La buona scuola?
Data: Giovedì, 18 settembre 2014 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Opinioni


Mi piacerebbe vedere all’orizzonte positivi segnali di cambiamento nella scuola, ma la situazione, invece, mi sembra, al di là dei proclami, in continuo peggioramento. Come sempre, il nuovo anno scolastico inizia nella più assoluta incertezza organizzativa. Molti docenti sono ancora da nominare e verosimilmente passeranno ancora altre settimane per garantire la piena operatività dell’orario scolastico. In molte scuole mancano i Dirigenti Scolastici perché non si fanno i concorsi per risparmiare. I reggenti sono stati nominati con enorme ritardo, a settembre inoltrato, e non possono reggere l’enorme mole di lavoro assegnato, con il rischio di svolgere un cattivo lavoro sia nella scuola di titolarità sia negli Istituti dove sono nominati reggenti.

Da diversi anni a questa parte assistiamo all’orribile trucchetto dell’enorme discordanza tra l’organico di diritto e quello di fatto. In sostanza succede questo: il ministero sa benissimo che per far funzionare le scuole in maniera ordinata ha bisogno di un numero x di docenti. Al fine di risparmiare ne assume però un numero y molto inferiore. Poi durante il corso dell’anno assume i supplenti a tempo determinato (precari). Questa pratica è scorretta sotto ogni punto di vista. Crea incertezza nelle scuole, classi pollaio, impossibilità di garantire la continuità didattica, disservizi nelle scuole e valzer d’insegnanti nel corso dello stesso anno scolastico. Succede anche che i supplenti, anziché essere nominati entro il giorno d’inizio delle attività didattiche vengono nominati in periodi successivi (a settembre inoltrato, ma a volte anche ad ottobre ed anche a novembre).

È così difficile stabilire per legge che entro il primo di settembre si deve avere l’organico provinciale al completo per garantire il pieno diritto allo studio dei nostri ragazzi?

Nel sostegno la situazione è ancora peggiore. Assistiamo ogni anno a tagli indiscriminati. Agli alunni disabili sono continuamente ridotte le ore di sostegno in barba alle leggi e ai diritti costituzionalmente garantiti. Quando le famiglie si rivolgono alle Istituzioni, prende via la gara dello scaricabarile e del rimpallo delle responsabilità tra i Dirigenti Scolastici, l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’Ufficio Scolastico Regionale. Il risultato è che le famiglie si ritrovano nell’indifferenza generale, a cozzare contro un muro di gomma burocratico, gestionale. Molte famiglie di fronte a questo stato di cose si arrendono e rinunciano a veder riconosciuto un diritto costituzionale. Altre famiglie che rifiutano di arrendersi, si vedono costrette a ricorrere a proprie spese ai Tribunali. Alla fine questo diritto è puntualmente riconosciuto e gli uffici sono condannati a pagare le spese e il danno subito dalla famiglia per la mancata possibilità di veder riconosciuto il diritto alla frequenza scolastica. In questo modo si provoca un danno erariale che ricade sulle spalle dei contribuenti tutti e non sulle tasche dei burocrati che hanno creato il problema. A questo punto nella più ottimistica delle ipotesi siamo arrivati al mese di dicembre e il danno prodotto non è comunque recuperabile. Faccio anche quest’altra considerazione, a parità di disagi si creano diversamente abili di serie A, che possono permettersi di anticipare le spese legali e che vedono riconosciuto un diritto; e diversamente abili di serie B, che non possono ricorrere al tribunale e che quindi non ottengono il riconoscimento dei diritti garantiti dalla Legge. In questo modo si produce un’insopportabile ingiustizia nei confronti delle categorie più deboli.

Spero fermamente che "la buona scuola" proclamata negli annunci del governo si trasformi realmente in un miglioramento della situazione attuale, a cominciare dalla promessa dell’assunzione dei 150.000 precari.

Auguro a tutti un buon anno scolastico

Liborio Calì





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