nostro... sorprendente e inatteso... ospite d'onore!

Ma, badate bene, il preside non ha "compiuto" un blitz, un'ispezione o un controllo!
No, niente di tutto ciò! Il nostro bravo preside... ha solamente preferito bay passare le scale interne, ed entrare a scuola... dall'esterno! Tutto qua! E che male c'è!?

Perché, cari colleghi, a differenza di quello che si dice in questo periodo, secondo me, il preside non deve essere visto come un caporale, un kapò, un secondino. Nient'affatto!
Il preside non deve essere un sorvegliante, un selezionatore, un caporeparto.

Il preside deve essere solamente il dirigente del corpo docenti, il coordinatore delle attività didattiche ed educative, il responsabile dell'istituto, il comandante delle truppe! E come un generale deve visitare i suoi "soldati", deve visionare il suo esercito, deve andare dove svolgono il loro compito, dove esercitano il loro ruolo, dove vivono, dove fanno il loro dovere.
Deve "scendere" nelle trincee, nelle classi, a sentire il fiato, il temperamento della scuola, degli insegnanti e dei ragazzi, dei bidelli e degli assistenti.
Deve "sentire l'odore delle pecore", come direbbe qualcuno vestito di bianco!
E soprattutto, salutando, deve chiedere, innanzitutto ai docenti, come ha fatto appunto l'altra mattina il nostro preside, "Come va?".
Così, semplicemente. Come un atto di incoraggiamento, come a voler dire, "andate avanti, io sono con voi, io sono per voi, io sto dalla vostra parte, io ci sono!".

Questo e non altro deve essere il dirigente scolastico. Poi quella mattina sono fioccate le impreparazioni! Ma almeno in questo, il preside non c'entra! Resta tutt'intera, tuttavia, la mia profondissima indignazione per il governo Renzi e la "sua" riforma della scuola, che indebolisce, intimidisce, impaurisce, impaurisce i docenti italiani. Cioè li rende deboli, fragili, insicuri.
Questa è la più grande tragedia della riforma Renzi! Distrugge la serenità del libero insegnamento. E quindi distrugge la scuola pubblica e il futuro dei giovani e della nazione.
Vergogna infinita!

Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it





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