18 aprile 1948 sorsero i comitati civici
Data: Mercoledì, 22 aprile 2015 ore 06:30:00 CEST
Argomento: Redazione


Il Prof.. Luigi Gedda con la sorella Mary oggi “Serva di Dio”Solo chi ha vissuto quei giorni - ancorchè giovane o giovanissimo - può confermare come l'essere cattolici non era solo un'etichetta, un dato anagrafico , qualcosa di formale insomma, ma un impegno: la chiara coscienza che il cristiano è anche un cittadino pleno iure. con pienezza di diritti e di doveri per il bene comune della nostra "Nazione", della nostra "Patria": termini oggi caduti in disuso....
Nel nostro caso la Nazione ( che in ultimo vuol dir nascimento, cioè coscienza dell'essere nati e cresciuti e vissuti in una Comunità cristiana ) correva seriamente il rischio di essere aggregata - come avverrà con altre Nazioni europee - al mondo comunista che apertamente professava l' ateismo di stato come uno stadio più avanzato e progredito dell'uomo in nome dell'uguaglianza, della giustizia sociale, dell'emancipazione dell'uomo; e additata la Russia ed il mondo sovietico in genere gravitante intorno ad essa, come una specie di paradiso terrestre. Ma nessun italiano aveva mai visto questi paradisi sovietici. Al contrario si sapeva di certo delle persecuzioni patite in quei luoghi da tanti sacerdoti e prelati e semplici fedeli che con quei sistemi avevano fatto duramente i conti rinchiusi dentro quella che fu chiamata " la cortina di ferro " priva d'ogni barlume di libertà. Duemila anni di cristianesimo non erano stati bastanti per dare all'uomo la libertà ( anche religiosa ) suo inalienabile diritto, fondamento della sua stessa dignità di essere umano. Joseph Stalin - più tardi ripudiato dallo stesso suo popolo come un crudele tiranno - aveva anche detto sarcasticamente, in odio al cristianesimo di quante divisioni disponesse il Papa di Roma...

Aggiungasi che il Partito Comunista Italiano - nel quale regnava sovrana la filosofia leninista ( la più machiavellica che si potesse concepire ) della conquista del potere per via democratica era anche il partito comunista più numeroso dei paesi dell'occidente. Numeroso ed organizzato dai suoi capi che non si mostravano col volto truce di una rivoluzione sanguinaria, ma col volto benevolo dei fautori del progresso e della felicità dei cittadini e della Patria.

Poco prima del 18 aprile i comunisti avevano avuto successo in alcune competizioni elettorali locali ed essi stessi si sentivano ormai vicini e quasi ad un passo dalla conquista del potere. Tutto ciò non poteva non allarmare le forze cattoliche e particolarmente la Sede Apostolica del Successore di Pietro e con lui tutto il popolo cristiano ! La partita in gioco era della massima importanza perché la vittoria comunista appariva alle porte e bisognava evitarla. Il cattolicesimo disponeva di molte risorse che bisognava sensibilizzare e schierare in campo quanto più rapidamente ed efficacemente possibile. Il laicato cattolico e l'Azione Cattolica in particolare ( che disponeva allora d'un' imponente schiera di tesserati ) non mancò all'appello. Occorreva coordinare le forze farle agire capillarmente in ogni città, smascherare le ipocrisie e le falsità propalate dai dirigenti comunisti per confrontarsi liberamente con loro nelle urne, far trionfare anche quei principi della nostra Costituzione Repubblicana (entrata in vigore da pochi mesi, il 1 gennaio 1948 ) apertamente informati all'ideale di una Giustizia Sociale cristiana. Luigi Gedda - Fondatore , nel 1942, in piena guerra della Società Operaia del Getsemani - e dirigente dell'Azione Cattolica - avvertì il grande dovere morale di organizzare il laicato cattolico intorno ad una nuova opera - che si rivelò efficientissima : i "Comitati Civici" ch'ebbero un ruolo fondamentale per la vittoria elettorale del mondo cattolico sotto le insegne della "Democrazia Cristiana". Ciò fa parte della"Storia" del '900.

Giustizia e Pace
Centro Italiano di Studi Giuridici e Sociali
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