Meritocrazia e scuola: una superficialità incredibile!
Data: Venerdì, 16 gennaio 2015 ore 07:30:00 CET Argomento: Redazione
Politici, ministeriali,
associazioni, esperti hanno decontestualizzato
il problema della valutazione del lavoro del docente; l'hanno sradicato
dal suo terreno generativo: nulla di più sbagliato!
L'insensibilità per le dinamiche educative, la disattenzione al sistema
di regole in cui la scuola è immersa, una visione del mondo antiquata,
una prospettiva di breve periodo sono all'origine dell'incauta
semplificazione.
Grande fu la sorpresa degli scienziati
del XVIII°
secolo per l'acqua prodotta dalla combustione dell'idrogeno. La visione
sistemica implica la ristrutturazione del campo percettivo: è il tutto
che attribuisce significato alle parti.
Il legislatore ha sostituito il
termine "scuola" con "Sistema educativo di istruzione e di
formazione" per affermarne l'unitarietà e la finalizzazione:
"promuovere l'apprendimento .. assicurare a tutti pari opportunità di
raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le
competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche
coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate
all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con
riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea".
La mission dell'istituzione è definita: organizzare le risorse [abilità
e conoscenze] per progettare percorsi finalizzati
alla promozione e al consolidamento delle
qualità degli studenti; itinerari cui tutti gli
insegnamenti concorrono con i propri
metodi e oggetti.
Il paragrafo "valutazione" dei P.O.F.
evidenzia il mancato cambiamento
culturale: il servizio scolastico è frazionato
nei diversi insegnamenti. Le tabelle, in
cui si rapportano i voti al grado di padronanza del sapere
disciplinare, sono il suo
fondamento.
I problemi semplici si risolvono
individualmente. La soluzione di problemi complessi, che richiede
l'interazione di soggetti con competenze diverse, esige la
realizzazione di una struttura decisionale unificante.
Il legislatore ha riconosciuto la dimensione del problema educativo e
ha abbattuto la corrispondente complessità scomponendolo in
sottoproblemi. Per ognuno di essi ha individuato un soggetto cui
affidare il relativo trattamento.
Una struttura decisionale conforme ai principi della scienza
dell'organizzazione.
Il percorso risolutivo prende avvio dall'identificazione delle
competenze generali "adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel
mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale
ed europea" .
Prosegue col riconoscimento delle capacità sottese ai comportamenti
attesi (competenze generali), con la formulazione di ipotesi per il
loro conseguimento e col feedback.
Continua con la messa a punto di itinerari educativi unitari funzionali
alle caratteristiche del gruppo classe di riferimento.
Termina con la progettazione didattica del docente che sviluppa e
gestisce "occasioni d'apprendimento" per conseguire sia i traguardi
collegialmente individuati, sia per proporre una corretta immagine
della disciplina di propria competenza.
Il modello logico-funzionale è stato più volte confermato.
Il decreto sull'autonomia che: "si sostanzia nella progettazione e
nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e
istruzione mirati allo sviluppo della persona umana" è d'esempio.
La voce del legislatore non è stata ascoltata.
Tra i probabili motivi della disubbidienza:
a) Si è difeso il tradizionale modello di scuola fondato sulla
trasmissione del sapere;
b) Si è protetto l'individualismo; la libertà d'agire del singolo
docente è stata salvaguardata;
c) Troppo oneroso sarebbe stato il passaggio dall'insegnamento alla
progettazione, cambiamento portatore d'insicurezza per l'abbandono
delle certezze fornite dal libro di testo.
La sincronizzazione del suono degli
strumenti dell'orchestra è condizione necessaria per l'espressività del
canto del tenore.
La legge e la dottrina enunciano il principio di distinzione che
afferma la necessità di separare, differenziandoli, i soggetti
responsabili dell'esplicitazione di COSA deve essere fatto da quelli
che elaborano strategie relative al COME conseguire i risultati. Da un
lato si collocano le responsabilità della dirigenza, dall'altro lato i
compiti connessi agli adempimenti strategici, tattici e operativi. I
tradizionali organigrammi, bidimensionali, non sono i grado di
rappresentare la situazione: si deve ricorrere allo spazio,
tridimensionale.
I presidi non hanno accettato il cambia-mento: il Divide et impera ha
caratterizzato la loro azione.
Le convocazioni degli organismi collegiali non hanno mai contenuto
adempimenti essenziali per la vita degli stessi:
- "l'elaborazione e l'adozione degli indirizzi generali" da
esprimere sotto forma di competenze;
- l'esplicitazione dei "criteri generali della programmazione
educativa";
- il disegno della struttura decisionale della scuola;
- la formulazione di ipotesi per la realizzazione della
"programmazione dell'azione educativa";
- la messa a punto di modalità per "valutare periodicamente
l'efficacia dell'azione educativa"...
La trasgressione è stata più volte accettata e rinforzata dai governi,
dai politici, dagli esperti, dalla stampa specializzata, dal sentire
comune .. non è mai stata denunciata dai mezzi d'informazione.
Tutti ne hanno condiviso e ne condividono il fondamento come dimostra
l'ostinata, irrazionale e illegittima difesa del modello lineare che
colloca la dirigenza al vertice della struttura organizzativa.
La cottura d'una torta è condizionata
dal funzionamento del termostato del forno elettrico.
Il controllo è l'architrave
del governo delle scuole. Per incidere sulla qualità
dell'istruzione è necessario concretizzare la norma sull'autonomia
delle istituzioni che "si sostanzia di progettazione": agire nella fase
di ideazione e di specificazione dei risultati attesi, in quelle dello
svolgimento e dell'applicazione delle strategie gestionali, della
misurazione e della valutazione degli scostamenti dei risultati
conseguiti con gli obiettivi programmati e, infine, collocando
l'assetto generale nel lungo periodo per valutarne dinamica e
adeguatezza.
Controllo antecedente
L'Ufficio scolastico provinciale valida gli indirizzi generali
elaborati e adottati dal Consiglio di istituto
Il Dipartimento per il coordinamento dell'attività educativa [Collegio
dei docenti] compara gli elenchi di competenze specifiche elaborate dai
Dipartimenti disciplinari per garantirne la coerenza rispetto alle
capacità elencate nel documento di "programmazione dell'azione
educativa" elaborato dal Collegio dei docenti
Controllo concomitante
La commissione incaricata del monitoraggio dell'evoluzione delle
capacità [Collegio dei docenti] valuta la dinamica dei processi
d'apprendimento
I docenti osservano le prestazioni degli alunni [valutazione formativa]
per valorizzare o per correggere i comportamenti esibiti (competenze
specifiche)
Controllo susseguente
La Commissione accertamento competenze specifiche [Dipartimenti
disciplinari] misura il grado di conseguimento degli obiettivi
programmati
La Commissione accertamento competenze generali [Collegio dei docenti]
misura l'intensità delle capacità rilevate
I questionari INVALSI
Follow-up
Il Consiglio di istituto osserva l'organizzazione della scuola con un
macroscopio, strumento che elimina i particolari, per far risaltare
l'evoluzione del servizio e valutarne l'effetto.
Controllo di legittimità
- Esercitato dal dirigente scolastico su tutti gli atti degli
organismi della scuola.
I mansionari, che nelle organizzazioni
definiscono funzioni e compiti delle risorse umane, sono condizione
necessaria per conseguire il fine dell'istituzione.
Le disposizioni del 1974 [TU 297/94] che affidavano al Collegio dei
docenti il compito di "valutare periodicamente l'andamento complessivo
dell'azione didattica per verificarne l'efficacia in rapporto agli
orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario,
opportune misure per il migliora-mento dell'attività scolastica"
non sono mai state applicate.
Il capitano Samantha Cristoforetti, astronauta, è la parte
visibile di un progetto cui partecipano migliaia di persone. Il
successo dell'impresa deriva dalla rigorosa applicazione di calibrate
metodologie di sviluppo: a tutti i soggetti partecipanti sono state
indicate le risorse di cui possono disporre e sono stati puntualizzati
i risultati attesi, momenti essenziali per il successivo assemblaggio.
A scuola l'attività di classe è eterodiretta: le linee guida degli
insegnamenti sono dettate dagli autori dei libri di testo.
l signore disse: "Ecco, essi sono un
solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro
opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro
impossibile". [Genesi 11, 5-7]
Il regolare flusso informativo è un aspetto vitale per le
organizzazioni.
Nel sistema scolastico tutti i soggetti dovrebbero condividere il
significato delle parole, lessico da desumere dai testi della legge.
L'indeterminatezza terminologica è l'infezione che mina le fondamenta
dell'attività educativa, morbo di cui nessuno s'accorge. [CFR in rete:
"On. ministro Maria Chiara Carrozza, non dimentichi d'essere donna di
scienza" propone una piattaforma per iniziare la realizzazione del
vocabolario].
Emblematico e inquietante il fatto che i Nuovi regolamenti di riordino
del 2010 degli Istituti tecnici e professionali presentino un glossario
che, dichiaratamente, è frutto della trascrizione delle raccomandazioni
del parlamento europeo.
Un errore madornale!
Un dizionario che, per la specificità dei problemi comunitari, diverge
sostanzialmente/concettualmente da quello desumibile dai testi
legislativi: da un lato l'esigenza di favorire la libera circolazione
dei lavoratori, dall'altro lato il disegno di traiettorie per sostenere
la progettualità.
Una via d'uscita
Il senso della proposta di valutare il lavoro del singolo
docente, senza curarsi dei caratteri dell'ambiente di lavoro e delle
prerogative del servizio, è apparso in tutta evidenza: conservare il
tradizionale, inefficace modello di scuola.
Per garantire incisività al lavoro scolastico e ridar dignità
all'attività docente bisogna sviluppare e dar attuazione alle linee
guida contenute nella legge, rispettando i vincoli che essa pone.
Un profondo cambiamento, una modifica sostanziale della professionalità
dei lavoratori della scuola: le loro nuove responsabilità
prevedono anche l'ideazione, la gestione e la validazione
di "occasioni d'apprendimento"; attività molto impegnative
e, nel caso in cui gli insegnanti
operassero isolatamente, di ardua realizzazione.
Il Consiglio di circolo/d'istituto, che ha l'onere di elaborare i
"criteri generali della programmazione educativa" potrebbe prevedere
che l'attività creativa, volta alla produzione della strumentazione
didattica, sia affrontata dai dipartimenti disciplinari.
I libri di testo sarebbero sostituiti da materiali didattici concepiti
in funzione della progettualità educativa. [In rete "Laboratorio
di matematica: Pitagora" fornisce un esempio di quanto potrebbe essere
prodotto].
La precisa e completa descrizione dell'ambito in cui nasce il problema
"valutare il lavoro del singolo docente" rappresenta la porta di
ingresso alla determinazione di un razionale e oggettivo criterio di
premialità.
L'indeterminatezza e la soggettività, che viziano le proposte oggi sul
tavolo, sarebbero superate.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it
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