Un docente precario indignato per i finanziamenti pubblici alle scuole paritarie
Data: Sabato, 25 aprile 2015 ore 08:15:00 CEST
Argomento: Opinioni


Sono un docente precario che ogni giorno è costretto ad assistere impotente, cosi come tanti migliaia di colleghi e colleghe, alle conseguenze dei tagli dei fondi destinati alla scuola pubblica. Ormai nella scuola pubblica si risparmia su tutto e si assiste quotidianamente alle scene più allucinanti: i docenti che possono fare fotocopie del materiale didattico di cui hanno bisogno solo in numero limitato (se sforano pagano con i soldi propri le tessere per le fotocopie), gli insegnanti di sostegno che sono utilizzati al posto dei supplenti per sostituire gli insegnanti curricolari assenti (snaturando cosi le funzioni per cui sono stati assunti e che dovrebbero esercitare nell’interesse degli alunni diversamente abili), il computer della sala docenti (l’unico messo a disposizione di tutti gli insegnanti) che funziona a giorni alterni, il fondo d’istituto che finanzia progetti importanti e fondamentali per la scuola con somme ridicole che coprono solo le spese materiali, gli alunni che sono costretti a risparmiare una parte della loro paghetta per finanziare il giornale della scuola ecc.

Assistere a queste scene dovrebbe fare arrabbiare non solo i docenti ma più in generale tutti i cittadini italiani se si considera che, da un lato l’Italia rientra tra i Paesi maggiormente industrializzati e che l’istruzione pubblica è certamente una leva fondamentale per l’autorealizzazione dell’individuo e per assicurare a tutti pari opportunità e fare funzionare l’ascensore sociale,  mentre dall’altro lato,  la percentuale di spesa pubblica che il nostro Paese destina all’istruzione pubblica è di gran lunga inferiore rispetto alla media dei Paesi dell’ OCSE e i motivi di ciò ovviamente non sono comprensibili. Inoltre, aggiungo che, assistere a queste scene dovrebbe fare indignare se si considera altresì che mentre la scuola pubblica cade a pezzi e si risparmia su tutto il nostro Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha recentemente firmato il decreto che definisce i criteri per l’assegnazione dei contributi alle scuole paritarie validi per il 2015.

I contributi ammontano a 471,9 milioni, destinati alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado, in possesso del riconoscimento della parità scolastica. Il finanziamento delle scuole paritarie con risorse pubbliche non è opportuno in tempi di crescita e sviluppo economico e diventa inaccettabile in questo momento storico in cui il nostro Paese sta vivendo una lunga e logorante crisi economica. Ovviamente qui non si sta sostenendo una tesi contro il libero mercato o la libera concorrenza, le scuole private o paritarie possono e debbono stare sul mercato in libera concorrenza con la scuola pubblica purché  siano finanziati con capitali privati e non con risorse pubbliche.

Giuseppe Rizzuto
Candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione





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