La manovra economica del governo è catastrofica, il SISA chiede le dimissioni di Matteo Renzi
Data: Venerdì, 17 ottobre 2014 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Sindacati


Il SISA manifesta enorme preoccupazione rispetto alla manovra da 30 miliardi proposta dal governo, che ci appare totalmente priva di coperture, una delle peggiori manovre economiche di sempre. Renzi promette 18 miliardi di tasse in meno e 12 miliardi di maggiori spese.
Nel capitolo delle tasse in meno, sottratti i soldi degli 80 euro (10 miliardi), un miliardo di detrazioni per le nuove assunzioni nel privato e mezzo miliardo di detrazioni per le famiglie, restano 6,5 miliardi di taglio dell’IRAP. Il SISA manifesta assoluta preoccupazione su questo punto. Da anni i lavoratori italiani del privato sono i più produttivi del continente, ma senza poter essere decisivi a causa delle aziende italiane grandi e piccole che sono le peggiori d’Europa per livello di innovazione. Tragicamente questo ha significato nell’ultimo quadriennio meno fatturato e meno occupazione, ma più utili per i titolari.

Una situazione sconcertante che porta a dubitare che gli imprenditori utilizzino gli sgravi IRAP per creare occupazione.  Il SISA propone che questi 6,5 miliardi, ammesso che alla fine ci siano, vengano fatti pagare e con quella cifra si proceda alla creazione di posti di lavoro pubblici nei campi della scuola, della protezione civile, dei beni culturali e dei musei. Garantendo salario e contributi a 250mila italiani.
Drammatica la prospettiva per i 12 miliardi di spesa. La sola certezza, più che ragionevole, è il miliardo e mezzo per il superamento del patto di stabilità interno per i comuni. Senza nessuna copertura i cosiddetti e incerti nuovi ammortizzatori sociali (1,5 miliardi) e il miliardo e mezzo per la scuola, a rischio pure la cassa integrazione in deroga, fondamentale per milioni di famiglie.

Tutto ciò dovrebbe essere coperto da 16 miliardi di entrate della spending review privi di qualunque certezza e neppure chiaramente identificati, col rischio che ad esempio alla scuola con una mano si dia (ammesso che ci sia per dare) e con l’altra si tolga, in più tale manovra governativa è di 11,5 miliardi oltre i parametri europei, ovvero la Commissione imporrà 11,5 miliardi di tagli sulla manovra. Non servirà a nulla promette la teorica lotta all’evasione fiscale, non credibile perché negli ultimi dieci anni è stata condotta poco e male e non ha portato a un vero recupero del maltolto.
La situazione tuttavia è anche peggiore, poiché se dalla spending review arriverà poco o niente, allora scatteranno pure le clausole di salvaguardia automatiche, che prevedono tagli lineari e aumento della pressione fiscale (aumento di accise, Iva, imposte indirette).
Quella intrapresa da Re
nzi in sostanza è una folle e irresponsabile corsa verso il baratro.
Il SISA chiede quindi le dimissioni del governo, invita i cittadini a mobilitarsi per promuovere la più larga informazione sulla manovra economica e a preparare scioperi e manifestazioni che possano essere il momento di partecipazione civile e democratica volto a un cambiamento radicale rispetto al disastroso presente.

Davide Rossi - Segretario generale
sisascuola@libero.it





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