Il 10 ottobre 2014 sciopero generale dei lavoratori della scuola. Manifestazioni in tutta Italia con gli studenti per la difesa della scuola pubblica, qualificata e di massa
Data: Lunedì, 06 ottobre 2014 ore 08:30:00 CEST Argomento: Sindacati
Il furbone
Renzi promette la sacrosanta assunzione di 150 mila precari. Ma essa
non sarà fumo solo se le risorse verranno inserite nella Finanziaria. E
il piano-Renzi di precari ne espellerebbe altrettanti, mentre rilancia
la scuola dei presidi-padroni, la concorrenza tra docenti ed Ata per
qualche spicciolo, la subordinazione alle aziende, la scuola-miseria e
la scuola-quiz. Che furboni Renzi e i suoi consiglieri: in 136 pagine
hanno riassunto quanto di peggio i governi degli ultimi 20 anni hanno
cercato di imporre alla scuola pubblica - incontrando una forte
resistenza - nascondendolo dietro la proposta dell'assunzione di 150
mila precari delle GAE (graduatorie ad esaurimento) entro il 1
settembre 2015.
Essa, se realizzata davvero, sarebbe la compensazione doverosa per
tanti anni di discriminazioni e aleatorietà di vita di docenti ed Ata e
una risposta positiva alle tante lotte dei precari e dei Cobas. Ma
perché Renzi non ha fatto approvare dal CdM, annullato all'ultimo
momento, l'immissione dei 3-4 miliardi annui necessari nella
Finanziaria? Perché non avrebbe avuto via libera da Padoan o da Draghi?
Dunque, va imposto il mantenimento della promessa con l'approvazione
del CdM e l'introduzione dello stanziamento in Finanziaria.
Ma guai a sottovalutare che sotto il manto della promessa "epocale" le
136 pagine prevedono l'espulsione di molte decine di migliaia di
precari che spesso hanno altrettanti anni di lavoro malgrado non siano
inseriti nelle GAE e che meritano anche essi l'assunzione e non la
beffa di un ulteriore concorso per 40 mila lavoratori/trici e la
perdita persino delle supplenze. E poi il piano-Renzi è la "summa" di
tante distruttive proposte per scuole-aziende dominate da
presidi-padroni, da lotte concorrenziali tra docenti ed Ata per qualche
spicciolo in più, da valutazioni-
quiz del lavoro docente e delle scuole, da apprendistato nelle imprese
invece che istruzione.
I presidi assumerebbero direttamente loro (e licenzierebbero) docenti
ed Ata dopo una fantomatica "consultazione collegiale", ed
interverrebbero anche sulla carriera e sugli stipendi dei dipendenti.
Sotto la logora coperta del presunto "merito", che nessun governo ha
mai spiegato cosa sia, si intende avviare il Sistema di valutazione
nazionale che imporrebbe i criteri Invalsiani della scuola-quiz, con
l'introduzione del Registro nazionale del personale per conteggiare le
sedicenti "abilità" di ognuno/a, fissandole in un Portfolio con i
presunti "crediti" sulla cui base i presidi premierebbero i più fedeli.
Perché gli scatti di anzianità verrebbero sostituiti da scatti per
"merito" che riceverebbe solo il 66% dei "migliori" di ogni scuola
(perché il 66%? e se fossero tutti "bravi" o tutti "non-
bravi"?) sui quali la parola decisiva l'avrebbe il preside, come un
Amministratore delegato alla Marchionne.
E a proposito di fabbriche, colpisce gravemente l'obbligo di 200 ore di
apprendistato gratuito in azienda per gli studenti delle scuole
tecniche e professionali, con perdita di istruzione e riproposizione
della divisione classista con i licei; nonché l'accorato appello agli
investimenti privati, "potenziando i rapporti con le imprese" ma anche
chiedendo il "microcredito" dei cittadini, cioè un ulteriore aumento
dei contributi imposti ai genitori per le spese essenziali delle
scuola, visto che lo Stato, come fa scrivere Renzi, "non ce la fa" da
solo. Infine, per incentivare al massimo la concorrenza tra docenti, si
introducono i sedicenti "innovatori naturali", che invece di insegnare
si occuperanno dell'aggiornamento obbligatorio altrui; nonché il
"docente mentor", supervisore della valutazione della scuola e del
singolo. E il tutto senza che ci sia un euro in più di finanziamento
della scuola, dopo venti anni di tagli indiscriminati, e reiterando il
blocco dei contratti a lavoratori/trici che in questi due decenni hanno
perso almeno il 30% dello stipendio.
Ce ne è abbastanza per raccogliere la proposta degli studenti che hanno
già convocato il loro sciopero nazionale, indicendo come COBAS per il
10 ottobre anche lo sciopero generale di tutti i lavoratori/trici della
scuola e facendo appello a docenti ed Ata, genitori, associazioni e
sindacati per confluire unitariamente nello sciopero e nelle
manifestazioni provinciali o regionali che si svolgeranno in difesa
della scuola pubblica e dei suoi protagonisti. Vogliamo l'immediata
convocazione di un CdM che si impegni, con risorse da stanziare in
Finanziaria, a garantire l'assunzione dei 150 mila precari GAE; e nello
stesso tempo richiediamo l'assunzione anche di tutti i precari che, pur
non essendo nelle GAE, lavorano da anni ed hanno acquisito analoghi
diritti al lavoro stabile.
Manifesteremo contro il blocco dei contratti e la cancellazione degli
scatti di anzianità; contro le assunzioni dirette da parte dei presidi-
manager e il potere assoluto che si vuole loro attribuire; contro i
quiz Invalsi su cui valutare il presunto "merito", il Registro
personale, gli scatti solo al 66% del personale, gli "innovatori
naturali" e il docente "mentor"; contro l'obbligo dell'apprendistato in
azienda; e per massicci investimenti nella scuola pubblica, un aumento
immediato di 300 euro netti mensili per docenti ed Ata, come parziale
recupero per quanto perso in questi anni, l'immediato pensionamento dei
Quota 96.
Cobas Scuola
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