L’alluvione di Marina e l’azione giovanile di solidarietà
Data: Mercoledì, 19 novembre 2014 ore 07:30:00 CET
Argomento: Redazione


Ogni anno, in autunno, si verifica nel territorio carrarese un qualche evento straordinario che fa saltare i canoni più consolidati della logica. Si riafferma con malefica e sistematica persistenza il principio di continuità, per il quale gli avvenimenti devono ripetersi in fotocopia, senza possibilità di evoluzione, cambiamento o variazione. Qua tutti gli accadimenti sembrano entrare in conflitto soltanto con il buon senso, le buone regole e la comune intelligenza. Vi deve essere uno spirito maligno che impedisce ai tanti politici, amministratori di turno, tecnici, ecc, di evitare alla comunità locale gravi rischi per costringerla invece a subìre annualmente grossi danni.
Il Carrione è il torrente limaccioso che scende furioso dalle montagne quando piove. Esso rappresenta una costante minaccia per tutti e non lascia trapelare agli abitanti del piano le sue intenzioni, e corre deciso e arrogante verso il mare, travolgendo ogni cosa; e non sta ad ammirare più le bellezze naturali che lo circondano, giacché diventa cieco divoratore di terreni incolti o coltivati, come una bestia inferocita, ghiotta del sangue umano. E non guarda in faccia nessuno: tutti vengono minacciati ed aggrediti dal suo impeto mostruoso e tutti devono fare alla fine i conti con quella sua bestialità non contenuta adeguatamente.

Si rinnovano così le inutili guerre contro i politici, quelle tradizionali fra i poveri e le altre contro i potenti ed i prepotenti, senza più misurare la distanza tra chi offende e chi viene offeso. Alla cieca, si attaccano tutti quelli che risultano antipatici; ma, così facendo, si perde di vista la causa reale dell'iniziale disagio e ci si orienta verso obiettivi che vanno al di là dei giusti avvertimenti della prima ora, quando la contestazione è giustamente legata alle disastrose intemperanze del Carrione e all'inerzia delle istituzioni pubbliche. A questo punto, i danni subìti dagli abitanti non sono più addebitabili ad alcuno.
La bomba d'acqua che ha sommerso e distrutto ogni cosa ad ovest dell'argine destro del Carrione, a sud di Avenza, non è ascrivibile a colpe di nessuno. E così i campi di Villa Ceci che si sono gonfiati d'acqua in modo spaventoso sino a sfiorare pericolosamente l'asfalto dell'autostrada,i viali e gli androni sommersi dei palazzi vicini, dove si sono perdute auto, moto, biciclette e oggetti preziosi di vario genere; e le cantine invase totalmente dal fango, non hanno responsabili, perché sono la conseguenza inevitabile di "ordinaria" esondazione autunnale.

Un anno qua e un altro anno là, il Carrione colpisce in modo spietato e nessun sindaco, nessun ufficio tecnico e nessuna istituzione pubblica sono in grado di impedire la deturpazione dei luoghi e le conseguenti rovine a causa delle acque in rivolta; neppure i poteri "forti" o quelli costituiti con questo specifico compito, per il quale del resto impongono una tassazione. Tutti fingono di non sapere che la natura si ribella, rendendosi capricciosa e pericolosa, e che la sua bellezza rimane tale finché gli uomini sono capaci di ammirazione e tutela, facendo qualche rinunzia anche sui monti dai quali deriva una buona parte dell'equilibrio o dello squilibrio della breve pianura.
Il Comune non può dirsi esonerato da qualsiasi responsabilità, come è stato affermato scorrettamente e autorevolmente da più parti politiche, poiché quella "in vigilando" per la più sicura incolumità delle persone e dei loro beni nell'ambito del territorio comunale gli compete in maniera indiscutibile, senza possibilità di elusione. I cittadini non possono sopravvivere alle difficoltà attendendo ed ottenendo aiuto ex post,dopo il disastro, soltanto dai giovani volontari della Caritas e della Protezione Civile. Costoro, nel caos generale e nel disfacimento dei poteri istituzionali, rappresentano una splendida realtà etica, l'unico punto di riferimento sicuro in mezzo a tanto disordine. Spiriti sensibili alle disgrazie dei più sfortunati, giovani di ottima formazione interessati solo al bene ed al progresso degli umani. La loro attiva e generosa presenza, che ho potuto personalmente sperimentare, è stata davvero di giovamento nell'isolamento e nella difficoltà.

prof. Salvatore Ragonesi
salvatoreragonesi@hotmail.com





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