Per la socialità, per il lavoro e il reddito, per la scuola e la cultura
Data: Lunedì, 06 ottobre 2014 ore 08:15:00 CEST Argomento: Sindacati
4 ottobre
incontro con il ministro dell’educazione della Bolivia
8 ottobre controvertice dei diritti
10 ottobre manifestazione nazionale a
Milano – Largo Cairoli, ore 9.00
Mentre il giorno irradiava le ultimi luci di una calda giornata, i
ragazzi di ZAM ieri, 3 ottobre anniversario della strage di Lampedusa,
hanno restituito alla città di Milano un bellissimo stabile in via
sant’Abbondio 10, nel quartiere Chiesa Rossa, lungo il naviglio pavese.
È straordinario come questi ragazzi siano capaci di vincere la
delusione di una amministrazione comunale che, come nel caso della
restituzione alla collettività dello spazio Forma da loro realizzata la
scorsa settimana, chiude e non apre, esclude e non include. È una
grande emozione riconoscere in loro, come sempre, l’entusiasmo della
solidarietà, la voglia di costruire, di camminare insieme a chiunque
creda nella possibilità di un domani differente, fondato su più alti
valori di accoglienza e partecipazione. Aprire le finestre, portare la
luce là dove da anni regnava colpevolmente il silenzio, restituire lo
scompigliato e scomposto fremito della vita a un circolo ricreativo che
giaceva da anni in colpevole stato di abbandono, è un’azione di grande
libertà.
Sette anni fa il 4 ottobre nasceva il SISA, primo e unico sindacato di
docenti e studenti, e oggi festeggiamo incontrando il ministro
dell’educazione dello stato plurinazionale della Bolivia alle 18.00 a
Sesto San Giovanni.
Mercoledì 8 ottobre a partire da mezzogiorno parteciperemo al
controvertice dei diritti contro le politiche di austerity, per il
lavoro e il reddito promosso dai sindacati di base a Milano in piazza
Stefano Türr (zona Sempione) in occasione della conferenza dei capi di
stato e di governo sul lavoro, un momento aperto di dibattito e dialogo
pubblico.
Venerdì 10 ottobre 2014 le nostre bandiere sventoleranno nella giornata
nazionale di mobilitazione e sciopero per la scuola e la cultura in
tante piazze italiane, in particolare nella manifestazione studentesca
di Milano, convocata alle ore 9.00 in largo Cairoli.
Molte sono le nostre ragioni. Occorre assumere i precari,
prioritariamente per garantire classi con un minor numero di studenti,
non come ora trenta e più per classe, tornando alla relazione
educativa, perché solo così, attraverso il rispetto delle libertà
d'insegnamento e di apprendimento, le conoscenze possono essere
costruite e non trasmesse, elaborando saperi critici, educando al
diritto al dissenso, non al mero ascolto passivo. Occorre permettere ai
docenti lo svolgimento di attività scientifiche e di ricerca
introducendo l'anno sabbatico ogni settimo di servizio e adeguare le
retribuzioni di docenti e ATA ai livelli europei, essendo oggi le più
misere del continente. È tempo di accrescere la collegialità a tutti i
livelli, coinvolgere gli studenti, evitando derive dirigistiche,
applicare il metodo milaniano secondo cui è lo studente che interroga
il docente, che ne sa più di lui, non il contrario. Vogliamo una scuola
senza voti e senza paure, perché solo così la creatività è libera e
diventa forza creatrice. Una scuola che abbandoni l’idea che le lingue
straniere siano solo l’inglese, aprendosi a tutte le lingue europee,
all’arabo, al cinese, al russo. Occorre premiare la partecipazione e
non il merito perché “la selezione è contro la cultura” (don Milani),
spiegando ai ragazzi che la scuola è fatta per garantire gli
apprendimenti che ti rendono cittadino di un mondo che deve essere
eco-compatibile e solidale e non un esecutore abile a un lavoro che
presto sarà obsoleto e superato, anche per colpa di aziende prive di
innovazione. Solo una cultura vasta e poliedrica permette infatti di
affrontare un mondo del lavoro cangiante, la formazione lavorativa
specifica e settoriale sul lungo periodo è dannosa, proprio perché il
lavoro cambia. La scuola è chiamata con forza a difendere lo Statuto
dei Lavoratori, l’articolo 18, il diritto di tutte e tutti a un lavoro
stabile, sicuro e garantito. Il SISA esige per tutte e tutti coloro che
tra 18 e 68 anni sono privi di lavoro un reddito di cittadinanza
garantito e senza vincoli temporali. Manifestiamo per l’uguaglianza dei
diritti conto ogni forma di esclusione sociale. Solo così costruiremo
un domani degno e solidale.
4 ottobre ’14 7° anniversario della
nascita del SISA
Davide Rossi - Segretario generale
sisascuola@libero.it
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