A settembre 150.000 immissioni in ruolo, ma bisogna cambiare le regole per trasferimenti ed assegnazioni provvisorie
Data: Sabato, 17 gennaio 2015 ore 07:30:00 CET
Argomento:


Tutti i sindacati rappresentativi, chi più chi meno, rivendicano il "grande risultato" ottenuto che porterà il governo a immettere in ruolo dal 01/09/2015 tutti docenti presenti nelle GaE, senza però attenzionare bene il problema di moltissimi insegnanti che si troveranno bloccati per molti anni in una provincia lontana da casa. L'ASA scuola reputa fortemente negative tali immissioni se non accompagnate da una revisione delle regole per i trasferimenti e le assegnazioni provvisorie. Tale piano di immissioni OBBLIGHERA' infatti decine di migliaia di insegnanti a lasciare la propria famiglia per accettare il ruolo lontano da casa. Tutti i docenti del CENTRO e SUD Italia che "volontariamente" hanno voluto, hanno già trasferito lo scorso Maggio la propria Graduatoria ad Esaurimento al NORD, in una provincia utile per l'immissione in ruolo! Chi è rimasto nella provincia di residenza, lo ha fatto coscientemente, preferendo rimanere "insegnante supplente" ma senza allontanarsi dalla propria famiglia. Una scelta di vita!

"In realtà - ribadisce il Segretario Generale dell'ASA scuola e membro della segreteria nazionale della Confael Stefano Guarnera - le immissioni in ruolo prospettate dal Governo favoriranno solamente i docenti del NORD, gli unici che saranno immessi in ruolo nelle rispettive province. Ma circa il 70% dei docenti inseriti nelle GaE, sarà OBBLIGATO, pena il depennamento da tutte le graduatorie, ad accettare il ruolo in province distanti centinaia di chilometri da casa! Quest'esodo comporterà un fortissimo indebolimento dei legami familiari con un sicuro peggioramento delle condizioni sociali. Più di 100.000 famiglie si ritroveranno non solo smembrate, ma anche aggravate economicamente delle spese legate al mantenimento del docente nella lontana sede di servizio (vitto, alloggio, luce, gas ...). Se a questo si aggiunge che per i docenti che accetteranno tale situazione sembra prospettarsi un lungo periodo di permanenza nella provincia di immissione in ruolo, allora è chiaro che l'Italia non può che andare incontro a tempi bui, dove gli insegnanti, già poco motivati dallo scarso riconoscimento economico e sociale loro riservato, vivranno in una condizione sempre più frustata, lontani dalla famiglia e dagli affetti, che di certo non li motiverà nella propria azione educatrice. L'unica soluzione è rivedere IMMEDIATAMENTE le regole per la mobilità, sola strada percorribile per rendere accettabile tale piano".

Se tale cambiamento non dovesse avere immediato seguito, si rischia di creare una problematica sociale che potrebbe persino portare a danni peggiori di quelli creati finora dalla illecita reiterazione dei contratti a tempo determinato.

Asascuola.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-24877061.html