Su la buona scuola - I Docenti dell'ITI Cannizzaro di Catania
Data: Sabato, 15 novembre 2014 ore 10:37:14 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Proposta “La buona scuola”
I docenti dell’ITI Cannizzaro hanno ritenuto importante partecipare al dibattito sulla Buona Scuola perché la riforma del sistema scolastico non può non tener conto dell’opinione degli addetti ai lavori.
Negli ultimi anni la scuola è entrata nel dibattito politico solo nel capitolo dei tagli determinando sempre più un impoverimento del sistema scolastico in termini qualitativi. Un dibattito sulla scuola che riformi il sistema per migliorarlo è assolutamente necessario, ma ad esso deve seguire un processo riformatore che incida sulla qualità del sistema nella sua interezza non perpetrando tagli e risparmi che sono stati di nocumento a tutta la società. Abbassare i livelli qualitativi dell’istruzione pubblica significa mantenere bassi i livelli di partecipazione politica, ma anche la crescita economica del paese. Uno stato può essere competitivo se è in grado di costruire un’economia fondata sulle conoscenze di una popolazione i cui assi formativi sono dati da un sistema statale di istruzione gratuito e accessibile a tutti.
I docenti dell’ITI Cannizzaro si sono incontrati più volte dando luogo ad un acceso e partecipato dibattito sui temi de “La Buona Scuola”, e hanno concordato di concentrare le loro proposte sulla valutazione e la carriera del docente.

Si evidenzia la necessità di implementare un meccanismo di valutazione del docente, essendo tale principio già avviato nella pubblica amministrazione (vedi DL 150/09) ed in fase di consolidamento anche nell’ambito delle istituzioni scolastiche (Il documento di valutazione esiste già sul sito del ministero ma attualmente solo in modalità autovalutativa).
Si propone pertanto che la valutazione dei docenti scaturisca da una quantificazione numerica dei crediti didattici, formativi e professionali, al fine di garantire una valutazione complessiva che sia misurabile ed oggettiva (il valore finale deve essere unico su scala nazionale, quindi indipendente dalla scuola di servizio).
Il valore (o i valori) da determinare deve tenere conto di diversi parametri, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo:
- La qualità percepita dagli studenti;
- I crediti formativi acquisiti dal docente;
- La capacità di gestione della classe (in termini relazionali e organizzativi);
- L’anzianità di servizio;
- L’idoneità psicoattitudinale all’espletamento del servizio.
Inoltre la valutazione sia effettuata con periodicità triennale.
Si propone poi un meccanismo di carriere differenziate per i docenti, distinguendoli fra quelli impegnati nella didattica da quelli dedicati alle funzioni organizzative. L'accesso al ruolo organizzativo dovrebbe essere possibile dopo almeno cinque anni di servizio. La scelta della tipologia di carriera deve avvenire all’atto dell’entrata in servizio per i nuovi assunti, mentre per i docenti già in servizio deve essere possibile il passaggio da una funzione all’altra.
Restano fermi i principi della valutazione sopra esposti anche per la carriera non didattica, con l’adozione dei parametri più idonei (ad esempio si tenga conto delle eventuali competenze giuridiche, economico-finanziarie ecc.).
Ai fini degli scatti stipendiali, si consideri la rimozione del vincolo del 66% come percentuale dei docenti spettanti, estendendo quindi detti scatti a tutti e soli i meritevoli. Contestualmente, si propone che in ogni caso gli stipendi siano almeno allineati annualmente al tasso di inflazione corrente.
Si consideri inoltre il principio che la problematica della mobilità resti indipendente dalla valutazione del docente e comunque su base volontaria.
Relativamente alle classi di concorso, si valuti la non estensione/accorpamento delle stesse per impedire un significativo degrado della qualità dell’insegnamento; devono essere tenute in considerazione le competenze personali formalmente possedute, in base al titolo di studio del docente; eventuali ricollocazioni in classi di concorso differenti devono avvenire attraverso procedure di riqualificazione che includano specifici corsi per l’acquisizione delle competenze necessarie.
Infine, si propone di utilizzare lo strumento della valutazione fin dal momento del reclutamento; in particolare, esso deve essere basato sulle specifiche competenze ed attitudini del docente, didattiche e psicopedagogiche, tenendo nel giusto conto il previsto percorso di studi all’insegnamento. Dopo una prima fase di selezione, gli aspiranti docenti seguano una formazione specifica per l’insegnamento, sostenendo possibilmente un esame finale per conseguire l’abilitazione all’insegnamento nella classe di concorso richiesta.

I docenti dell’ITI Cannizzaro di Catania





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