Assemblea nazionale del mondo della scuola il 12 aprile
Data: Venerdì, 27 marzo 2015 ore 08:00:00 CET Argomento: Comunicati
Al violento
attacco alla Scuola Pubblica al quale stiamo assistendo in queste
settimane non possiamo rimanere indifferenti. Urge invece una reazione
altrettanto radicale e decisa, una reazione forte, immediata,
strutturata, perché non possiamo permettere questa devastazione di
quello che noi, insegnanti,di ruolo e precari, impiegati,
collaboratori, studenti e genitori realizziamo con impegno, fatica e
passione tutti i giorni.
La Scuola Pubblica così come la conosciamo, un diritto costituzionale,
per tutti e di tutti, luogo libero ove fare cultura, laica,
democratica, inclusiva, gratuita, senza accentramento di poteri, legata
a doppio filo al concetto di stato di diritto, vettore di principi di
onestà, rispetto e avulsa da logiche di competizione e di sfrenata
meritocrazia, questa nostra scuola da domani non esisterà più, se il
DDL promosso dal governo Renzi sarà approvato.
Non esiste emendabilità alla controriforma della "Buona Scuola", nulla
in quel testo può essere avallato in cambio dell'accettazione del
resto, nessuna stabilizzazione di precari e nessun bonus ai docenti
vale l'accettazione di regole al ribasso, cancellazione di diritti e
applicazione di principi neoliberisti come la flessibilità, il Jobs
Act, il dirigente sceriffo, rischio clientelismi, entrata del privato e
aziendalizzazione della scuola. Lo specchietto per le allodole della
stabilizzazione dei precari sta finalmente mostrando il suo lato vuoto
e diabolico: assumere solo chi si è costretti (iscritti Gae), rimandare
la palla oltre il muro per altri (idonei concorso e docenti con più di
36 mesi di servizio), gettare tutto in mare per i restanti (abilitati,
Tfa, Pas, III fascia), lasciando loro le briciole e un concorso in cui
scannarsi ancora, forse definitivamente.
Ogni attore della Scuola ha di fronte a sé validissimi motivi per
rifiutare la pseudoriforma renziana, dal precario ricattato e illuso se
non cacciato, dall'insegnante di ruolo che perderà radicalmente
libertà, certezze e stabilità, anche economica, al collaboratore
ignorato dalla riforma, allo studente definitivamente immerso nella
mentalità Invalsi, nelle logiche aziendali e che saluterà la continuità
scolastica dei suoi insegnanti, al genitore che vedrà la scuola
divenire sempre di più un servizio per clienti, non più diritto per
cittadini.
A questo attacco inaccettabile noi proponiamo un percorso diverso, nel
rispetto della Costituzione, una diversa proposta di legge (la LIP, Per
una Buona Scuola per la Repubblica), l'applicazione di regole
propedeutiche alla idonea applicazione della Lip, nonché alla
stabilizzazione completa dei precari (ritiro tagli Gelmini, diminuzione
alunni per classe, ritiro controriforma Fornero sulle pensioni), un
differente percorso per la stabilizzazione presente e futura dei
precari, tutti gli attuali e a scorrimento nel prossimo futuro.
Per tutte queste ragioni, convochiamo una
ASSEMBLEA NAZIONALE
DI TUTTO IL MONDO DELLA SCUOLA
domenica 12 aprile 2015 a Roma (luogo da definire)
con il seguente programma
Dalle 10 alle 13: Rifiutiamo la Cattiva Scuola di Renzi, meglio
la Lip!
Dalle 14 alle 18: Pomeriggio Precario (dignità e lavoro per tutti)
Un'assemblea che sia l'inizio di una grande mobilitazione dal basso, un
percorso di lotta unitario, al di là delle varie appartenenze
sindacali, che inizi appunto con l'indizione dell'assemblea nazionale
di tutti i lavoratori della scuola contro la pseudoriforma governativa,
con particolare declinazione sul mondo precario, al quale dedicheremo
l'intero pomeriggio del 12, che passi attraverso la partecipazione alle
varie ulteriori manifestazioni contro la "Buona Scuola" e che
confluisca nella richiesta forte di indizione di un grande sciopero
generale e unitario della scuola, da considerare come adeguata risposta
forte e unitaria al progetto renziano.
La piattaforma su cui l'assemblea lavorerà, che include e assorbe in
toto quella stabilita all'unanimità dal popolo precario in presidio il
17 marzo scorso, sarà la seguente:
1- Ritiro della riforma Buona Scuola, una pseudoriforma non emendabile,
che vediamo come l'ennesimo tentativo di fare cassa ai danni della
scuola pubblica, una limitazione di diritti dei dipendenti pubblici che
procede parallelamente al Jobs Act e al passaggio di un più ampio
progetto di meritocratica privatizzazione dei diritti costituzionali e
dello stato sociale
2 - Sostegno alla Lip (ora Ddl 1583 al Senato e 2630 alla Camera) che,
in contrasto radicale con la controriforma di Renzi prevede:
l'investimento nella scuola del 6% del Pil nazionale (in linea con
quanto in media investono i paesi UE); l'obbligo scolastico a 18 anni;
il ripristino del tempo pieno e del tempo prolungato, classi di non più
di 22 alunni (numero che diminuisce in presenza di alunni con
disabilità); l'abrogazione della "riforma" Gelmini; una scuola
finanziata interamente dallo Stato per evitare la creazione di scuole
di serie A e B, la garanzia della libertà di insegnamento.
3 - Rispetto della centralità della libertà dell'insegnamento e del
dibattito a scuola, poiché la scuola è il luogo della formazione
culturale e civile dei cittadini futuri. L'ingresso di capitali,
interessi e di discutibili pratiche di tirocinio in imprese private è
poco utile al processo educativo degli alunni e si delinea come
potenzialmente dannoso agli equilibri di gestione interna delle scuole
e, ancor più grave, alla libertà di insegnamento
4 - Aumento sostanziale del numero di cattedre (per eliminare qualsiasi
giustificazione alla creatura renziana dell'organico funzionale con
strapotere dei dirigenti) tramite: cancellazione dei tagli della
pseudoriforma Gelmini e diminuzione numero alunni per classe (come già
indicato nel punto 2); cancellazione controriforma Fornero sulle
pensioni.
5 - Immissioni in ruolo completa oltre le promesse mancate del governo
(quindi tutti i 148 mila precari delle GAE , tutti quelli delle GI che
hanno maturato i 36 mesi di servizio, che oggi sono tagliati fuori, gli
idonei ultimo concorso) da farsi entro Settembre 2015, attraverso
un Decreto legge specifico al di fuori di qualsivoglia pesudoriforma o
un c.d. Decreto Interministeriale emanato dal MIUR di concerto con il
Ministero dell'Economia e Finanze che faccia seguito a disposizioni di
legge idonee. Tali immissioni in ruolo da effettuarsi senza
condizionarle all'accettazione di patti "al ribasso", dal momento che,
come è a tutti noto, le assunzioni dei precari in GAE e di quelli che
hanno maturato 36 mesi di servizio non sono un regalo del governo, ma
il frutto delle lotte condotte negli anni dai precari e della sentenza
della Corte di Giustizia europea.
6 - Il rispetto, per gli immessi in ruolo, di quanto stabilito dal CCNL
scuola, il che vuol dire ripristino degli scatti di anzianità
soppressi, riconoscimento dei diritti pregressi degli abilitati di
scuola dell'infanzia e primaria ante 2002 e, soprattutto, ritiro di
ogni assurda ipotesi di mobilità del personale verso altre province o
regioni, nonché di demansionamento, ovvero utilizzazione su classi di
concorso "affini" e su differenti posizioni lavorative (docenti assunti
nelle posizioni degli ATA).
7 - Stabilizzazione graduale dei precari recentemente abilitati tramite
percorsi TFA e PAS e tramite laurea in Scienze della formazione,
attualmente in II fascia d'istituto, con istituzione di una nuova
graduatoria provinciale degli abilitati (da cui attingere, a
scorrimento, per le immissioni in ruolo e per le nomine sulle supplenze
annuali).
8 - Istituzione di graduatorie dei non abilitati con percorsi
abilitanti da attivare gratuitamente e senza selezione per chi abbia
maturato almeno 2 anni di contratti a tempo determinato.
Lavoratori Autoconvocati della Scuola
movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
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