La scuola deve essere efficace, non buona
Data: Lunedì, 06 ottobre 2014 ore 07:45:00 CEST Argomento: Opinioni
L'aggettivo
buono caratterizza l'intera proposta governativa, non solo
il suo titolo: un
impianto d'altri tempi, quando la staticità socio-culturale consentiva
di dominare il problema
educativo senza aver una visione d'insieme, senza possedere una cultura
sistemica. L'istituzione scolastica è denominata
SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E DI
FORMAZIONE [legge 53/2003 art. 2]
per affermare la sua unitarietà, la sua finalizzazione, l'interazione
con l'ambiente.
I singoli componenti non hanno autonomo significato: la loro ragion
d'essere deriva dalla
partecipazione a un'attività comune.
L'orientamento del sistema scuola attiene alla formazione,
all'educazione, all'istruzione,
traguardi che trovano nell'insegnamento la fase operativa.
Il documento governativo banalizza la mission della scuola,
appiattendola sull'insegnamento
Le problematiche formative, educative, dell'istruzione sono ignorate.
Il
legislatore ha progressivamente raffinato il proprio modello di scuola:
o utilizzando una terminologia rigorosa e univoca;
o
disegnando un sistema organizzativo funzionale al conseguimento della
finalità
istituzionale, rispettoso degli avanzamenti della scienza.
L'art. 2 della legge che ha introdotto la denominazione "SISTEMA"
- esplicita il significato delle
relative prerogative:
FORMAZIONE: dotare i
giovani di potenzialità "adeguate
all'inserimento nella vita
sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni
locali, nazionale ed
europea";
EDUCAZIONE: "sviluppare le capacità e le competenze ..
coerenti con le attitudini e
scelte personali", funzionali all'esercizio delle attività
formative previste;
ISTRUZIONE: "promuovere
l'apprendimento .. attraverso conoscenze e abilità": tutti
gli insegnamenti, coordinati, concorrono al conseguimento del fine;
- conferma e rinforza le fasi del loro manifestarsi, compendiate
dal TU 297/94
o "elaborazione e adozione degli indirizzi generali" da elencare
sotto forma di
competenze generali;
o definizione dei "criteri generali della programmazione
educativa"
o "programmazione dell'azione educativa"
o "valutazione periodica dell'andamento complessivo dell'azione
didattica per
verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi
programmati,
proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento
dell'attività
scolastica;
o "realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti
interdisciplinari";
- é in perfetta sintonia con la struttura organizzativa introdotta
nel 1974
o Consiglio di circolo/di istituto
o Collegio dei docenti
o Consiglio di Classe
Il documento governativo non si è fatto carico del problema
terminologico, "formazione" e "educazione" non sono stati definiti in
funzione della finalità del sistema scuola, essendo sempre associati a
una specifica esigenza:
Formazione in funzione della didattica;
Formazione professionale;
Formazione congiunta ....
Educazione motoria;
Educazione artistica;
Educazione alimentare ...
Formazione e educazione sono considerati degli attributi
Il documento governativo [pag. 71]
- richiama e sterilizza il "principio di distinzione" fra potere di
indirizzo e potere di gestione avendo appiattito la mission della
scuola sull'insegnamento;
- ignora che il "principio di distinzione" è il fondamento dei decreti
delegati del 74, carenza che conduce all'irrazionale e distruttiva
proposta di "ridisegnare al meglio gli organi collegiali della scuola" ;
- sopprime il Consiglio di classe: non sarà più possibile ideare e
realizzare interventi unitari, funzionali a processi d'apprendimento
personalizzati;
- attribuisce al Collegio dei docenti "l'esclusività della
programmazione didattica" generando un conflitto insanabile tra
l'organo di governo e i singoli docenti [libertà di insegnamento].
Il
legislatore ha indicato la strategia operativa:
o "la progettazione e la realizzazione di interventi di educazione,
formazione e istruzione" [DPR 275/99], sono attività che sostanziano e
qualificano la gestione autonoma delle scuole.
Le attività progettuali muovono dalla specificazione dei risultati
attesi per giungere al loro ottenimento, nella fase esecutiva.
Un itinerario che attraversa progressivamente
o la scomposizione del problema in sottoproblemi senza perdere la
struttura unificante;
o la costituzione di un sistema informativo che formalizzi il passaggio
di consegne tra i diversi livelli decisionali;
o l'analisi delle risorse disponibili e il reperimento di quelle
necessarie;
o la formulazione di ipotesi di intervento;
o l'identificazione della strategia;
o la messa a punto della strumentazione;
o la gestione dell'aula;
o l'ottenimento dei risultati e la loro aggregazione ai diversi livelli
d'intervento;
o la capitalizzazione degli scostamenti rilevati tra risultati attesi e
risultati ottenuti.
Si programma l'attività di un
supermercato a partire dal lavoro delle cassiere?
Nel documento governativo il termine "progetto" è utilizzato 57
volte, in modo generale, non vincolante, con vaga attinenza al
percorso indicato.
Il documento governativo, avendo posto l'insegnamento a cardine
della proposta, muove dal basso verso l'alto.
Un'impresa creativa: la meta non è stata specificata.
Il
legislatore ha dato rigorosa applicazione al "principio di distinzione"
e ha separato i responsabili di:
o "COME LE COSE SONO DA FARE" - organismi collegiali
o "COSA DEV'ESSERE FATTO" - dirigenti scolastici.
La rappresentazione tridimensionale facilita la comprensione della
struttura organizzativa
prevista:
......
La funzione direttiva consiste, primariamente, nel rendere unitaria la
gestione della scuola.
A tal fine i dirigenti garantiscono l'attuazione delle norme e delle
delibere degli organismi collegiali.
La funzione docente risulta profondamente modificata:
o sono le linee guida in materia educativa che orientano l'insegnamento;
o la progettualità, la collegialità, la messa a punto e gestione di
occasioni di apprendimento sono il nuovo ambito di lavoro;
o la tradizionale visione delle discipline deve essere arricchita con i
loro "tipici metodi di indagine" e con i problemi che ne hanno scandito
la storia;
o i laboratori, in cui gli studenti ricercano la soluzione ai problemi
posti, favoriscono comportamenti che generano competenze.
Il documento governativo, che ha appiattito sull'insegnamento le
mission della scuola, che ha snaturato "il principio di distinzione"
prospettando una struttura organizzativa dissennata, colloca dirigenti
e docenti su un terreno indefinito assegnando ai primi un
ingiustificato livello decisionale; gettando i secondi
nell'indeterminatezza, in una sfera ansiogena, non professionalizzante.
La
condizione sufficiente e necessaria per realizzare una scuola efficace
è l'assunzione da parte del governo delle responsabilità connesse al
mandato ricevuto: dar esecuzione alla legge dello Stato.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it
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