La scienza e la filosofia
Data: Mercoledì, 22 aprile 2015 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Redazione


La filosofia è nata quando si è cominciato a cercare di capire il mondo ,la sua origine,la realtà e il significato delle cose. La ricerca che ne è derivata è stata nello stesso tempo fisica e metafisica; è stata sperimentale e filosofica. Cruciale diventa subito la questione di stabilire lo statuto epistemologico di ciò che appare e quello di ciò che si comincia a ritenere che veramente sia. In questa ricerca il mondo comincia subito a dividersi tra ciò che appare e ciò che è e il pensiero dell'uomo tra doxa ed episteme.

Il dibattito serrato su questo problema ad un certo punto si conclude con l'affermazione della superiorità del discorso razionale, per la capacità di dire veramente ciò che è a prova di confutazione. Si avvia ad un certo momento della storia del pensiero greco un processo di riflessione radicale sull'essere che si conclude nella definizione della filosofia come scienza dell'essere in quanto essere. Discorso che sostituisce ogni altro discorso sulle cose e si erge ad unico discorso scientifico possibile.
Per i caratteri di radicalità, di assolutezza, di immaterialità che l'ontologia assume, l'unica scienza che la puo' accompagnare è la geometria, la matematica.

Questa soluzione si è subito trovata in un groviglio di problemi e di contraddizioni, perchè in molti modi si dice l'essere (Aristotile) e non c'è modo di poterli unificare intorno ad un suo nucleo fondante.
Incomincia ad apparire impossibile arrivare alla scienza dell'essere e che se le domande radicali non sono eludibili e anche vero che non si danno ad esse risposte a prova di dimostrazione. Si aprono spazi per le scienze sperimentali, ma dovranno aspettare tempi propizi perchè siano queste ad imporre il proprio modello di discorso (Logos) e a vanificare ogni altro tipo di discorso.

Ma se il discorso delle scienze sperimentali è stato coronato dal successo delle grandi trasformazioni economiche, sociali, tecniche, materiali; l'altro discorso è rimasto sullo sfondo, appartato ma ancora vivo, a ricordarci che se le cose sono, esse devono pur avere un significato e che questa ricerca non può non essere fatta soprattutto nel momento in cui la riflessione sul senso della vita e la cura di sè cominciano a chiedere la loro parte.

I due discorsi si sono scontrati; hanno preteso il dominio assoluto; la vanificazione dell'altro. Ma questo oggi non è più possibile; non è possibile nemmeno la loro reciproca ignoranza.
La condizione attuale dell'umanità richiede la loro autonomia e il loro dialogo.
"Il comprendersi nel dialogo non è un puro mettere tutto in giuoco per fare trionfare il proprio punto di vista, ma un trasformarsi in ciò che si ha in comune, trasformazione nella quale quale non si resta quelli che si era" (H. Gadamer).

prof. Raimondo Giunta





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-24877780.html