L’Orto Botanico di Catania 'Hortus Botanicus Catinensis'
Data: Lunedì, 11 maggio 2015 ore 11:00:00 CEST Argomento: Redazione
"Quando si comprende pienamente il
gran fatto della unità di tutta la vita - che tutti vi partecipiamo
poiché a tutti fluisce essa dalla Sorgente infinita - allora i
pregiudizi spariscono e cessano gli odi. L'Amore cresce e regna
supremo. L'esagerato egoismo è la radice di ogni errore, peccato e
delitto e l'ignoranza è la base di ogni egoismo".
Ralph Waldo
Trine
Conoscere bene le piante nel prossimo futuro, diverrà sempre più
importante e vitale per l'umanità, lo sviluppo, il progresso e la
civiltà.
La stessa agricoltura, il cui cuore è nel regno vegetale, diventerà
sempre più al centro dell'interesse collettivo ed individuale, poiché a
livello globale non vi sono eccedenze nella produzione primaria, anzi
siamo decisamente in una situazione di carenza rispetto alla richiesta
alimentare, di cibo e prodotti agricoli vari, sempre più pressante e
che viene da numerose Nazioni, in crescita sia economica e sia
demografica.
La politica comunitaria degli aiuti per lasciare i terreni incolti e
per la distruzione delle eccedenze alimentari, si dimostra così quella
che è cioè il risultato di analisi improvvisate, poco accurate ed
accorte, che non solo ci collegano in qualche modo a regimi totalitari
del passato, per avere interferito ed inciso in modo discutibile sul
libero mercato e sulla libera produzione, ma anche per avere causato,
seppure indirettamente e senza volerlo, un danno molto grave quale
l'abbandono dei terreni e dell'agricoltura, dell'ambiente e del
paesaggio, come fossero delle cose estranee a noi stessi, quando invero
sono noi stessi, la fonte della vita, di ogni ricchezza, benessere e
prosperità.
Anzi molte regioni d'Italia e in particolare la Sicilia hanno la
necessità di recuperare l'armonia tra l'uomo, la Cultura e la Natura,
che per varie cause storiche e culturali hanno perso.
Insomma tra noi e la penuria alimentare, la fame, oppure lo sviluppo e
il progredire, si frappongono pochi centimetri, ovvero il suolo su cui
camminiamo e su cui vivono, crescono e si sviluppano le piante, che
costituiscono la sorgente di cibo, ossigeno, sostanze medicinali,
protezione, benessere, salute, ricchezza, sapienza, forza, bellezza ed
armonia.
La conoscenza, lo studio e la ricerca sulle piante, di cui si occupa la
Botanica (da botane
= erba, pianta), non sono dunque banali, secondarie o fini a se
stesse, ma in realtà molto utili, preziose e massime.
Possiamo quindi dire che gli Orti Botanici di qualsiasi luogo svolgono
riguardo la cultura, la scienza, l'elevazione dell'uomo e delle sue
condizioni di vita, delle funzioni e un ruolo davvero basilari e
rivelanti.
Oltre a quella di conservazione biologica e della biodiversità ex situ,
cioè delle specie al di fuori del loro areale d'origine, le funzioni
più rilevanti e significative degli Orti Botanici sono quelle per il
progresso del mondo agricolo e rurale e nella preparazione e produzione
dei medicinali o di altre sostanze utili all'uomo, che traggono linfa
vitale dalla conoscenza diretta della botanica e delle piante, in
riferimento alle loro caratteristiche, specifiche proprietà ed esigenze
di coltivazione.
Difatti la produzione di cibo, di altre sostanze e materiali utili
all'uomo è possibile e conveniente solo con le piante e l'agricoltura;
cioè con gli organismi vegetali e con un metodo e una pratica che non
potranno essere sostituiti facilmente in altro modo, con modalità
artificiali e sostanze derivate da processi e metodi di sintesi
chimica, anche se al riguardo dobbiamo necessariamente precisare
d'essere molto lontani dal dire o dall'affermare, che il naturale sia
buono ed innocuo e che l'artificiale sia cattivo e dannoso, perché
entrambi in se stessi hanno elementi positivi e negativi e quindi non è
il caso di avere pregiudizi.
In particolare vogliamo solamente evidenziare come i farmaci ottenuti
sinteticamente con processi chimici, hanno spesso effetti talmente
contrari nell'organismo che quasi i benefici non si avvertono, e che
invece nel regno vegetale è più probabile ritrovare sostanze in grado
di agire in armonia col corpo dell'uomo.
In più molti farmaci derivati da sintesi chimica, talvolta e in alcuni
individui, peggiorano addirittura lo stato della loro salute o sono
senza alcun esito positivo per il recupero definitivo delle funzioni
vitali dell'organismo.
Ecco allora che le frasi: "SUMMA
AGRICOLTURAE UTILITAS PLANTARUM COGNITIO", ovvero la conoscenza delle
piante è utile per la completezza dell'agricoltura, e "PLANTARUM STUDIO ARTES PERFECIUNTUR
MEDICAMINA PARANTUR" , ovvero con lo studio delle
piante si perfezionano le scienze per preparare la medicina,
iscritte nelle lapidi collocate nel portico colonnato dell'Orto
Botanico di Catania, volute dal fondatore Francesco Tornabene
Roccaforte, risuonano ancora oggi attuali e con tutta la loro verità,
forza e vitalità e condensano in poche parole le indispensabili
funzioni culturali, di progresso e di sviluppo sociale ed economico,
svolte in tale direzione dagli Orti Botanici e nella fattispecie da
quello di Catania.
L'Orto Botanico di Catania è da annoverare tra gli Orti Botanici più
importanti in tale senso ed anche uno dei più belli e rari giardini
storici della città, un vero gioiello situato al centro della città,
con due ingressi tra la principale e conosciutissima Via Etnea e Via
Antonino Longo, 19 , dove è quello abituale dell'Orto.
Ingresso abituale dell'Orto Botanico
di Catania di Via A. Longo, 19 in cui in alto compare la dicitura:
"HERBARIUS DISCIPLINIS AUGENDIS SCHOLA" (Scuola o luogo per la crescita
del sapere della Botanica)
L'Orto Botanico appartiene al Dipartimento di Botanica dell'Università
degli Studi di Catania, la più antica della Sicilia, fondata il 19
Ottobre del 1434, per volontà di Alfonso il Magnanimo di Aragona.
Tuttavia è solamente al 1788 che risale l'istituzione della Cattedra di
Botanica, per servire agli studi di Medicina e Farmacia.
Nel 1858 con la tenace volontà di Francesco Tornabene Roccaforte,
monaco benedettino, titolare della Cattedra di Botanica e priore del
Monastero Benedettino - Cassinese di S. Nicolò, si giunse alla
fondazione del tanto atteso Orto Botanico di Catania, e il 31 luglio
1858, il Gran Cancelliere dell'Università, Ferdinando Cutrona, pose la
prima pietra.
Francesco Tornabene Roccaforte (1813-1897), fondatore e docente
dell'Orto Botanico di Catania
Le prime specie botaniche, provenienti da Svezia, Francia e Italia
(Napoli e Palermo), furono messe a dimora nel 1862.
Sin dalle sue origini si delinea nell'Orto Botanico di Catania
una sistemazione, divisione e collocazione delle varie specie botaniche
in due aree: l'Hortus Universalis
o Orto Generale, Universale
(13000 m2) e l'Hortus
Siculum o
Orto siculo, disposti su due
livelli per l'adattamento alla conformazione del luogo, che sono state
mantenute sino ai nostri giorni.
L'Orto Universale ha mantenuto
lo stile originario all'italiana dato
dal fondatore Francesco Tornabene Roccaforte, ed è caratterizzato da
viali ortogonali tra loro che delimitano i settori e le varie aiuole,
ovvero i 22 settori delimitati da pilastrini e pietra calcarea dove
sono sistemate le piante.
L'area dell'Orto universale
centralmente è divisa in direzione Est -
Ovest, dal viale che congiunge l'ingresso da Via Etnea al portico
monumentale del Ginnasio; in direzione Nord - Sud, dal viale che
congiunge la serra al grande acquario.
Acquario diviso in 8 vasche dell'Orto Botanico di Catania con
piante acquatiche. Al centro Cypeurus alternifolius L. - Cyperaceae,
originario del Madadascar, con steli molto lunghi che terminano
con brattee a ciuffo riunite in ombrelle. Di facile moltiplicazione con
il prelievo di una parte dello stelo a ciuffi che si immerge
capovolto in un recipiente d'acqua, fino all'emergenza delle radici e
successivo trapianto nel terreno. La moltiplicazione può essere anche
ottenuta mediante l'interramento del rizoma. La pianta contiene
tannini, polifenoli, cumarina, sesquiterpeni, flavonoidi e dimostra
alcune proprietà terapeutiche ed azione epatoprotettiva. Come altre
piante acquatiche la pianta è impiegata nella fitodepurazione
delle acque reflue
Nell'Orto Botanico sono presenti tre acquari per la collocazione e la
crescita delle piante acquatiche e alcune serre (Tepidiarium) per corrispondere alle
particolari esigenze di coltivazione delle piante specifiche.
L'Orto si estende su una superficie complessiva di 16000 metri
quadrati, circa più di 1 ha e mezzo, che rispetto ad altri Orti
Botanici risulta inferiore, poiché l'Orto nel tempo, a causa del rapido
sviluppo urbanistico della città e della sua posizione centrale, è
stato progressivamente circoscritto da varie edificazioni attorno, che
ne hanno impedito l'ampliamento.
Cionondimeno non sempre la grandezza limitata della superficie incide
sfavorevolmente, poiché l'Orto Botanico risulta abbastanza ben gestito
dal Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Catania, e
la collezione di piante è significativa ed importante, corrispondente a
soddisfare le esigenze di ricerca, studio e conoscenza.
Per quanto non distinte in modo preciso, le numerose piante dell'Orto
Botanico, sono sistemate in 22 Settori più l'Orto Siculo e tre acquari,
e possono essere raggruppate in collezioni, tra le quali le piante
succulente, le piante esotiche, le palme, le piante officinali ed
acquatiche, le Gimnosperme.
Da segnalare il Cipresso di Montezuma, l'Eucalyptus citriodora e le cui
foglie profumano di limone e da cui si estrae l'olio essenziale
antibatterico, antifungino, antitubercolotico, la Magnolia grandiflora, la Maclura pomifera, la Grevillea robusta, la Jacaranda mimosaefolia, il Pino d'Aleppo, che sono insieme a
molte altre.
Viale principale in direzione est - ovest dell'Orto Botanico, che dal
portico con colonne termina nell'ingresso di Via Etnea, da cui si
diramano ortogonalmente gli altri viali che delimitano le varie aiuole,
settori o sezioni dell'Orto Universale, su cui sono piantate le diverse
specie botaniche
1-2 Settori dell'Orto Botanico di Catania che danno vita ad un giardino
in stile italiano, in cui il binomio Natura - Cultura è perfettamente
riuscito ed è nell'armonia. Nella realtà ogni uomo ed essere vivente
dovrebbe vivere in un ambiente nell'armonia, ma tranne poche eccezioni
così non è, perché gran parte delle risorse umane, psicologiche,
materiali e di ogni tipo, al punto dell'evoluzione in cui ci
ritroviamo, sono purtroppo finalizzate inutilmente, spesso nella
distruzione e nel disordine e così i diversi ambienti in cui
viviamo e siamo sovente non sono nelle stesse situazioni e condizioni
Nel 1865 il lascito del catanese Mario Coltraro, consente all'Orto un
ampliamento con una nuova area adiacente, in cui sistemare alla
coltivazione le specie spontanee siciliane, che oggi costituisce l'Orto
Siculo (Hortus siculum).
L'Orto Siculo comprende le
specie botaniche tipiche del Mediterraneo e della Sicilia, quali il
Leccio, l'Albero di Giuda, il Carrubo, il Pino domestico, il Bagolaro
dell'Etna, il Biancospino, la Zelkova sicula, il Lentisco, il Mirto,
l'Olivo e molte altre specie comprese quelle delle garighe.
Parziale veduta dell'area dell'Orto Botancio di Catania derivata dal
lascito di Mario Coltraro, in cui è sistemato l'Orto Siculo, con le
specie mediterranee e tipiche della Sicilia
L'edificio monumentale, il Ginnasio o Gymnasium,
comprende la Biblioteca, l'Aula e l'Erbario.
È stato costruito su progetto dell'architetto prof.re Mario Di Stefano
ed ampliato, agli inizi del Novecento, sotto la direzione del prof.re
Luigi Buscaglioni, con la creazione di nuovi locali per studi e
laboratori collegati all'originaria struttura ottocentesca.
Edificio Monumentale o Ginnasio dell'Orto Botanico di Catania, con
portico a doppio ordine di colonne in stile ionico. Il Ginnasio o
Gymnasium è stato progettato dall'architetto prof. Mario Di
Stefano
Ha un imponente portico con doppio ordine di colonne che si erge su una
gradinata di marmo bianco.
Le colonne sono in stile ionico, il soffitto in cassettoni con
motivi decorativi di rosoni in stucco.
Particolare del soffitto del colonnato decorato con rosoni in stucco
Nel portico si notano anche quattro nicchie che avrebbero dovuto
ospitare, similmente ad altri Orti Botanici, delle statue.
Sono comunque osservabili delle iscrizioni in latino relative all'Orto
e l'appartenenza all'Università degli Studi di Catania, che celebrano
gli studi botanici, i botanici del passato, la loro utilità riguardo
l'agricoltura, l'ambiente, la medicina.
Lapidi con iscrizioni in latino che si ritrovano nel portico di
ingresso dell'edificio monumentale dell'Orto Botanico di Catania, che
evidenziano l'appartenenza dell'Orto Botanico all'Università degli
Studi di Catania e l'indispensabilità della conoscenza e degli studi
botanici nell'agricoltura, nella medicina e farmacologia
Interno dell'edificio monumentale con la sala e le colonne in
stile dorico
L'edificio monumentale si ispira al movimento artistico del
Neoclassicismo e lo connette ad altre pregevoli ed analoghe costruzioni
presenti in Sicilia.
L'orientamento costruttivo ed architettonico del Neoclassicismo
ispirato alla forme classiche dell'antica Grecia e Roma, nasce dopo le
importanti scoperte archeologiche di Ercolano, Pompei, Villa Adriana a
Tivoli dei fantastici Templi greci di Paestum, il ritrovamento dei
reperti archeologici della Grecia conservati nei vari Musei europei,
che accrescono l'interesse per quel periodo e l'architettura.
Il movimento artistico del Neoclassicismo aderisce e ripropone i temi e
i principi dell'armonia e della bellezza, caratterizzanti l'arte
classica, greca e romana.
In Sicilia il Neoclassicismo è all'origine non solo del Ginnasio
dell'Orto Botanico di Catania, ma anche di altre notevoli opere
architettoniche, edificate in particolare a Palermo, Catania, Messina,
Ragusa e Trapani.
La prima costruzione di questo tipo è il Gymnasium o Ginnasio dell'Orto
Botanico di Palermo, insieme alle altre costruzioni del Tepidarium e del Calidarium che sono ai lati,
progettati dall'architetto parigino Lèon
Dufurny.
Il Ginnasio dell'Orto Botanico di Palermo, il Teatro Politeama
Garibaldi, in Piazza Ruggero Settimo a Palermo, progettato da Giuseppe
Damiani Almeyda, tra il 1867 e il 1874, il Teatro Massimo Vittorio
Emanuele, progettato da G.B. Basile, la Villa Villarosa a Bagheria, il
Teatro Vittorio Emanuele II di Messina, il Teatro comunale di
Castelvetrano, il Circolo di Conversazione di Ragusa, il Teatro
Comunale di Vittoria e il Ginnasio dell'Orto Botanico di Catania, sono
le costruzioni o le opere pregevoli di bellezza ed armonia, che segnano
e collegano i luoghi e le tappe di un itinerario architettonico,
storico e culturale del Neoclassicismo in Sicilia.
L'Orto Botanico di Catania oltre alla relazione col movimento artistico
del Neoclassicismo è anche correlato alla nascita degli Orti Botanici
moderni, che risale a quando si delineano i giardini e gli orti dei
semplici, sia in funzione alimentare e sia medicinale.
L'origine dei giardini e gli orti dei semplici è storica e culturale ed
affonda le radici nell'instabilità politica dovuta alle invasioni
barbariche e al decadimento sociale ed economico, che si verificarono
con la caduta dell'Impero romano d'Occidente nel 476 d.C., che spinse
le persone all'abbandono dei campi divenuti insicuri e a ritirarsi in
luoghi chiusi e protetti, come i castelli e i Monasteri, che in tal
modo diventano i luoghi di riferimento per la civiltà e la cultura
durante il periodo medioevale.
Successivamente, agli inizi del 1500, lo studio delle piante riceveva
un grande impulso dalla pubblicazione del Commento al De materia medica
di Dioscoride ad opera di Pietro Andrea Mattioli (1500-1577), grazie
alla quale si fece un vaglio accuratissimo dal punto di vista della
identificazione delle piante e del loro utilizzo, al fine di fornire a
medici e speziali un testo affidabile che desse chiare ed
inequivocabili indicazioni, per il riconoscimento dei semplici e
spiegazioni esaurienti in relazione alla preparazione dei medicamenti.
E' questo il periodo in cui il collezionismo botanico acquista un
preciso intendimento scientifico e, di conseguenza, si attua la grande
metamorfosi del "giardino".
La sua trasformazione in orto dei
semplici a carattere accademico e poi in orto botanico dedicato alla coltura
disciplinata e allo studio delle diverse piante, permette la nascita
delle prime strutture di questo genere in Italia seguite da altri orti
nei vari paesi d'Europa.
Per i monasteri medioevali, in cui questa realtà ebbe origine, il
giardino dei semplici era una specie di farmacia vivente, dalla quale
ricavare i rimedi offerti dalla natura.
Divenne, poi, con la nascita delle Università degli Studi, utile
laboratorio di osservazione e sperimentazione, in cui le piante erano
mostrate dal vivo (Ostentio simplicium)
agli studenti di medicina e di farmacia, che dovevano imparare a farne
buon uso.
Gli Orti Botanici acquistano importanza anche in Sicilia e sono fondati
dalle Università degli Studi, il più antico dei quali è quello di
Messina fondato nel 1638.
Un'ultima nota per ribadire l'inscindibile unione esistente tra
farmacologia, terapia medica, agricoltura e botanica per l'armonico
progredire, così bene espressa nelle iscrizioni lapidarie volute
da Francesco Tornabene Roccaforte, poste nel portico dell'Orto
Botanico di Catania, da cui emerge l'utilità massima e preziosa della
conoscenza, dello studio approfonditi della botanica e delle piante e
del significativo ruolo svolto in tal senso dall'Orto Botanico.
In realtà oltre a ciò gli Orti
Botanici sono veri e propri Templi Sacri eretti alla Natura, in cui è
la vita ad essere celebrata.
Infine un grazie al Dr. Gianluca Trovato, dell'Orto Botanico di
Catania, per la guida preziosa, l'accoglienza, la preparazione e
l'Amore che ha verso le piante; agli alunni, alla prof.ssa
Rosalba Leanza, al sig. Giuseppe Romeo, alla Preside prof.ssa Maria Pia
Calanna, dell'Istituto Professionale Servizi per l'Agricoltura e lo
Sviluppo Rurale di Adrano, che hanno contribuito, in modi diversi, alla
realizzazione della visita guidata svolta nell'Orto Botanico di Catania.
Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it
Bibliografia
- Guglielmo A., Pavone P., Salmeri
C., 2005, L'Orto Botanico di Catania. Guida alla visita. L & C
Italia. Riposto (CT)
- Guglielmo A. , Dicembre 2014,
L'Orto Botanico dell'Università di Catania, Natural 1
- Calogero Rinallo, 2005, Botanica
delle piante alimentari, Piccin Nuova Libraria SpA, Padova
- Felice Senatore,2004, Biologia e
botanica farmaceutica, Piccin Nuova Libraria SpA, Padova
- Gabriella Pasqua, 2011, Botanica
generale e diversità vegetale, II Edizione, Piccin Nuova Libraria SpA,
Padova
- N. Rascio,2012,Elementi fisiologia
vegetale, EdiSES, Napoli
- sito web Orto Botanico di Catania: www.dipbot.unict.it
Alcune
delle piante dei Settori in cui è diviso l'Orto Botanico di Catania
Collezione di piante succulente
Echinocactus grusonii Hildm. -
Cactaceae. Le piante succulente, più conosciute col nome di piante
grasse, sono originarie di luoghi e climi aridi e secchi ed hanno
caratteristiche tali da conservare in tessuti spugnosi l'acqua e non
farla traspirare grazie agli stomi ridottissimi. Le foglie sono
trasformate in spine e pertanto la fotosintesi si svolge nel fusto che
prende il nome di cladodo. Le spine sono diverse a secondo della
famiglia botanica di appartenenza. Ad esempio, nelle cactaceae le
spine sono raccolte nell'areola, una sorta di cuscinetto visibile,
circolare e chiaro, somigliante ad un portaspilli. Nelle Euphorbiaceae
le spine si originano dalle stipole non hanno l'areola e sono divise in
due. In altre famiglie del raggruppamento le spine derivano dalla
nervatura centrale della foglia o da rami modificati
1-2 Acerola - Malpighia punicifolia L. - Malpighiaceae , ciliegia delle
Indie occidentali, di cui si usano i frutti maturi privi del nocciolo a
completa maturazione. È altissimo il contenuto di vitamina
C; risultano anche le vitamine A e del gruppo B. Impiegata in diverse
patologie, quali fragilità capillare e contro le malattie da
raffreddamento, per aumentare le difese immunitarie
Albero del drago -Dracena draco L. -
Agavaceae, Asparagoceae
secondo AGP III, è una pianta tropicale originaria ed endemica
delle Isole Canarie, dove però non è più molto diffusa, che incornicia
il portico dell'edificio monumentale dell'Orto Botanico di Catania.
Tale specie ha portamento arboreo ramificato terminante con foglie
lanceolate a ciuffi che può raggiungere l'età di mille anni. Quando le
foglie o la corteccia vengono recise secernono una resina che
seccandosi assume una colorazione rossastra conosciuta come sangue di
drago, impiegata come colorante e sostanza medicinale per le numerose
attività terapeutiche che possiede
Caffè - Coffea spp. - Rubiaceae.
Arbusti sempreverdi sensibili alle
basse temperature, che richiedono un clima equatoriale caldo
umido. L'infiorescenza a grappolo si forma all'ascella delle
foglie dei rami orizzontali. Il frutto è una drupa, detta ciliegia, con
esocarpo rosso, mesocarpo polposo giallo, endocarpo che contiene due
semi protetti da un sottile tegumento. Le drupe, la cui maturazione
richiede un tempo di 6-8 o 11 mesi, sono raccolte e sono private
dall'esocarpo e mesocarpo per via umida (con apposite macchine) o secca
(al sole). I semi o fagioli di caffè, da cui si ricava la polvere o il
macinato di caffè, vengono sottoposti dapprima alla tostatura, con la
quale si sviluppa un complesso aromatico, il caffeone composto da 800 -
1000 sostanze diverse dall'aroma gradevole. I fagioli tostati di caffè
contengono il 10 % di proteine, 15 % di grassi, 29% di zuccheri, il 9 %
di sostanze minerali e l'alcaloide caffeina per circa il 2,5 %. Una
torrefazione spinta causa la volatilizzazione di molte sostanze che
costituiscono il caffeone
Ligundi, Nirgundi (ciò che protegge
il corpo dalle malattie) - Vitex
negundo Linn. - Vebernaceae , Cina India; pianta straordinaria
dalle molteplici proprietà medicinali e terapeutiche, impiegata (fiori,
frutti, foglie) nella medicina ayurvedica, con diversi usi in
odontoiatria, oftalmologia, medicina generale e come epatoprotettore,
nefroprotettore, antinfiammatorio, antipiretico,
analgesico, antiartritico, antielmintico e molti altri ancora
Pomelia, Frangipane - Plumeria rubra
L. - Apocinaceae
Bambù sacro - Nandina domestica
Tunbh. - Berberidaceae, arbusto
ornamentale che in Asia viene coltivato nei Templi sacri
Melaleuca lanceolata Otto -
Myrtaceae, Australia, produce dei
fiori simili al Callistemon ed è chiamata pianta spazzolino
Encephalartos ferox G. Bertol. -
Zamiaceae, Africa tropicale, pianta
con cono maschile
Dioon edule Lindl. - Zamiacea ,
specie dioica con cono
maschile e femminile in piante diverse. Nella foto pianta con cono
femminile. In Messico rientra tra quelle piante chiamate erbe matte,
hierbas locas, in quanto responsabili di effetti negativi sul bestiame,
in cui causano, a seguito di ingestione delle infiorescenze, la
paralisi degli arti posteriori e progressivamente la morte
Livistona drudei Wendl. - Palmae
Ginkgo biloba L. - Ginkgoaceae,
albero fossile vivente e medicinale
Canna fiorifera - Canna indica L. -
Cannaceae, pianta
ornamentale, medicinale ed alimentare importante nell'agroindustria. Il
succo fresco è antisettico. Si impiegano diverse parti della pianta ad
uso alimentare da cui si ricavano amido e farina
Cipresso di Montezuma - Taxodium
distichum var. mucronatum Henry -
Taxodiceae, originario del Messico è albero sacro e medicinale di
rilevante importanza nei luoghi d'origine, la cui resina è usata
nella cicatrizzazione delle ferite e piccole ulcere. La corteccia ha
proprietà diuretiche ed emmenagoghe. L'infuso delle foglie ha azione
sedativa
Jacobinia - Justicia coccinea Aubl. -
Acanthaceae
Lapide posta nel 2008 dal Direttore
dell'Orto Botanico di Catania Pietro
Pavone, nell'occasione del 150 ° anniversario dalla fondazione
dell'Orto Botanico, in cui si ricorda il fondatore Francesco Tornabene
Roccaforte e l'importante funzione svolta dall'Orto verso l'Amore per
la Natura, proteso a tramandare nel tempo l'incanto del luogo
grazie all'irradiazione di armonia, che le piante sono capaci di
emanare nell'ambiente in cui vivono e crescono
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