Dimensionamento: toh, s’è svegliata anche la Sicilia. Il mancato dialogo preliminare della Regione sulle proposte di Piano
Data: Sabato, 03 gennaio 2015 ore 08:35:39 CET
Argomento: Rassegna stampa


Toh, sul dimensionamento della rete scolastica s’è svegliata anche la Sicilia e come sempre male, anzi malissimo. Mentre scrivevamo la nota sulla predisposizione dei Piani nelle altre Regioni, con osservazioni affatto trascurabili (cfr. http://www.ceripnews.it/notizie.htm#dimensionamento020115 ) e di cui un ampio stralcio torniamo a riportare in calce, l’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione Siciliana s’è svegliato e nel sito istituzionale ha pubblicato il decreto n. 9, datato 23 dicembre 2014, dimostrando, qualora ce ne fosse stato bisogno, che non hanno capito nulla sul dimensionamento e la razionalizzazione della rete scolastica.
Infatti, l’assessore Mariella Lo Bello, o chi per lei, ha ritenuto di dettare i criteri generali per la predisposizione dei piani provinciali, senza neppure pensare ad un passaggio preliminare con il mondo della scuola e le OO.SS. regionali Scuola e dell’Area V, quasi che il tutto si potesse risolvere ex post, a prescindere dai papocchi ex ante. Finora si è fatta sentire solo la Cisl Scuola Sicilia che ha inviato all’Assessore Regionale una richiesta dì incontro urgente “al fine di conoscere i criteri che l’Assessorato intende utilizzare per garantire un efficace offerta formativa in tutto il territorio siciliano”.
L’unica cosa di chiaro che si legge nel decreto Lo Bello è la legenda che consente di dare una “lettura” univoca alle proposte, cosa che negli anni passati non si è mai avuto, registrando dissonanze cognitive notevoli e giochini di basso profilo fra i diversi Piani provinciali.
Stavolta, almeno sulla carta, si precisa che:
NUOVA ISTITUZIONE = creazione di una nuova istituzione scolastica o un nuovo plesso a cui verrà assegnato un nuovo codice meccanografico da parte del Miur (scontato che nel caso di specie occorre indicare i plessi interessati che confluiranno nella nuova istituzione);
SOPPRESSIONE = disattivazione di istituzioni scolastiche
AGGREGAZIONE = uno o più plessi entrano a far parte di una istituzione scolastica già esistente (in questo caso è necessario individuare i plessi interessati dall’aggregazione nonché l’istituzione finale che andrà a beneficiare del passaggio);
FUSIONE = una o più istituzioni scolastiche che si uniscono in un’unica istituzione.
Ovviamente, nessuna parola su un passaggio formale di consultazione preliminare a livello regionale, che a prescindere dal Tavolo tecnico istituito con decreto anni addietro e finora non annullato, si è sempre svolto ed ha sempre dato i suoi frutti, quanto meno a livello di confronto.
Scorrendo il provvedimento, scopriamo che all’art. 2 si parla asetticamente di un piano di dimensionamento e razionalizzazione delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado proposto dalle conferenze provinciali e successivamente approvato con decreto dell’Assessore Regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, “fatte salve le proprie valutazioni”, previa Intesa con il Miur. Tutto qui!
A questo punto la nostra valutazione finale non può che essere una sola: cari responsabili provinciali fate ciò che volete al vostro livello, tanto noi o ratifichiamo ciò che avete proposto e peggio per voi se avete sbagliato, o cambiamo tutto secondo le nostre “valutazioni” (Quali sarebbero? Fondate su chi o che cosa?), con buona pace dell’auspicato confronto e della scontata partecipazione di una volta. (n.b.)- -
[CERIPNEWS//02-01-2015//06:00//NOTIZIE] - ( … ) bisognerà fare attenzione a queste questioni scottanti, quanto meno per evitare le rituali corse finali, con riunioni provinciali affrettate e con la presentazione del piano regionale all’ultima giornata utile, senza aver il tempo di valutare l’impatto delle proposte, e magari tentare di sanare qualche stortura, come quelle che si trascinano da tempo, qua e là, sul territorio siciliano.
Si pensi, solo per fare qualche esempio, alla permanenza di scuole medie e circoli didattici non trasformati in istituti comprensivi, nel determinato tentativo di rendere irrazionale un territorio o peggio con nascita di IC oppure agli ISS spezzatino, frutto di ammucchiate di sezioni/plessi/succursali diversi, pur di raggiungere il numero minimo per assicurare (forse per un solo anno!) l’autonomia; si pensi alle ammucchiate di scuole/indirizzi che non dialogano tra loro e si governano male, anzi malissimo, proprio perché sono diverse le matrici d’origine e le articolazioni; si pensi alle scuole a rischio di autonomia per mancanza di pochi alunni, che invece meritano attenzione, anzi molta attenzione, non fosse altro per capire che cosa non è andato per il giusto verso negli anni, tanto da arrivare ad indebolire una popolazione scolastica una volta numerosa; si pensi, infine, ai casi sospetti di calo di organico intercorso in brevissimo tempo, spesso da un anno all’altro, e che oltre alla picchiata demografica, appalesano manovre di dirottamento di iscrizioni più o meno scoperte, per finalità non sempre nobili (p.e. la mobilità del Ds), ed a tutto capito della restante popolazione scolastica.
Nulla di personale per queste denunce, ma solo la constatazione che negli anni passati  non tutto è andato per il verso giusto per colpa di evidenti “disattenzioni” da parte di tanti, che quest’anno si dovrebbero evitare, in vista del prossimo concorso per Ds e soprattutto per assicurare stabilità quanto meno triennale al sistema scuola in Sicilia.
Intendiamo riferirci ai piani provinciali non sempre del tutto condivisi, e puntualmente accompagnati da proposte/ipotesi alternative e contestazioni; oppure alle “esigenze dei vari territori” espresse/manifestate a cose fatte dai politici nostrani, a cui si è dovuto dare comunque seguito; ovvero, per finire, alla  stesura del Piano regionale spesso affidata a burocrati dell’organizzazione avulsi dalla realtà scolastica, ma veri millantatori di competenze solo per la circostanza.
Ecco, almeno quest’anno, vorremmo proprio che tutto ciò non accadesse. (n.b.)
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Per leggere o scaricare l'allegato on line: 03_01_2015_DIMENSIONAMENTO

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