Prefetto e Ufficio scolastico di Roma: contraddizioni sulla chiusura scuole
Data: Venerdì, 07 novembre 2014 ore 08:30:00 CET Argomento: Comunicati
Prove di
"scoordinamento" durante calamità naturali. Se l'allerta rosso si fosse
rivelato fondato, con una grave emergenza per le strade di Roma,
avremmo forse pagato le conseguenze di un mancato coordinamento tra Prefettura, Ufficio Scolastico Regionale e
Dirigenti scolastici.
Gli annunci ripetuti dei mass media apparivano chiari sulla chiusura
delle scuole di ogni ordine e grado.
L'ordinanza del Prefetto appariva chiara sul fatto che non si trattasse
di sospensione delle attività didattiche ma di una chiusura degli
edifici scolastici per evitare di mettere a rischio l'incolumità di
utenti e personale nel tragitto casa-lavoro.
L'appello in video del Sindaco Marino di non spostarsi se non in caso
di necessità e la riunione di emergenza del Centro Coordinamento
soccorsi (Regione, Comune e Protezione civile) apparivano un'ulteriore
conferma sul significato letterale inconfutabile dell'Ordinanza del
Prefetto.
Eppure quest'attribuzione di significato all'Ordinanza di un'Autorità
superiore del ministero dell'Interno è stata nei fatti messa in
discussione da un dirigente dell'Ufficio scolastico regionale che ha
pubblicato sul sito nel pomeriggio del 5 novembre una circolare ( leggi
il link: MPI AOODRLA prot. N USCITA - 29110) con
l'indicazione ai dirigenti scolastici di far presidiare gli istituti da
personale scolastico.
Si è verificato così che qualche istituto, come, ad esempio, l'Istituto
Comprensivo "via Donati" di Roma, ha seguito, non l'ordinanza del
prefetto, ma la circolare dell' USR e ha chiesto al personale Ata di
essere presente in servizio.
Si è verificato anche che numerosi altri dirigenti scolastici abbiano
invece completamente ignorato la circolare dell' USR e si siano
attenuti all'ordinanza del Prefetto facendo stare a casa anche il
personale.
E' pertanto evidente una grave schizofrenia della Pubblica
Amministrazione in caso di calamità naturali e conseguenti rischi per
la Salute pubblica: Può ogni Ufficio Scolastico Regionale attenersi
alla propria soggettiva interpretazione di un'ordinanza del Prefetto
emanando circolari contraddittorie e provocando così potenziali danni
all'incolumità delle persone?
Per questo motivo, per evitare che di fronte ad eventi calamitosi venga
meno il coordinamento doveroso e puntuale degli enti pubblici,
chiediamo al Prefetto di Roma di censurare il comportamento
dell'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio oppure di chiarire il
valore e gli effetti dell'ordinanza prefettizia, anche alla luce di
quanto è avvenuto nelle altre regioni e città italiane che sono in
allarme rosso.
Gruppo fb Supplenti della Scuola per
la Qualità e Dignità del Lavoro
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