Uno scandalo vomitevole: 35.000 sindacalisti e politici incassano, grazie alla legge Mosca-Treu, una pensione aggiuntiva senza aver versato una lira di contributo
Data: Giovedì, 16 ottobre 2014 ore 13:38:48 CEST
Argomento: Attività parlamentare


Anche se nel lontano novembre 1995, il Messaggero, a tutta pagina così titolava l'articolo:
"sono 180 i parlamentari al lavoro da piccoli. La maggior parte vengono dalla sinistra: la D.C. usava la legge Mosca-Treu per i funzionari." Nella rivista Riforma Amministrativa marzo 2014 pag. 3) leggiamo che con la LEGGE MOSCA-TREU n. 252/1974 sono state poi elargite pensioni a politici e sindacalisti, senza che fosse versata una sola lira di contributo. Beneficiari: circa 35.000 Costo sinora: 14 miliardi di euro. Perché nessuno ne parla?
Lo scandalo investe in pieno il nostro sistema politico.
Una recente interrogazione parlamentare presentata dal Sen. Eugenio Filograna di Forza Italia chiedeva il perché l'indagine del giudice di Grosseto sull'argomento, fosse stata bloccata.

Dal Messaggero del 29.11.1995 leggiamo : - Continua ad emettere avvisi di garanzia Pietro Federico, il procuratore circondariale di Grosseto che ha avviato le indagini sulle pensioni facili a ex politici e sindacalisti. I 28 spediti nei primi giorni dell'inchiesta, un mese e mezzo fa, sono saliti a 65. E tutte le altre 96 procure circondariali indagano sui tabulati dell'Inps, che di fatto lavora a pieno ritmo per le procure italiane. Secondo le ultime rilevazioni più di 180 parlamentari delle diverse legislature hanno fatto domanda per riscattare, gratis, gli anni lavorati in nero dal 1944 in poi. Utilizzando la "legge Mosca", approvata all'unanimità nel 1974. Centottanta parlamentari che magari hanno denunciato il vero, ma che comunque godono, o godranno, di una seconda pensione in aggiunta al "pesante" vitalizio che riceveranno da Camera o Senato. Federico ha ormai da giorni riconsegnato a Inps e ministero del Lavoro i tabulati con le oltre 32 mila domande di riscatto. Ma mentre i giudici vanno avanti, non si sa più nulla di quell'inchiesta preannunciata dal ministro del Lavoro Tiziano Treu.
Riportiamo sempre da Riforma Amministrativa - giugno 1994 - Trattamenti Riforma Amministrativa - Trattamenti speciali dei politici.

E' previsto un trattamento pensionistico "privilegiato", cioè una maggiorazione del vitalizio, per i parlamentari che contraggono una "infermità" durante il servizio ...parlamentare. Tale trattamento viene autorizzato dall'ufficio di presidenza del ramo del Parlamento cui appartiene il richiedente. Dato il numero crescente dei richiedenti sembra che l'ufficio della Presidenza sia orientato a chiedere più trasparenza alle pratiche e che esse siano decise dalle UU.SS.LL. di appartenenza senza essere sottoposta alla farraginosa procedura prevista per i comuni mortali.
Per rientrare nel tema degli Enti Locali i Comuni sono tenuti a raddoppiare l'indennità di carica, allorché il nuovo Sindaco o il nuovo assessore siano lavoratori dipendenti.... Il magistrato ha già condannato un Sindaco per truffa aggravata (nei confronti del Comune e per tentativo di truffa nei confronti dell'INPS...... Siamo convinti che, vedendo le sigle dei partiti cui appartengono, i lettori potranno meglio valutare certe dichiarazioni fatte da partiti che si autodefiniscono delle "mani pulite".
Riportiamo anche l'articolo del 2007. Riforma Amministrativa - gennaio 2007 - Una storia vera degli Enti Locali
Per gli amministratori locali "Riforma Amministrativa", denunciò all'epoca l'anomala disposizione legislativa che prevedeva il raddoppio dell'indennità di carica allorché il sindacao o assessore fossero lavoratori dipendenti. Richiamavano, ad esempio, il caso del sindaco di Vercelli che, all'atto della proclamazione (1994), si presentò con una lettera in tasca per una recente assunzione presso un'azienda privata, ottenendo così: 1. il raddoppio dell'indennità di carica; 2. la maturazione di una pensione calcolata su circa 8 milioni al mese (siamo a giugno 94) con contributi pagati dal Comune all'INPS..... Poiché si trattava di una evidente forzatura della "giusta lex" (ma "sed lex") intervenne il magistrato che condannò il Sindaco per truffa aggravata nei confronti del Comune.

Il governo da recente ha tagliato del 50% i distacchi e i permessi sindacali che venivano e vengono tutt'ora pagati dalla collettività invece3 di essere corrisposti con le quote delle tessere sindacali. Pur essendo un primo passo verso la moralizzazione del settore si tratta ancora di una misura largamente insufficiente se non si sradicano alla radice tutti gli altri privilegi e gli sprechi della casta sindacale.
Il risparmio in questo caso sarebbe di ben 14 miliardi di euro all'anno!

Salvatore Indelicato
s.indelicato@libero.it





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