Gentile (e Croce), non hanno mai osteggiato la cultura scientifica
Data: Martedì, 24 febbraio 2015 ore 08:00:00 CET
Argomento: Redazione


Penso che sia finito da tempo oramai quel modo di pensare - sbagliato - che non ci potesse essere dialogo fra le discipline umanistiche e le scienze esatte; e che sia stata solo leggenda metropolitana quella che volle addebitare al duopolio egemonico culturale Croce - Gentile la responsabilità di un tale divorzio fra scienza e filosofia. In realtà, nel nostro Paese la ricerca scientifica conobbe un periodo esaltante (si pensi ai risultati ottenuti da Camillo Golgi e Guglielmo Marconi, da Vito Volterra e Ulisse Dini, e a nomi come quelli di Ugo Amaldi, Guido Castelnuovo, Enrico Fermi ecc. ecc. ), proprio quando i filosofi neoidealisti sembravano dispiegare la loro maggiore influenza. Nessuno dei due grandi pensatori negò mai l'importanza della scienza, al contrario: ne sottolinearono con convinzione la utilità della funzione, necessaria al progresso dell'umanità. Ciò che, semmai, con forza e aspramente avversarono, sempre, entrambi i filosofi, fu un certo ottuso positivismo che, assolutizzando la Scienza, credeva di avere risolto una volta per tutti il problema della conoscenza della verità vera della complessità del reale.

Nei fatti, è vero che nel 1922, Gentile, nominato ministro dell'Istruzione, portò in Parlamento la riforma che accanto al liceo classico, scuola d'élite e l'unica che consentisse l'iscrizione a tutte le facoltà universitarie, istituì anche il liceo scientifico; inoltre, quando, nel 1925, fu nominato direttore dell'Enciclopedia Treccani, sotto il suo impulso in questa istituzione monumentale e grandemente meritoria fu dato ampio spazio al settore delle scienze. E ancora, sempre grazie al filosofo siciliano nel 1923 nacque il Consiglio nazionale delle ricerche; nel 1926 l'Istituto centrale di statistica, nonché, sempre nel 1926 l'Accademia i; nel 1927 l'Istituto di storia delle scienze; nel 1934 l'Istituto di sanità pubblica e nel 1939 l'Istituto nazionale di alta matematica e quello di geofisica. Nel 1941, in qualità di direttore della Scuola Normale di Pisa, fondò la «domus galileiana», importante centro di studio per la storia della scienza. Quid plura?

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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