Leopardi e 'il giovane favoloso' di M. Martone
Data: Martedì, 21 ottobre 2014 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Il "Leopardi progressivo" di Cesare Luporini, e la" Nuova poetica di Leopardi " di Walter Binni, sono del 1947.
"Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano", di Sebastiano Timpanaro ( seconda edizione accresciuta), è del 1977. Del 1978, il saggio di Achille Tartaro: "Leopardi", ed. Laterza. E poi, il Biral il Berardi, ecc. ecc.
Sono tutti saggi che, approfondendo la vita e lo studio del pensiero del Recanatese, hanno distrutto definitivamente, illo tempore, il vecchio cliché, di matrice crociana, di un Leopardi ridotto a "puro" poeta idillico, grande ultimo arcade, solo grande nei momenti in cui rinunciava a filosofare.

Dalla lettura di codesti saggi imparai a conoscere e ad amare il vero Leopardi, comprendendo, allora, sì, quanto importanti fossero anche gli elementi "allotri" della sua ispirazione poetica; a capire la grandezza del Leopardi, a un tempo moralista e filosofo, poeta idillico - visionario e realista, classico e romantico, malpensante ironico sarcastico irridente insofferente dei "nuovi credenti", laico, sensista e materialista, assetato d'amore e sollecito del tragico destino dell'uomo. Poesia dell'anima, sempre sostanziata di pensiero e di passione immaginativa, e di forte e sincero impegno civile.

E passiamo ora al film.
"Il giovane favoloso", del regista Mario Martone, credo che si possa proporre come un esempio di cinema di natura sincretica, e suggerirci , pertanto, una lettura in chiave semiotica. Questa sua ultima produzione artistica si presta bene, infatti, a un tipo di analisi di natura semiologica. Scatti fotografici in verticale per dare il senso dello spazio indefinito, inquadrature in primo piano di interni ed esterni di casa del conte Monaldo, a enfatizzare la solennità dei luoghi, in particolare quelli della biblioteca paterna, dove Io studioso giovinetto passava la gran parte del giorno; esatti filologicamente tutti i particolari delle suppellettili d'epoca, a testimonianza di una nobiltà antica e sobria pur nella sua alterigia; gli stupendi scorci paesaggistici del "il natio borgo selvaggio", dai colori caldi e sensuali, a ricostruzione di un ambiente contadino tanto laborioso quanto sottomesso culturalmente; e poi, ancora, le riprese dal basso e dall'alto delle solatie colline e dei boschi recanatesi, ripresi come luoghi della memoria di un'età spensierata seppur dolorosa, ecc. ecc.

Ebbene, sono questi significanti che rimandano tutti ad altri significati che, a loro volta, producono ulteriori significanti. La chiassosa Napoli popolare, zotica e superstiziosa, incapace di apprezzare e riconoscere il candore del genio poetico di Leopardi, ( ri)chiama lo stato d'ignoranza e di abbandono in cui versano le popolazioni del Sud dell'Italia papalina e bigotta; la messa in scena del "formidabile monte sterminatore Vesevo" in fiamme, con la lava che incombe, si fa segno, sì della forza distruttiva della Natura "ognor verde", ma, anche, per antifrasi, della fragile " mortale prole infelice", e del feroce sarcasmo del poeta contro chi esalta ipocritamente le "magnifiche sorti e progressive" del "secolo superbo e sciocco" ecc. ecc.; anche questi significanti di significati che richiamano "in absentia" sistemi "altri" di comunicazione: filosofica, letteraria, sociologica, storica, ecc. ecc,.

Forse è questa, credo, la novità e la "grande bellezza "del film. E non è poco.
Se ne può consigliare la visione agli studenti liceali? Perché no! La decima musa, sotto la regia formalizzante e sincretica di un Martone, non ha mai fatto male a nessuno. Ma non s'intruppino forzatamente le scolaresche per portarle al cinema; ognuno scelga liberamente di vederlo, se lo desidera. Agli studenti liceali, per amare e conoscere il giovane "favoloso", possono bastare, prima di ogni "visionarietà "filmica, per intanto le lezioni di bravi insegnanti "aggiornati" alle letture dei saggi critici "datati", di cui ho sopra fatto cenno.
Così io credo. Pro bono, malum.

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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