Precari ATA, chiediamo modifiche al Bando ATA di 3° Fascia AA.SS. 2014-2017 per i candidati già inseriti in graduatoria provinciale ATA, altrimenti riferiremo alla Commissione per le Petizioni di Bruxelles
Data: Mercoledì, 03 settembre 2014 ore 07:30:00 CEST Argomento: Sindacati
E' ormai imminente il
rinnovo delle graduatorie ATA di terza fascia per
gli aa.ss. 2014/17. Tali graduatorie d'istituto sono infatti in via di
aggiornamento e il bando ATA precedente non prevedeva, in mancanza di
una normativa adeguata, l'inserimento per il medesimo profilo,
del candidato già incluso in graduatoria provinciale, in graduatoria di
provincia diversa da quella per cui si concorre, - a pettine -
analogamente ai docenti, ma un assurdo doppio passaggio.
Un quesito segnalato già al MIUR sul quale è stata data una apposita
risposta limitatamente alla vigenza delle graduatorie d'istituto del
triennio 2011/2014, senza apportare alcuna modifica alla normativa
vigente per coloro i quali già inseriti in graduatoria permanente
chiedono l'inserimento in terza fascia ATA di altra provincia, - unica
via possibile - per reinserirsi in graduatoria provinciale ATA della
medesima provincia per la quale si concorre per l'accesso ai profili
professionali dell'area A e B del personale ATA della scuola, di cui
all'art. 554 del D.L.vo n. 297/94.
In tal senso occorre ricordare che secondo il MIUR la partecipazione al
concorso dei 24 mesi, ovvero l'inserimento o aggiornamento nella
graduatoria provinciale ATA di altra provincia era possibile a
condizione che fosse stata almeno pubblicata la graduatoria provvisoria
di terza fascia ATA, quindi una fascia di livello inferiore e per gli
stessi profili per cui il candidato risulta già incluso in graduatoria
permanente, ovvero prima della scadenza del concorso dei 24 mesi per il
quale il candidato concorreva. Ma sorge spontanea una domanda e se la
pubblicazione della graduatoria provvisoria d'istituto di terza fascia
avviene dopo la scadenza del concorso dei 24 mesi il candidato già
inserito nella graduatoria permanente della provincia di origine deve
aspettare un altro anno per reinserirsi, e se nel frattempo le
graduatorie permanenti fossero trasformate ad esaurimento analogamente
ai docenti il candidato di fatto resterebbe fuori perdendo tutta
l'anzianità maturata, tutti i diritti acquisiti.
Ciò è lesivo dei diritti e della dignità della persona, se consideriamo
che si tratta di precari ATA inclusi in graduatoria provinciale da
almeno 36 mesi, il cui diritto all'inclusione nella graduatoria
provinciale è presupposto imprescindibile di futura trasformazione del
contratto a durata indeterminata, che nel passaggio da una provincia
all'altra viene violato per un periodo indefinito, un percorso ad
ostacoli, tortuoso e con evidenti insidie, frutto di una normativa
lacunosa, e in contrasto con quella che regola il personale docente,
l'altra faccia della medaglia, ai quali non viene riservato un doppio
passaggio nel cambio di provincia ai fini dell'immissione in ruolo, ma
il solo aggiornamento e/o trasferimento ogni 3 anni in provincia
diversa da quella di appartenenza.
Vogliamo dunque che venga sanata tale disparità di trattamento tra
Docenti ed ATA ponendo rimedio a tale assurda situazione consentendo ai
precari ATA di non perdere i diritti acquisiti e permettendo loro di
spostare la domanda in qualsiasi provincia d'Italia, perché non siamo
ne candidati di nuova inclusione, ne candidati di serie B, ma cittadini
europei, precari storici i cui diritti acquisiti non vanno
assolutamente violati e calpestati, come ormai è prassi consolidata.
Sarebbe dunque auspicabile che il bando di terza fascia ATA non fosse
lo strumento attraverso il quale i precari storici devono cambiare
provincia ai fini dell'inclusione in altra graduatoria Permanente e
resta difficile comprendere come a tutt'oggi nessun sindacato o partito
politico sia riuscito a dialogare proficuamente con il Ministero per
porre rimedio a tale evidente assurdità. Ciò detto, non è da escludere
che riferiremo alla Commissione per le Petizioni di Bruxelles per
sanare questa ulteriore ingiustizia nei confronti dei precari ATA.
Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it
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