Anche Poletti si è messo a parlare di scuola
Data: Mercoledì, 25 marzo 2015 ore 07:45:00 CET
Argomento: Redazione


La durata dell'anno scolastico si misura o in giorni o in ore di attività didattiche. Misurata in giorni abbiamo un anno scolastico corto; misurata in ore di attività didattica in Italia si fanno più lezioni che in tante altre nazioni, dove non si fa scuola di sabato e si fanno lunghe interruzioni durante l'anno scolastico (settimana bianca/carnevale/pasqua).

Non può sfuggire ai legislatori che in alcune regioni la scuola in certi mesi non si può assolutamente fare e nemmeno che:
1) Dal 1 settembre le scuole lavorano a pieno ritmo per programmazione, corsi di recupero e/o esami di riparazione,lezioni;
2) Nelle superiori si tengono dopo il termine delle lezioni sia esami di idoneità sia esami di stato, che si concludono entro i primi 15 giorni di luglio,
3) Nel mese di luglio in quasi tutte le scuole si tengono i corsi di recupero.
4) Pertanto nelle superiori solo nel mese di Agosto non si svolge alcun tipo di attività didattica.

Ciò nondimeno prendiamo per buone le intenzioni dell'ineffabile ministro. Che cosa si può fare nelle nostre scuole sgarrupate nei mesi estivi? Scuole buone, nel migliore dei casi, solo per fare lezioni, perché senza spazi, senza palestre, senza verde, con pochi laboratori. Non certamente si possono fare lezioni, perché come detto non sono poche. E allora che cosa ? Con quale personale?

Gli stage: ecco la parola o meglio la trovata che risolve tutto. Il governo nel disegno di legge presentato promette per questa attività 100 milioni di euro. Per il quasi un milione e mezzo di studenti del triennio delle superiori significa un investimento di 70 euro a testa, cioè la solita miseria sbandierata come la scalata dell'Everest.

Quanti stage? E dove? Solo chi ci ha provato sa come sia difficile organizzarli. Le aziende (private o pubbliche; di produzione o di servizi)gli studi professionali non ne vogliono sapere e se sono disponibili vogliono, perlomeno, le spese del proprio personale, impiegato.

La scuola è diventata cosa veramente inutile se anche un ministro, di ritorno dalle cene con i compagni di merende di Roma capitale, ne può strologare.

Il problema dei mesi estivi per i giovani esiste, ma non dentro la scuola. Esiste nella società,esiste nelle comunità locali e non può essere affidato ai Grest delle parrocchie. I comuni invece di sciupare denaro per riunioni ladresche di commissioni inutili, che non discutono e non decidono di nulla, si preoccupino dei nostri giovani.

prof. Raimondo Giunta





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