Quando il passo dalla scuola al lavoro è brevissimo. L’alternanza scuola-lavoro tra il Liceo 'Lombardo Radice' e il Parco Archeologico Greco Romano di Catania
Data: Mercoledì, 18 febbraio 2015 ore 08:30:00 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
Il progetto “alternanza scuola-lavoro” serve ad agevolare
le scelte
professionali degli studenti attraverso momenti di permanenza in
strutture diverse dal proprio liceo, dove mettere a frutto le
conoscenze e competenze scolastiche in un lavoro vero. Già da tre anni
il liceo statale “G. Lombardo Radice”
sottoscrive convenzioni di questo tipo con strutture pubbliche o
private: alberghi, soprintendenze, università, musei, scuole primarie o
dell’infanzia. Questa intervista approfondirà l’alternanza presso il
Parco Archeologico Greco Romano di Catania. Responsabile di questa
attività per il Parco è il dottore Fabrizio Nicoletti che, alle nostre
domande sulle difficoltà di questo progetto risponde serafico: “Nessuna difficoltà, ma tanta
partecipazione e freschezza giovanile. Gli alunni che negli anni si
sono avvicendati hanno tutti contribuito ad avvicinare il Parco alla
città e hanno aperto i loro occhi interessati sui propri beni
culturali. Documentarsi sui siti, tradurre in varie lingue le brochure
o i pannelli informativi del teatro antico di Catania o delle terme
romane della Rotonda o dell’anfiteatro, cimentarsi nel ruolo di guida
turistica che spiega ai visitatori stranieri l’evoluzione di questi
superbi monumenti ha reso gli studenti dei lavoratori consapevoli di
cosa significa veramente, non in astratto, valorizzare i beni culturali”.
Questa esperienza è stata senza dubbio utile per gli alunni, ma quanto
questo rapporto di lavoro ha arricchito un ente come il vostro?: “Abbiamo avuto numerosi apparati didattici
e turistici tradotti in inglese, francese e spagnolo. Addirittura un
intero libro, destinato proprio agli studenti. Sono traduzioni per le
quali avremmo dovuto pagare. Ma al di là del risultato lavorativo il
Parco ha realizzato il suo dovere istituzionale, cioè riportare la
gente nei suoi monumenti antichi e valorizzare l’archeologia catanese”.
In che senso una futura guida può diventare migliore attraverso
l’alternanza scuola-lavoro? Ed è possibile immaginare un risvolto
economico nel futuro di questi ragazzi?: “Tutto parte dalla conoscenza dei propri
beni culturali. La guida migliore è quella che conosce di più e meglio.
Dalla conoscenza nasce poi la consapevolezza dei propri beni culturali
e del loro valore che, attraverso una buona formazione, l’esperienza
lavorativa e soprattutto l’iniziativa personale genera la
valorizzazione. E la valorizzazione, se ben realizzata, genera sempre
risultati economici sorprendenti. I beni culturali sono il grande
futuro inesplorato della nostra economia. Un futuro probabilmente con
poche alternative. Un esempio spiega questa verità meglio di tante
parole: di tutti gli assessorati regionali quello dei beni culturali,
nonostante sia il più grande e nonostante la crisi, è l’unico
economicamente in attivo, perché guadagna più di quanto spende. Tutti
gli altri assessorati (agricoltura, industria, ecc.) sono in passivo e
ricevono soldi dai beni culturali. Quando si dice che con la cultura
non si mangia ...”
Il dirigente del liceo “G lombardo Radice”, professoressa Pietrina
Paladino, dichiara: “Il progetto ha
una forte valenza didattica sotto molti punti di vista. Certamente
potenzia conoscenze e competenze, sia in ambito didattico che di
cittadinanza, in un rapporto di collaborazione tra Scuola e
Amministrazione dei Beni Culturali, ma favorisce negli alunni anche
consapevolezza e intraprendenza. Gli alunni finiscono per utilizzare
gli spazi del Parco per creare i loro eventi inserendosi a pieno titolo
nel dibattito culturale di Catania”.
L’ultima parola spetta ai veri protagonisti, gli studenti-lavoratori: “Sinceramente non pensavamo che i ritmi
serrati di un’attività lavorativa 8-14 potessero essere alleggeriti
dalla collocazione diversa rispetto ai locali scolastici e poi dal
ritrovarci a trattare beni archeologici antichissimi anche con mezzi
modernissimi, quali gli smartphone. Non sapevamo che molti monumenti
catanesi sono già raggiungibili con un clic e ci siamo sentiti utili a
tradurre in lingue diverse la storia di questi monumenti, anche se in
certi momenti non è stato facile trovare le esatte parole con cui fare
le traduzioni. E mentre traducevamo abbiamo approfondito le origini
della nostra città. Questo progetto ci ha fatto capire a cosa può
servire quello che studiamo a scuola e anche come può essere difficile
ma stimolante metterlo in pratica”.
Lombardoradicect.it
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