Nicholas Green. Giornata europea della Donazione
Data: Sabato, 11 ottobre 2014 ore 12:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Si celebra a Roma l'11 ottobre la Giornata Europea per la Donazione "European Organ Donation Day" .
Istituita nel 1996, con il patrocino del Consiglio d'Europa la Giornata Europea per la Donazione "European Organ Donation Day " e nel corso del semestre della presidenza italiana ha la sua centralità nella Capitale
La Presidenza del Comitato per i Trapianti di organi, tessuti e cellule, affidata all'Italia in questo semestre considera la ricorrenza, una straordinaria opportunità per promuovere la donazione degli organi come importante gesto civico e di solidarietà sociale, per promuovere i principi etici del Consiglio d'Europa in materia e per confermare, ancora una volta, sul piano internazionale l'alto livello di eccellenza raggiunto dalla rete trapiantologica italiana su diversi fronti. L'iniziativa costituisce un appuntamento di richiamo per tutta la cittadinanza, ma anche per la Rete Nazionale Trapianti, le Associazioni Nazionali di settore (AIDO) e i rappresentanti dei Paesi facenti parte del Comitato dei Trapianti del Consiglio d'Europa.

"Donare un organo non è togliere qualcosa a qualcuno, ma consentire ad altri di continuare a vivere" e così pure la coniugazione del verbo donare: "Io, dono, tu doni, egli dona, noi doniamo, voi donate, essi vivono" sono alcuni dei messaggi che hanno accompagnato in questi anni il cammino della donazione che trova in Nicholas e nella sua concreta testimonianza: "La mia è un dono per gli altri - My life is a grift for hoters". il modello da seguire e da imitare.
Ricorre quest'anno il 20° anniversario della morte del piccolo Nicholas.
Era il 27 settembre del 1994, quando la famiglia Green: papà, mamma, Nicholas e la piccola Eleanor, percorrendo l'autostrada del Sole, in Calabra rimase coinvolta in una sparatoria ed il piccolo Nicholas, che dormiva nel sedile posteriore fu colpito da un proiettile. Dopo alcuni giorni di coma, il 29 settembre i suoi genitori acconsentirono all'espianto di ben sette organi, che hanno ridato la vita a sette cittadini italiani.

Il gesto generoso ed esemplare dei genitori del piccolo Nicholas allora commosse l'intera Nazione e la notizia fece il giro del mondo, raccogliendo consensi e apprezzamenti per la civiltà del gesto.
Quella tragedia si è trasformata in segno di positività e d'incremento per la diffusione della cultura della donazione degli organi e in questi anni, tramite e grazie al concorso promosso dalla Regione siciliana con la Legge 15 /95, tantissimi giovani si sono avvicinati all'informazione e alla sensibilizzazione della donazione come gesto di vera umanità solidale, attuando un reale mutamento nel modo di pensare, e di sentire il problema della donazione.
L'effetto Nicholas così com'è stato salutato dai mass media, l'eco di ammirazione e di plauso nei confronti dei coniugi Green, per il generoso gesto di amore che ha consentito e sette cittadini di continuare una vita serena, ha determinato una rapida crescita delle donazioni in Italia e la diffusione della cultura del trapianto di organi ed in questa celebrazione europea del "Donation day" è doveroso ricordare

La storia dei trapianti in Italia sembra risalire a 23 anni or sono, quando il marmista di Andria, Savino Fusaro, tornò a casa con il cuore nuovo ed ancora oggi rievoca i suoi 23 anni da trapiantato.
Il primo trapianto fu, infatti, eseguito a Padova dal Prof. Gallucci ed il secondo a Bergamo dal Prof. Ferrazzi dell'èquipe del prof. Parenzan e poi di seguito in questi anni si sono moltiplicati su tutto il territorio nazionale i centri trapianto, che tendono anche a specializzarsi nei diversi settori. Si registra che un tratto di strada di civiltà e di progresso è stato compiuto, ma ancora c'è molto da fare e si evidenziano notevoli disagi ed insufficiente organizzazione nelle sale di rianimazione, determinando la perdita di tante potenziali donazioni.
Hanno fatto storia nella diffusione della cultura della donazione il trapianto di organi della studentessa romana Marta Russo ed in seguito della giovane Annalisa di Napoli, vittima anche Lei della violenza della malavita.


Durante l'estate, la notizia del piccolo cinese di 11 anni, affetto da tumore incurabile, che prima di morire ha chiesto per iscritto che i suoi organi fossero trapiantati ad altri bambini, ha commosso la Cina, determinando un forte sviluppo alla cultura della donazione.
Fin dall'età di 9 anni, Liang Yaovi, studente di Shenzen, che da grande desiderava fare il medico e salvare tante vite, ha lottato contro il terribile cancro al cervello, ma quando ha capito che tutti gli sforzi che stava facendo risultavano inutili, ha deciso e ha chiesto alla mamma e ai medici curanti che, quando sarebbe stata la fine, avrebbero dovuto espiantargli gli organi e con questi salvare la vita di altri bambini ed ora i due reni ed il fegato del piccolo Liang Yaoyi, pulsano ancora vita nel corpo di altri pazienti che sono tornati a vivere e a sperare in un futuro, che al piccolo generoso eroe è stato negato. Questo è un miracolo della scienza, un dono che si rinnova e produce altri generosi donatori.
Essere protagonisti responsabili del generoso e nobile gesto del donare gli organi è un traguardo di civiltà e di nuova cultura sociale.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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