Documento al ddl La Buona Scuola dall'assemblea Rsu dell'IPSEOA 'A. Farnese' di Caprarola e Montalto di Castro (VT)
Data: Sabato, 02 maggio 2015 ore 07:30:00 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
I lavoratori della
scuola dell'I.P.S.E.O.A. "A. Farnese" riuniti in
assemblea sindacale
unitaria, il 22/04/015 nella sede di Montalto di Castro ed il 23/04/015
nella sede di Caprarola, dopo aver preso in
esame il DDL 2994, ne traggono le seguenti considerazioni:
L'Assemblea rileva che il testo esaminato sia paragonabile più ad un
provvedimento sulla Pubblica Amministrazione
che ad un DDL sulla scuola.
Infatti esso è quasi interamente dedicato alla distribuzione di poteri
decisionali, di responsabilità, di organizzazione
della scuola e ai criteri per l'assunzione del personale docente, ed
ignora quasi del tutto il personale ATA, i genitori e
dedica poche scarne righe a studenti e didattica.
Ne consegue che, pur apprezzando alcuni aspetti del DDL,
emergono forti dubbi e criticità nei seguenti aspetti:
Docenti e personale ATA
1) il super-potere conferito al dirigente scolastico non pare
sufficientemente bilanciato rispetto agli organi collegiali, i
cui interventi (secondo quanto letto) sembrano ridotti a mere funzioni
consultive; in questo modo viene svalutato il
ruolo collaborativo e la partecipazione dei docenti alla progettazione
dell'offerta formativa. La stessa scelta dei
docenti dagli albi territoriali se effettuata esclusivamente dal
dirigente, potrebbe essere viziata da arbitrarietà e
personalismi, visto che nel DDL viene lasciato libero arbitrio, al
dirigente, sulla scelta di specifici criteri valutativi cui
dovrebbe ispirarsi
2) La scelta di non assumere i docenti collocati in una graduatoria di
merito del concorso ordinario 2012 risulta in
palese contraddizione con la volontà di procedere dal 2016 alle
assunzioni solo per mezzo di concorsi ordinari a
cadenza triennale; la graduatoria del concorso 2012 non è infatti
ancora scaduta, non essendo stato bandito alcun
nuovo concorso e non essendo ancor trascorsi i tre anni di validità.
Particolarmente grave è poi l'interpretazione che
il DDL dà della sentenza della Corte Europea, dato che finirebbe per
escludere senza alcuna motivazione
meritocratica i precari non presenti in GAE con più di 36 mesi di
servizio, anche non continuativi, su posto vacante.
C'è da segnalare inoltre, che il peggioramento delle norme relative a
reclutamento e mobilità, consentirà la
sottrazione d'imperio alla contrattazione sindacale.
3) Ulteriore aggravio dei carichi di lavoro del personale scolastico
(docente e ATA), senza alcuna reale contropartita
salariale, che si vuole legata a un fantomatico "merito", con un CCNL
scaduto da ormai sette anni e di cui ancora non
si ipotizza il rinnovo.
Genitori e Alunni
4) Annullamento degli spazi di partecipazione della componente
genitoriale, garantiti nella scuola pubblica fin dagli
anni settanta grazie alla conquista dei Decreti Delegati.
5) Peggioramento della qualità dell'offerta didattica, sottomessa alle
leggi di mercato tramite l'ingresso negli istituti
di istruzione secondaria superiore di enti imprenditoriali privati e
mediante l'introduzione dell'apprendistato già a
partire dai 15 anni di età. In particolare, negli istituti tecnici e
professionali è prevista l'introduzione di 400 ore (10
settimane) obbligatorie di alternanza scuola-lavoro nei periodi di
sospensione delle attività didattiche. Ciò rischia di
determinare forme di sfruttamento del lavoro minorile a tutto vantaggio
delle aziende che avranno a disposizione
manodopera gratuita.
6) Frammentazione del sistema universalistico dell'istruzione pubblica
statale, creando istituti di serie A e di serie B
attraverso il meccanismo del 5 per mille, delle sponsorizzazioni e
delle detrazioni fiscali, confermate anche per le
scuole private. L'aumento di spesa a favore delle scuole private e
l'impossibilità da parte dello Stato di garantire i
finanziamenti alla scuola statale è in conflitto con i principi
costituzionali e compromette la natura stessa del sistema
d'istruzione pubblico, nonché la libertà d'insegnamento dei docenti.
7) Imposizione di un modello scolastico basato sulla competizione
individuale, mascherata da "meritocrazia", in
luogo della collaborazione cooperativa a tutela dei bisogni formativi
di ogni studente. Il rinnovo triennale dei
docenti, deciso arbitrariamente dai dirigenti, non potrà garantire
continuità e qualità dell'attività didattica.
Infine il numero delle deleghe presenti nell'art. 21 è eccessivo e
(allo stato delle cose) non rileviamo una valida
motivazione per dare la fiducia di una firma su un foglio in bianco,
anche perché si tratta di argomenti talvolta più
vasti di quelli trattati nel DDL e perché le singole deleghe non
mostrano specifici vincoli di mandato.
In ultimo, i lavoratori della scuola dell'I.P.S.E.O.A. "A. Farnese",
nel dare la propria convinta adesione allo sciopero
Nazionale Unitario della Scuola del 5 Maggio 2015, indicano alle
segreterie provinciali nuove possibili forme di
protesta da attuare, se necessario, sia prima che dopo lo sciopero del
5 Maggio.
Le RSU dell'I.P.S.E.O.A. "A. Farnese" sedi di Caprarola e Montalto di
Castro
Per la FLC-CGIL - Giuseppe Crisà
Per la CISL Scuola - Cristina Bianchi
Per la UIL Scuola - Simona Soffietti
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