I dirigenti delle istituzioni scolastiche statali devono essere inquadrati nell'area della dirigenza pubblica
Data: Venerdì, 15 maggio 2015 ore 01:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Gentile Direttore, ci preme segnalare una petizione aperta, sottoscritta, per il momento, da più di 200 Dirigenti Pubblici delle Istituzioni scolastiche Italiane in modalità on-line. Il D.d.L. n. 1577 - recentemente approvato dal Senato della Repubblica - esclude i Dirigenti scolastici dall’ Area della Dirigenza Pubblica ed è per questo che è stata elaborata, la presente che chiede il reinserimento dei D.S. nell’area della Dirigenza pubblica attraverso il D.d.L. 2994 in discussione alle Camere.

La petizione può essere ancora sottoscritta dai D.S. cliccando sul seguente

https://docs.google.com/document/d/18Tp1GBjCelm6dpH0A7Nprw4uI5CP47152g2xA8pfkaA/edit

e inserendo nome, cognome e sede di servizio.

Prime firmatarie della petizione:
M. Augusta Mozzetti, Dirigente scolastica,I.C. v. Casalotti, 259, Roma
Roberta Moncado, Dirigente scolastica, L.S. G.Peano, Monterotondo, Roma

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NOI DIRIGENTI PUBBLICI DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE STATALI
Crediamo che
  • nella fase di discussione alle Camere del D.d.L. n. 2994 di riforma della scuola vi sia l'assoluta necessità d’inserire nel  predetto D.d.L i Dirigenti scolastici nella più ampia area della Dirigenza pubblica;
  • i Dirigenti scolastici, pur essendo stati  inquadrati con il  D.L. 30 Marzo 2001 n. 165  nella Dirigenza, con la conseguente attribuzione delle responsabilità a questa collegate, a tutt’oggi non hanno visto compiuti né l’inquadramento economico relativo, né l’autonomia per l’esercizio del ruolo, diritti già attribuiti agli altri Dirigenti di Area pubblica;
  • si determini un'evidente discriminazione di trattamento, a parità di ruolo e responsabilità, tra i Dirigenti scolastici e quelli dell’Area pubblica;
  • il servizio scolastico pubblico, il più esteso in Italia a vantaggio dei cittadini, e che per sua natura e  scopo  si qualifica come l’elemento fondante e portante dell’intero Paese rimanga , sul versante della Dirigenza, nella più totale ambiguità di ruolo e di  poteri, poiché viene negata alle Istituzioni scolastiche e al Paese tutto una Dirigenza dal qualificato profilo professionale;
  • ciò risulti oltremodo gravoso considerato che il recente D.d.L. n. 1577 ha escluso i Dirigenti delle scuole statali dall’area della dirigenza pubblica, negando così un diritto già esercitato negli anni  a partire dal D.L. n. 165/2001 mediante  lo svolgimento  dello specifico ruolo;
  • pur esercitando compiutamente i compiti che gravano sui Dirigenti pubblici i DS siano stati, nei fatti,  esclusi  dai  benefici economici e dalle prerogative di Autonomia che tale ruolo necessariamente comporta.
NOI DIRIGENTI SCOLASTICI  STATALI 
Ribadiamo
DI ESSERE  A TUTTI GLI EFFETTI DIRIGENTI PUBBLICI  IN QUANTO:
  • Rappresentanti legali delle Istituzioni scolastiche;
  • Responsabili per l’organizzazione, la gestione e la rendicontazione delle Istituzioni scolastiche statali eroganti servizio pubblico,  con un numero considerevole di dipendenti mediamente 100 a fronte dei Dirigenti  che dirigono Uffici pubblici composti mediamente da 10 unità;
  • Responsabili, come datori di lavoro, nel  Sistema di prevenzione e protezione  delle Istituzioni scolastiche  e di quanto attiene la sicurezza degli edifici scolastici, della gestione di un corretto rapporto interistituzionale finalizzato alla sicurezza (EE.LL., territorio etc..); (D.lgs n.81/2008 e successive integrazioni);
  • Rappresentanti la Parte Pubblica, ovvero lo Stato italiano, nel tavolo di contrattazione sindacale;
  • Responsabili, nella contrattazione, per quanto riguarda le materie dell’informazione preventiva e successiva, per la regolare applicazione del contratto e per la redazione della relazione pubblica di accompagnamento dello stesso contratto integrativo;
  • Responsabili per tutte le procedure della privacy D.lgs n. 196/2003; 
  • Responsabili delle procedure di indizione e svolgimento dei  bandi di gara finalizzati all’erogazione dei servizi; 
  • Sottoscrittori di contratti di lavoro, nonché  di tutti i contratti  che regolano la vita scolastica;
  • Responsabili per la gestione dei TFR, dei pensionamenti, delle ricostruzioni di carriera del personale, delle graduatorie docenti e alunni e dei contenziosi;
  • Datori di lavoro  nell’applicazione dei regolamenti disciplinari docenti e ATA e  per l’applicazione delle sanzioni ai dipendenti fino a  dieci giorni di sospensione dall’attività lavorativa;
  • Nominati dall’Amministrazione, spesso in sua vece, in qualità di  difensori del MIUR in contenziosi amministrativi e civili;
  • Responsabili per la redazione del Programma annuale, dei risultati perseguiti mediante questo e della regolarità amministrativa e finanziaria da sottoporre ai revisori dei conti mediante dettagliate relazioni di accompagnamento sia del Programma annuale che del Conto consuntivo
  • Responsabili dell’applicazione delle norme sulla trasparenza, l’anticorruzione, la semplificazione, la dematerializzazione  con annessa realizzazione a norma dei siti scolastici (gov.it);
  • Responsabili per il buon andamento degli OO.CC. sia in qualità di Presidenti e coordinatori del  Collegio docenti  e della Giunta esecutiva che come garanti della sollecita e corretta regolarità nell’applicazione delle delibere dei Consigli d’Istituto;
  • Responsabili del PAI (Piano annuale di Inclusione), dell'integrazione degli alunni con disabilità, della gestione dei casi di alunni con Bisogni Educativi  Speciali pur nella concreta difficoltà di garantire il diritto al  sostegno didattico in assenza di organico e con l’obbligo di doverlo assicurare in applicazione delle sentenze del TAR che seguono i ricorsi presentati dalle famiglie;
  • Responsabilità in merito all’esecuzione degli opportuni interventi programmati dal GLI e dei GLH Operativi e ai rapporti con le ASL, le cooperative degli assistenti igienico-sanitari, educativi e tecnici;
  • Presidenti dei consigli di classe,  nella fase degli scrutini quadrimestrali e finali;
  • Presidenti del Comitato di valutazione del servizio dei docenti e Referenti per il Gruppo di lavoro sull’Inclusione;
  • Responsabili del sistema di valutazione e autovalutazione  (prove Invalsi, questionari scuola, RAV...) e dei risultati complessivi raggiunti in riferimento agli obiettivi  previsti nel piano dell’offerta formativa da rendicontare all’utenza;
  • Curatori dei rapporti con  gli Enti istituzionali esterni e rappresentanti legali  dell’Istituzione scolastica nelle reti territoriali orizzontali e verticali;
  • Preposti all’organizzazione di tutti gli Uffici, anche degli Uffici di segreteria (D.lgs n.150/2009);
  • Presidenti, a titolo gratuito, ma obbligatorio (in quanto incaricati d’Ufficio), delle Commissioni d’esame di Stato di sc. secondaria di I grado in altra Istituzione per il mese di Giugno  e di fatto responsabili per tutta la durata degli esami di quanto accade in due differenti Istituzioni scolastiche.

Segnaliamo che
Da anni i Dirigenti scolastici si fanno carico della sostenibilità dell’intero sistema nei territori, dovendo assumere continue reggenze di scuole senza titolari;  nell’a.s. 2015/2016  le reggenze saranno almeno 1.800 e forse 2500 nell’a.s. 2016-2017.

A seguito del dimensionamento scolastico sono state create  delle megaistituzioni  (IISS) con più sedi, fino a 17, dislocate a notevole distanza le une dalle altre e che ciò ha comportato un notevole aggravio per lo svolgimento dei compiti  di organizzazione e gestione degli Istituti.

Le responsabilità dirigenziali, che ci impegnano presso le scuole ininterrottamente per dieci/ dodici ore di lavoro giornaliero, sono oltremodo aumentate negli anni recenti, rendendoci imputabili di tutto quanto accade nell’Istituzione da noi presieduta; tutto questo mentre diminuiscono gli strumenti istituzionali a  sostegno del nostro operato.

Paradossalmente  i nostri  stipendi,  anziché  essere finalmente equiparati a quelli dei Dirigenti  pubblici, sono stati recentemente  decurtati di circa € 300/400  mensili. Il Governo si era impegnato a restituire tali somme ma  ciò ancora non è stato fatto.

A seguito delle predette decurtazioni stipendiali, per assurdo, a fine carriera un Dirigente scolastico percepisce poco più di un professore di scuola secondaria.

Le parti fissa e variabile dello stipendio differenziano ciò che percepisce un Dirigente di area Pubblica da quello che percepisce un Dirigente scolastico e poiché queste costituiscono il valore che lo Stato dà all’Unità diretta dal Dirigente (Ufficio/scuola) ne consegue l'inevitabile riflessione  che per lo Stato la Scuola valga meno di un Ufficio.

Per quanto attiene la retribuzione per la posizione di risultato, mentre i Dirigenti scolastici sono soggetti a valutazione certificata, quelli degli Uffici pubblici no, pur percependo per tale voce dai 20 mila ai 50 mila euro annui.

In riferimento a quanto sopra esposto
NOI  DIRIGENTI PUBBLICI DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE STATALI
CHIEDIAMO
che nel D.d.L. di riforma della scuola  n. 2994 in discussione alle Camere si porti a compimento, come logica conseguenza della D.lgs n. 165/2001, il nostro inquadramento nella comune Area della Dirigenza Pubblica, a tutela di una più compiuta autonomia e per una scuola di qualità al servizio del cittadino e della Repubblica.






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