Precari tutti uguali nella 'Scuola Buona'
Data: Domenica, 07 settembre 2014 ore 18:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


Che si trattasse di un progetto ambizioso Renzi lo aveva anticipato più volte e leggendo il lungo dossier presentato ieri ne abbiamo avuto la conferma. Non una rivoluzione né una riforma, a nostro parere, bensì una rifondazione totale della scuola di ogni ordine e grado. Una rifondazione che punta ad eliminare il precariato, anche se solo quello definito "storico", a rimodernare gli insegnamenti, a ripristinarne altri, a rimodulare la carriera dei docenti, dall'ingresso alla pensione, a eliminare, quindi, tutte quelle criticità che affliggono la scuola italiana e che la fanno sembrare la più obsoleta e arretrata d'Europa.

Emerge senz'altro lo studio e l'analisi profonda delle evidenti problematiche che affliggono la scuola, una presa di coscienza doverosa alla vigilia della conclusione della procedura di infrazione europea, e la teorizzazione delle soluzioni sufficientemente ragionata e logica. Resta da trasformare il realtà tutto quello che, teoricamente, non fa una piega e che potrebbe forse migliorare la scuola italiana ,iniziando dallo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento attraverso le immissioni in ruolo , organico funzionale più volte sostenuto dal CONITP, rivisitazione della riforma dei tecnici e professionali.

Non ci sembra particolarmente difficile svuotare le graduatorie ad esaurimento a 15 anni dalla loro creazione, con un piano di immissioni in ruolo graduale si sarebbe già potuto fare negli anni precedenti, e nemmeno trovare la copertura economica per farlo in una volta sola ci sembra complicato, se davvero si vuole fare. E' altrettanto logico effettuare immissioni in ruolo per le classi di concorso con graduatorie permanenti esaurite, ed evitare quindi inutili concorsi per docenti che si sono formati sul campo per oltre dieci anni. Le graduatorie permanenti sono una vecchia eredità da smaltire, ma anche il blocco di qualsiasi procedura abilitante, operata dal Ministro Gelmini, ha prodotto precari, ormai abilitati, con dieci anni e più di esperienza. La seconda priorità per il governo dovrebbe essere questa, insieme a tutti i precari di terza fascia che si apprestano ad iniziare il quarto anno di supplenza senza la minima prospettiva di stabilizzazione. Un regime transitorio valido non distingue precari di serie A e precari di serie B, ma consente la stabilizzazione a tutti, gradualmente, prima di avviare un nuovo sistema di reclutamento.

Il precariato non si elimina affidandolo alla lotteria dei concorsi, peraltro dispendiosi ed inutili, data la quantità enorme di docenti che, comunque, è già formata per salire in cattedra. Riteniamo che la spesa necessaria da affrontare per bandire un concorso potrebbe essere utilizzata per fornire strumenti ai docenti che, quotidianamente, si confrontano con una generazione giovane che viaggia a mille, a cui spesso si fa fatica a stare dietro, non per svogliatezza o stanchezza e nemmeno per differenza di età, ma semplicemente perchè mancano gli strumenti per soddisfarne le aspettative . Ci piace l'idea del patto educativo, una consultazione di chi vive di scuola è essenziale, e i due mesi di ascolto potrebbero essere l'avvio di un dialogo che speriamo non si interrompa mai, fino a quando la rifondazione della scuola non sia finita ed avviato il nuovo ciclo.

Per il CONITP la "buona scuola" dovrebbe avere un occhio di riguardo per tutti i precari , a torto suddivisi in categorie, e garantire loro una graduale immissione definitiva accantonando l'idea di un concorso a cattedra. Inoltre chiediamo l'aumento delle ore di laboratorio, falcidiate dalla riforma Gelmini, negli istituti Tecnici e Professionali, essendo evidenti i risultati negativi prodotti dal riordino giunto ormai a regime, per consentire ai giovani di imparare un mestiere, e ridurre così quella dispersione scolastica che sta tanto a cuore al premier Renzi come a tutti noi. Inutile chiedere ai privati di rimodernare i laboratori delle scuole, definiti dal Ministro Giannini "reperti museali", noi crediamo che il vero problema è che gli alunni dei tecnici e dei professionali in laboratorio devono trascorrere più tempo, per poter essere sufficientemente preparati ed entrare in azienda per svolgere Alternanza Scuola-lavoro o tirocini o stage.
L'impresa deve poter interagire con giovani alla prima esperienza lavorativa, ma comunque in possesso delle basi per poter dare un contributo in azienda. Invitiamo tutti i sindacati a unirsi a noi e a fare fronte comune per il bene della scuola e dei docenti precari, partecipando a qualsiasi iniziativa, che riteniamo più efficace se fosse condivisa, evitando inutili dispersioni di energie, e convogliando viceversa la lotta comune per la soluzione definitiva del precariato.

IL CONITP DICE NO ALLA DISTINZIONE FRA PRECARI DI SERIE A E PRECARI DI SERIE B!

IL CONITP DICE NO ALLA CANCELLAZIONE DELLA III FASCIA DELLE GRADUATORIE DI ISTITUTO !

IL CONITP CHIEDE LA TUTELA DEI DOCENTI ABILITATI, IN II FASCIA, NON INSERITI NELLE GAE

IL CONITP DICE NO Ad altri CONCORSI A CATTEDRA!

Il CONITP DICE NO A NUOVE MODALITA'DI SCATTI STIPENDIALI Il

Direttivo CONITP
crescenzo.guastaferro1@conitp.com





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