Il posto pubblico diventa mobile
Data: Martedì, 06 gennaio 2015 ore 06:30:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Presto in vigore anche
le norme sui cambi di sede; confermato, per quest’anno, il blocco degli
stipendi - A febbraio riparte l’iter della cosiddetta riforma Madia che
riguarderà la mobilità, i licenziamenti per scarso rendimento, il
demansionamento, il blocco degli stipendi ed altro ancora. Il tutto
segnerà la fine del posto fisso per gli statali.
Il decreto sulla Pa del ministro Madia, in sintesi, ha introdotto le
seguenti novità:
- cambia il meccanismo d’accesso al lavoro statale: il concorso per
entrare nel Pi sarà unico e non più un singolo concorso per ogni
amministrazione dello Stato; entrambi nei ruoli i dipendenti saranno
distribuiti tar le varie amministrazioni a seconda delle esigenze di
personale avanzate da queste ultime; un meccanismo simile verrà
adottato anche per la dirigenza;
- obbligo per i lavoratori, per non perdere il posto di lavoro, di
accettare trasferimenti entro 50 chilometri (sono escluse solo le mamme
con figli fino a 3 anni e chi ha a carico soggetti portatori di
handicap);
- accettazione che negli ultimi sei mesi di mobilità, sempre allo scopo
di conservare il posto di lavoro, lo statale in esubero possa accettare
un impiego nella stessa o in altra amministrazione anche di mansione
inferiore a quella precedentemente svolta, a condizione che il
demansionamento sia di un solo livello e che venga assicurata la parità
di stipendio;
- per i lavoratori di amministrazioni che hanno esuberi, scatta la
mobilità per due anni all’80% della retribuzione; se in questo periodo
il dipendente non viene ricollocato in altra amministrazione o nella
stessa, il rapporto di lavoro viene sciolto con licenziamento;
- i dirigenti pubblici non saranno più inamovibili; quelli senza
incarico verranno inseriti in un elenco e percepiranno solo la parte
fissa della retribuzione. Dopo un certo periodo, ancora da definire,
senza nessuna assegnazione, il rapporto sarà sciolto;
- tutti gli incarichi dirigenziali avranno durata triennale e potranno
essere pororogati una sola volta; per ogni ruolo si darà corso ad un
avviso pubblico;
- salta il mantenimento in servizio in proroga, fino a 2 anni, una
volta maturati i requisiti per il pensionamento;
- i pensionati pubblici e privati non potranno più ottenere consulenze
o mansioni dirigenziali all’interno della Pa; la norma si applicherà
solo agli incarichi successivi a quelli dell’entrata in vigore della
legge di conversione del decreto; scontato che sarà sempre possibile
accettare incarichi da funzionario e non da dirigente, per sfuggire
alla tagliola del decreto Madia;
- per tutti i dipendenti pubblici ci sarà il blocco degli stipendi
anche per quest’anno; uno scherzetto che secondo la Cgil determinerà
una perdita media cumulata di 4.800 euro.
Ceripnews.it
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