Ingegneria scolastica e nuovi cantieri per la disabilità
Data: Giovedì, 22 gennaio 2015 ore 07:30:00 CET
Argomento: Redazione


Nel linguaggio scolastico spesso si fa riferimento a immagini e simboli della cultura ingegneristica e al linguaggio degli architetti. I termini: "progettare, edificare, costruire", e poi ancora: "cantieri, piani di lavoro, cassetta degli attrezzi" sono tutti termini mutuati dall'operatività ingegneristica, che fanno ben comprendere il significato dell'azione educativa che promuove lo sviluppo integrale della persona.
Molto illuminante l'espressione dell'Ing. Thomas Maldonado che scrive: C'è un fare senza progetto ed è il gioco; c'è un progettare senza fare ed è l'utopia. Per una corretta progettazione occorre operare un chiasmo tra l'utopia per il fare e il gioco per progettare.

Così pure la definizione di progetto: l'arte di mettere in atto un desiderio, aiuta a comprendere come l'azione scolastica, se sostenuta da queste convinzioni, assume connotazioni diverse ed esiti certamente efficaci.
"Negli ultimi anni, il concetto di disabilità, di normalità, di inclusione educativa ed i continui progressi della tecnologia hanno trasformato e continuano a trasformare il nostro modo di vivere e di pensare con significativi cambiamenti nella qualità della nostra esistenza.

In questa visione del mondo, orientata al Rispetto delle Diversità, uno degli orientamenti internazionali di sicuro interesse, che merita attenzione è senza dubbio la Progettazione Universale per l'Apprendimento (Universal Design for Learning - UDL ), la quale contiene e sviluppa al suo interno proprio queste tre grandi sfide dell'Umanità:diversità, educazione inclusiva e tecnologia, in senso convergente, verso una rivoluzione di pensiero centrato sulla flessibilità, sull'accessibilità reale, sul riconoscimento e sulla valorizzazione delle differenze di ogni persona, già nella costruzione iniziale di ogni percorso formativo, e quindi verso l'eliminazione di ogni possibile "etichetta", che di fatto mortifica il concetto stesso di inclusione.

L'architetto designer Ronald Mace, della North Carolina State University He coined the term "universal design" to describe the concept of designing all products and the built environment to be aesthetic and usable to the greatest extent possible by everyone, regardless of their age, ability, or status in life. ha coniato il termine "progettazione universale" per descrivere il concetto di progettazione di tutti i prodotti e degli ambienti costruiti per essere belli esteticamente e utilizzabili nella maggior misura possibile, da tutti, indipendentemente dalla loro età, abilità, o lo stato in vita.

He was also a devoted advocate for the rights of people with disabilities which is reflected in his work. Egli è stato il fondatore ed il sostenitore di un programma per la salvaguardia dei diritti delle persone con disabilità e la Universal design (often inclusive design ) refers to broad-spectrum ideas meant to produce buildings, products and environments that are inherently accessible to older people, people without disabilities, and people with disabilities . Progettazione universale si riferisce alle idee ad ampio spettro destinate a produrre edifici, prodotti e ambienti che sono intrinsecamente accessibili alle persone anziane, le persone senza disabilità, e le persone con disabilità
Dalla progettazione degli edifici si passa alla progettazione di interventi educativi che rendono concreto l'inserimento, l'integrazione e l'inclusione dei disabili nella scuola e nella società.

Il marciapiede caduto o la scivola oggi è una caratteristica standard dell'ambiente costruito ed i principi della Progettazione universale vengono oggi applicati alla progettazione della tecnologia, e dell' istruzione.
La Progettazione Universale per l'Apprendimento (Universal Design for Learning - UDL) è stata presentata all'Università di Catania presso il Dipartimento di Scienze Politiche e sociali dal prof. Giovanni Savia, ricercatore presso l'Universidad Complutense de Madrid, con la guida della prof.ssa Paolina Mulè (Cattedra di Pedagogia Generale e Sociale).
Nel corso della presentazione è stato illustrato l'approccio psicopedagogico formato da un insieme di Principi, Linee guida e Punti di verifica da utilizzare per la costruzione di curriculum capace di dare a tutti gli individui pari opportunità di
apprendere, realizzando quel sacro principio pedagogico di "scuola di tutti e scuola per ciascuno" che ha guidato dal 1977 le riforme scolastiche dell'integrazione e dell'inclusione.

La progettazione universale dell'apprendimento (PUA) fornisce un "modello" per la creazione di obiettivi didattici, metodi, materiali e valutazioni che coinvolgono tutti, attuando approcci flessibili che possono essere personalizzati e adattati per le esigenze individuali.
Occorrono docenti esperti, orientati agli obiettivi e motivati, capaci di saper trarre da ciascuno il meglio, senza fermarsi al "minimo indispensabile" o allo statu quo, di ciò che l'alunno può dare, calcolato nella dimensione del minimo.
I positivi risultati ottenuti fanno ben sperare sull'efficacia della progettazione che diventa efficiente nel rispondere ai bisogni di tutti e di ciascuno. I bisogni della singola persona sono tutti e sempre "speciali" non hanno la necessità di essere catalogati come "BES".

I diritti educativi essenziali diventano "bisogni" dei singoli e la variabilità soggettiva dell'apprendimento, come rilevano le ricerche delle neuroscienze, sollecita e impone un processo di reale personalizzazione dell'apprendimento.
La cultura ed il processo educativo orientato alla personalizzazione accompagna l'azione educativa del docente che oggi, grazie anche alle innovazioni tecnologiche ha maggiori possibilità di "educere", tirar fuori il meglio da ciascuno.
Applicando le indicazioni della "rete di riconoscimento" , viene esplicitato il cosa fare e quindi entra in azione la "rete strategica", che fornisce indicazioni metodologiche per un'azione efficace, capace di produrre positivi benefici alla "rete affettiva", che potenzia l'autostima e intensifica le motivazioni.
Al modello tradizionale di adeguare lo studente al programma, si propone di adattare il curriculum al singolo alunno,ai suoi bisogni e quindi assicurare un efficace sviluppo di abilità e competenze, compito essenziale della scuola e dell'educazione.

Giuseppe Adernò
g.adernp@alice.it





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