Le certezze del Sottosegretario e le incertezze della riforma
Data: Giovedì, 09 aprile 2015 ore 08:45:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Per ora non è
previsto lo spacchettamento per le immissioni in ruolo – La Scuola
manifesta, fa sciopero e riparte dall’infanzia affermando il suo
diritto di esistere all’interno del sistema scolastico - Quale Ds per
la Nuova (e non la Buona) Scuola?
Secondo il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, non ha senso
pensare ad un decreto ad hoc per le assunzioni perché il Ddl andrà in
porto in tempo utile. Quindi, almeno ora, sembra di capire, che il
Governo non pensa allo spacchettamento delle immissioni in ruolo che
ridurre la quota delle assunzioni solo alla copertura del turn over.
La pensano diversamente i sindacati e le assunzioni che in questi
giorni sono in audizione e che avanzano tanti e tante proposte
emendative che faranno saltare ogni programmazione governativa, salvo
sorprese dell’ultimo minuto, sempre possibili con questo Governo.
Stando a quanto si sente dire in giro, le proposte di modifica al Ddl
sono tante e vanno
- dal piano assunzionale ridotto rispetto alla consistenza iniziale e
che taglierà parecchie aspettative di aventi diritto secondo la
sentenza della Corte Europea, all’ignoramento di un piano per precari
Ata (però si afferma l’attuazione del Piano Nazionale Digitale senza
AT, a quanto pare!), al mancato svuotamento delle GaE e delle GI per
docenti aventi i requisiti rispetto alla sentenza sopra citata,
all’assenza di assunzioni degli insegnanti di scuola dell’infanzia
rinviata sine die in non di un evanescente progetto di scuola 0-6 anni
che più volte abbiamo commentato negativamente, quanto meno per
l’intreccio di competenze e poteri tra Stato ed EE.LL.;
- sempre restando legato al piano assunzionale non mancano riserve
sulle norme restrittive per il superamento dell’anno di formazione o di
prova che fa scomparire, nonostante il vigente DPR 416/1974, il
Comitato per la valutazione ed affida al Ds ed al tutor, sentiti il
Collegio dei docenti e il Consiglio di circolo/istituto (che c’entra il
CdC/I con la didattica?), le sorti del neo assunto che non ha diritto
neppure ad una prova d’appello in caso di esito negativo;
- da un’affermata autonomia scolastica che equivale soltanto al
maggiore potere conferiti ai Ds senza tenere conto del ruolo e del
valore della scuola nella comunità sociale;
La Buona Scuola fa sciopero
I sindacati di base Usb, Unicobas, Anief, Orsa Scuola, Slai Cobas e Cub
hanno deciso di organizzare contro il Ddl di riforma della scuola, una
giornata di sciopero, aperto a tutti i tipi di lavoratori, per il
prossimo 24 aprile. L’azione di sciopero dei sindacati di base fa
seguito alla mobilitazione unitaria promossa da Flc Cgil, Cisl Scuola,
Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams per contrastare i contenuti
negativi del Ddl sulla Buona Scuola del Governo, che si articolerà fino
al 16 aprile con assemblee, sit in ed iniziative territoriali; con
sciopero delle attività aggiuntive fino al 18 aprile p.v. e
Manifestazione nazionale in Piazza dei Santi Apostoli, nella stessa
giornata, a partire dalle ore 10:30, con la partecipazione delle Rsu
elette nelle liste di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal
e Gilda Unams.
Infanzia, Diritti, Istruzione
La Buona Scuola riparte dalla scuola dell’infanzia che ha una funzione
decisiva all’interno del sistema scolastico italiano con un Convegno
nazionale sul tema: Infanzia, Diritti, Istruzione, organizzato dalla
Flc Cgil - Proteo Fare Sapere per venerdì 10 aprile p.v. (ore
09:30-17:00) presso la Sala da Feltre (Via Mugolino, 7 – Roma
Trastevere). Concluderà i lavori, Domemico Pantaleo, segretario
generale nazionale Flc Cgil. - -
- all’organico dell’autonomia che va ridefinito per assicurare una vera
autonomia organizzativa ed anche amministrativa alle Istituzioni
scolastiche alle competenze del Ds che vanno ricondotte ad un rigoroso
(e non rigido) binario in cui poteri, ruoli e funzioni siano ben
declinati e definiti, evitando di continuare a parlare a ruota libera
di preside-manager, preside-sindaco, preside-rettore per arrivare a far
scadere la funzione dirigenziale ad un preside-caporale o
preside-appaltatore che nulla ha a che vedere – per non parlare dei
sospetti tratti di incostituzionalità sulla materia - con la
mission dirigenziale su cui tanti onesti professionisti hanno scommesso
in questi anni e continuano a scommettere anche oggi;
- all’assenza di ogni riferimento della normativa vigente e degli
istituti contrattuali vigenti che il Governo continua ad ignorare (si
pensi, solo per fare un esempio, al salario accessorio, al limite
temporale dei contratti, alla presunta valorizzazione del personale
docente senza alcun riferimento ai poteri dei rappresentanti dei
lavoratori eletti di recente e preposti alla contrattazione integrativa
d’istituto;
- all’esautoramento degli OO.CC di Circolo/Istituto (Collegio dei
docenti e Consiglio di Circolo/Istituto) che il Ds si limita a
“sentire”, squalificando il ruolo e la funzione degli organi collegiali
(che fine ha fatto la proposta di legge di modifica?) e dell’autonomia
scolastica, per arrivare al ruolo strategico (se non proprio assoluto)
del Ds nell’introduzione degli insegnamenti opzionali che non si sa
bene dove incardinare rispetto agli attuali quadri orari delle
discipline, portatori di una infelice scansione annuale;
- all’infelice (per non dire altro!) proposizione dell’apprendistato
per i 15enni in obbligo di istruzione su cui aleggia la vision politica
del ministro Poletti che lascia trasparire un’alternanza scuola-lavoro
che sa tanto di vero lavoro ben lontano da una precisa intenzionalità
educativa;
- all’infelice ipotesi del 5x1000 da destinare alla singola scuola
piuttosto che al sistema delle scuole del territorio nazionale, il
gettito che in questo caso segnerebbe ancora di più le disuguaglianze
fra le diverse aree del Paese e delle singole scuole;
- per non parlare, infine, dell’organico funzionale di scuola su cui
vanno avanzare serie riserve in generale, quanto meno per la
proposizione contraddittoria dello stesso OF che prioritariamente deve
servire per coprire le sostituzioni fino a 10 giorni (che possono
diventare molti di più se la richiesta viene spezzettata da parte del
lavoratore!) e nello stesso tempo dovrebbe consentire il potenziamento
dell’offerta formativa.
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