La 'Buona' scuola tra gli ostacoli. Editoriale de La Letterina dell’ASASI
Data: Lunedì, 15 dicembre 2014 ore 10:00:00 CET
Argomento: Redazione


Ci si avvicina al Natale e dopo l'Immacolata, l'aria di festa è diffusa per le vie, piazze e negozi.
Anche a scuola in molte classi si fa il Presepe e oltre le recite si respira un'aria natalizia, che induce alla bontà e alla solidarietà. Ha avuto una vasta eco nel corso della settimana il caso del presepe non autorizzato nella scuola "De Amicis" di Celadina, in provincia di Bergamo, perché il dirigente scolastico, Luciano Mastrorocco ritiene che: «La scuola pubblica è di tutti e non va creata alcuna occasione di discriminazione". Alle protese dei genitori, ampliate dalla stampa e strumentalizzate dalle diverse forze politiche, il dirigente afferma: "Non sono l'anticristo, ma questo è l'orientamento che ho dato all'Istituto da otto anni, quando sono arrivato qua".
I notiziari televisivi ci hanno resi edotti della cattiva gestione dei fondi europei a Roma a scapito degli immigrati. E' proprio una vergogna, una schifezza. A noi il compito di accendere una luce sul bene comune che dovrebbe guidare i passi della politica.

Sarà un Natale triste nella scuola primaria di Santa Croce Camerina che in questi giorni è stata su tutti i telegiornali per la tragedia del piccolo Loris.
La condanna mediatica a seguito delle numerose notizie diffuse sulla madre e sul contesto familiare sollecita un richiamo alla responsabilità morale del giornalista, come afferma Jacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti "stufo della vita degli altri raccontata dal buco della serratura". Ciascuno di noi pretende per se stesso sempre un rispetto diverso da quello che tendiamo a riconoscere agli altri e questo non è morale.
Anche la scuola, i bambini, le maestre, la preside Giovanna Campo sono stati sotto assedio e, anche se si attende ancora la verità processuale, prevale sull'opinione pubblica la "condanna mediatica" indotta dall'eccessiva dovizia di particolari, resi noti dai notiziari di stampa e televisione.
Il dramma familiare del piccolo Loris rivela come spesse volte l'azione educativa e formativa della scuola rimane infruttuosa e sterile, quando i frutti sono espressione di disagio e di sofferenza che coinvolgono intere famiglie e comunità cittadine.
Una particolare attenzione viene riservata alle dichiarazioni del Sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, di Palermo, il quale è intervenuto a difesa delle occupazioni studentesche, sollevando le ire dei Presidi, alcuni dei quali hanno richiesto persino le dimissioni.

Nei prossimi giorni, il 15 dicembre il Miur dovrebbe rendicontare su cosa è emerso dalla consultazione web sul rapporto de "La Buona Scuola".
Si attendono con ansia le risposte ai tanti quesiti, interrogativi e proposte che sono pervenute da ogni parte d'Italia. Dagli esiti di questi risultati scaturirà il nuovo corso della scuola italiana che ha bisogno di rinnovamento, di qualità e di risorse adeguate.
Mentre il dibattito sulle innovazioni prosegue sui diversi tavoli sindacali e ministeriali, ritorna in auge la proposta dell'ex Ministro Luigi Berlinguer il quale afferma: "Non si possono tenere a scuola i nostri ragazzi fino a 19 anni. È un grave danno che facciamo loro rispetto ai loro coetanei europei. Bisogna tornare a ristrutturare l'architettura scolastica riducendo, ancora una volta di un anno, il suo percorso. C'è chi affaccia ora la proposta di ridurre la secondaria superiore cancellando l'ultimo anno. Io lo ritengo un grave errore perché, l'ultimo anno delle superiori funge da raccordo fra scuola e post-scuola ed è pertanto indispensabile".
Si potrebbe obiettare che proprio perché l'ultimo anno dovrà essere un "anno di raccordo con l'Università o il mondo del lavoro" dovrebbe avere caratteristiche diverse ed un'articolazione finalizzata nel piano di studio.
Vedremo, dove ci poterà la corrente del fiume, che scorre veloce e melmoso verso una foce ancora lontana.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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