Prove Invalsi tra doveri e astensione. Sentenza del giudice di Trieste le prove Invalsi sono da farsi e non ci si può sottrarre
Data: Domenica, 10 maggio 2015 ore 02:30:00 CEST Argomento: Redazione
Non ci si può
sottrarre alla somministrazione delle prove Invalsi, essa è di
competenza del Ministero e non degli organi collegiali. Dal tribunale
di Trieste giunge una sentenza che gela i detrattori delle prove
Invalsi e colpisce il collegio docenti dell'Istituto Carducci di
Trieste, dando ragione al Preside che non ha ammesso la votazione del
Collegio in merito alle prove e aveva impugnato la decisione del
Dirigente di avviare le procedure di somministrazione. Il Collegio
docenti, secondo la sentenza dl tribunale di Trieste non ha potere
decisionale sull'argomento, perché le prove attengono alla valutazione
del sistema scolastico nel suo complesso e finalizzato al suo
miglioramento.
La docente che aveva chiesto anche 1.000 euro di danni morali per
essere stata "costretta ad interrompere l'attività didattica come
programmata e prevista e aver patito lesione della propria dignità
professionale e psicofisica", è stata condannata a pagare, invece, la
somma di EUR. 838,00.
Secondo il tribunale di Trieste la fondatezza dell'obbligatorietà sta
proprio, e paradossalmente, nel regolamento dell'autonomia delle
istituzioni scolastiche che, all'art. 10, comma 1, DPR 272/1999 prevede
che "per la verifica del raggiungimento degli obiettivi di
apprendimento degli standard di qualità del servizio il ministero della
pubblica istruzione fissa metodi scadenze per le rilevazioni
periodiche".
Quindi, secondo il tribunale, rilevazioni periodiche sono da tempo
previste dal nostro ordinamento e sono di competenza ministeriale e non
del singolo istituto scolastico.
Alla competenza ministeriale si è affiancata nel tempo quella
dell'Invalsi, che viene vista dei giudici come un "ente strumentale
allo svolgimento di una funzione dello Stato, per l'appunto del
ministero dell'istruzione".
Nessuna competenza risulta, dunque, attribuibile al collegio docenti in
relazione alla decisione circa lo svolgimento meno delle prove Invalsi.
Non solo, secondo il tribunale l'attività di "somministrazione e
correzione delle prove ben può farsi rientrare tra le attività previste
dall'art. 29 del CCNL di gente per il corpo docente, essendo l'attività
relativa alla loro correzione inquadrabile come attività funzionale
all'insegnamento".
Lo sciopero del 5 e 6 maggio, indetto dai Cobas e da altre
sigle sindacali per boicottare le prove Invalsi . secondo i dati
ministeriali ha avuto adesioni marginali e insignificanti che al
massimo sono arrivati all'8%, perché molti docenti sanno bene che
le prove INVALSI sono obbligatorie per legge e costituiscono un
adempimento sanzionabile anche disciplinarmente. Solo alcuni si
lasciano convincere dalle parole e dai pressanti inviti alla
disobbedienza, reclamando la "libertà di insegnamento" che non viene
per nulla intaccata, né tanto meno compromessa.
I test si sono svolti il 6 e 7 maggio dopo che la presidente Ajello ha
deciso di spostarli dalla precedente data del 5 proprio per impedirne
il boicottaggio.
La presidente Ajello ha inviato un messaggio ai docenti in cui ricorda
che i risultati delle prove sono un riferimento importante per le
ricerche del Miur e non solo. E, quest'anno più che mai, rappresentano
una componente fondamentale del Sistema nazionale di valutazione delle
scuole.
Nonostante il boicottaggio e l'astensionismo di alcuni docenti i
dati diffusi dallo stesso INVALSI dicono che il 6 maggio 2015 si è
svolta la prima giornata delle prove INVALSI nella scuola primaria,
(529 e 532 mila studenti delle classi II e V primaria) dedicata
all'Italiano.
Le prove hanno coinvolto gli alunni della scuola con le
seguenti statistiche per la prova di italiano:
Partecipazione classi campione 88,43% 87,74%
Partecipazione classi non campione 89,22% 88,57%
Partecipazione complessiva (classi campione e non campione) 89,18%
88,53%.
L'INVALSI ha, inoltre, ringraziato i docenti, i dirigenti e gli stessi
alunni che hanno partecipato alla rilevazione.
Il 7 maggio 2015 si è svolta la seconda giornata delle prove INVALSI
nella scuola primaria, dedicata alla Matematica.
Partecipazione classi campione 90,81% 89,11%
Partecipazione classi non campione 90,66% 89,91%
Partecipazione complessiva (classi campione e non campione) 90,66%
89,87%.
Il grado di partecipazione delle classi alle prove di Italiano e di
Matematica per la classe II e V primaria è tale da garantire la
significatività della rilevazione sia per le classi campione sia per
quelle non campione
Martedì 12 maggio si svolgeranno le prove nelle classi seconde delle
scuole di secondo grado.
Ci saranno ancora atteggiamenti di ostruzionismo, e si spera che
i dati che saranno registrati siano significativi per dar valore alla
valutazione del sistema scolastico e occasione per migliorare l'azione
didattica.
La Confedir Sicilia.Dirigenti scuola invita i presidi a non
tenere in nessun conto delle argomentazioni contenute nella
diffida dei Cobas in merito alle prove Invalsi, diffida che va
cestinata non essendo un sindacato firmatario di contratto, e di
procedere regolarmente il 12 maggio alla somministrazione delle
prove secondo le procedure definite dall'istituto.
g.aderno@alice.it
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