Il liceo Scientifico Galilei di Catania, incontra Domenico Seminerio
Data: Lunedì, 02 febbraio 2015 ore 08:30:00 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Domenico Seminerio, scrittore siciliano capace di dare voce - insieme a Bufalino, Sciascia, Camilleri - alle irrisolte contraddizioni di questa terra allo stesso tempo arida di risorse ma rigogliosa di progettualità ed entusiasmi appare oggi, nel panorama asfittico della letteratura isolana, figura di riferimento in forza di una scrittura lucida e coinvolgente capace di richiamare l'attenzione di un pubblico eterogeneo e per età e per emozioni. Lo scrittore calatino è stato ospite del Liceo Scientifico "Galilei" nel corso di un seminario sul tema La Sicilia di Seminerio dal romanzo di formazione all'indagine sociale condotto dalla prof. Sissi Sardo docente di Linguistica presso la Facoltà di Lettere del nostro Ateneo e dalla prof. Gabriella Falcidia vicepreside del Liceo "Galilei". Ha introdotto gli ospiti la Dirigente dell'Istituto prof. Gabriella Chisari che ha sottolineato la valenza culturale della manifestazione, un incontro ricco ed articolato dove la Sicilia smette di essere luogo abusato da stereotipi per farsi archetipo di figurazioni,dolente di silenzi e memorie.

L'incontro con Domenico Seminerio è una tappa del più ampio programma ideato dal Liceo "Galilei" dal significativo titolo Sicilia come metafora che prevede, a seguire, altri seminari dedicati ad autori isolani, musicisti, pittori, registi. A sua volta il progetto è parte integrante del progetto nazionale lanciato dal MIUR "Libriamoci" che già nella titolazione la dice tutta sull'insistita attenzione sul momento della lettura e sul prodotto-libro da consegnare alle giovani generazioni come strumento di crescita umana e civile.

Ad essere oggetto di accurata analisi è stato il romanzo Senza re né regno che racconta la breve carriera di Stefano il posporo nella Sicilia soffocante del dopoguerra con una narrazione che annoda i fili della vicenda privata consumata all'ombra dei fumi del separatismo siciliano e dei vizi di una borghesia provinciale. "La prosa di Seminerio si avvale di tutte le strategie del parlato - ha sottolineato la prof. Sardo - il suo codice espressivo varia dal dialogo alla narrazione intrecciando insieme mito, magia e realtà" Accade così, ha proseguito la studiosa, che il nucleo semantico della Sicilia come metafora si coniughi nella pagina in modo diverso consentendo alla tessitura del romanzo una immediatezza che assicura la voglia di leggere. Anteporre alle immagini stereotipate dell'isola un piano di autentica modernità è operazione che Seminerio conduce lungo il sottile discrimine pubblico-privato.

La vicenda che ha come unico protagonista Stefano il giovane siciliano, consente allo scrittore di interagire su più piani narrativi. "Vi è il piano della grande storia - ha ricordato la prof. Gabriella Falcidia - quella che ci consegna il dimenticato movimento separatista siciliano liquidato nel dicembre del '45 con la sanguinosa battaglia di san Mauro, e vi è la vicenda privata del giovane rampollo di una esemplare famiglia borghese che sceglie la sua vita e ne fa cosa diversa da quanto aveva immaginato". Romanzo di formazione,quindi,ha proseguito la prof. Falcidia, che registra il passaggio non indolore da un piano positivo ad uno di assoluta negatività "Stefano sceglie, ha detto la studiosa, sceglie il male, sceglie di farsi strumentalizzare offrendo al nostro sguardo di lettori una totalità di riflessione".
A conclusione dell'incontro, Domenico Seminerio ha a lungo dialogato con gli studenti avidi di risposte ai loro tanti quesiti, attenti ascoltatori delle sue storie dopo essere stati curiosi lettori della sua opera mentre brani tratti dal romanzo sono stati letti dagli alunni Valeria Brogna, Giuseppe Sangiorgio, Paolo Scaltrino.

Gabriella Congiu





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