Il colpo di coda del cartello sindacale delle 7 sorelle per escludere i presidi dal ruolo unico della dirigenza dello Stato
Data: Venerdì, 29 agosto 2014 ore 19:13:56 CEST
Argomento: Redazione


La sorpresa, la rabbia e l’indignazione quando abbiamo letto il DDL 1577 pubblicato il 5 agosto sul sito del Senato, laddove all’art. 10, che ridisegna la riforma della dirigenza dello Stato, abbiamo letto con sgomento che vi era prevista l’ "esclusione dai suddetti ruoli unici della dirigenza scolastica", è stata incontenibile.
I testi dei DDL lo sappiamo li scrivono gli alti papaveri del MEF e della Funzione Pubblica e molto probabilmente il duo Renzi-Madia, al momento, forse manco sanno dell’esistenza di questo comma killer all’art.10. Ma perché gli squali e i burosauri hanno piantato questa pugnalata ferragostana ai presidi in vacanza, forse sperando che nessuno andasse a leggere i testi legislativi nascosti fra gli anfratti dei siti web della Camera e del Senato?
Ebbene stiano attenti gli 8.000 presidi che questa volta non si scherza perché si sta trattando della vita o morte professionale di una intera categoria che, dopo aver vinto nel 2000 la storica battaglia per l’autonomia e la dirigenza, non è più riuscita da allora a far coniugare la dirigenza con i requisiti e le prerogative che essa comporta.
E’ meglio ora usare un linguaggio brutale e chiaro per evitare questa volta che i soliti cialtroni, che si annidano anche al nostro interno, possano narcotizzare la categoria sviandola su sentieri ideologici e su false piste, usando i soliti argomenti dello spauracchio della valutazione per farci rinunciare, in cambio di un piatto di lenticchie, a quelli che sono i nostri diritti che vanno conquistati. I cialtroni sono e saranno tutti quelli che tenteranno ancora una volta a distanza di 15 anni di convincerci di restare in un’area riservata, in un recinto sanitario immuni dal contagio con l’area 1 che era ed è la vera area dei dirigenti dello Stato; e tenteranno di convincerci a stare quieti in quella riserva che ora chiamano “ professional “ (allora si chiamava area V) magari assieme ai medici che, però, a differenza di noi, professional lo sono veramente.
Attenzione però che la partita prima che con la politica si gioca con i nostri colleghi dirigenti dell’area dei ministeriali che ci vedono come il fumo negli occhi e faranno di tutto per stroncarci e questa volta definitivamente. E siccome gli 8.000 presidi non sono informati e coscienti di quale sia la posta in gioco, questo tentativo potrebbe forse ancora una volta riuscire. Ecco che faremo una battaglia sino alla morte anche a costo di asprezze e di incomprensioni.
Già i burosauri del MEF e della F.P. sono incavolati perché hanno dovuto accettare il ruolo unico e l’abolizione della dirigenza di prima fascia, quella che gli consentiva il raddoppio dello stipendio rispetto ai dirigenti di 2 fascia, e accettare il tetto degli stipendi a 240 mila euro e il riassorbimento della retribuzione di posizione quota fissa all’interno dello stipendio tabellare; figuriamoci se sono disponibili a far entrare nel club esclusivo dei 2.800 dirigenti dello Stato anche gli 8.000 presidi, a risorse invariate. Ma su questi punti ci ritorneremo nelle prossime puntate.
Ora concentriamoci sul cartello sindacale delle 7 sorelle. Chi sono e a quali confederazioni fanno riferimento queste OO.SS. che presidiano la ridotta della dirigenza dello Stato? Dal sito dell’ARAN si può prelevare l’elenco

RAPPRESENTATIVITA' 2013-2015 * AREA 1 MINISTERIALI

AREA I - MINISTERI

DELEGHE

%

CONF.

CISL FP

248

18,63%

CISL

UNADIS

233

17,51%

EX CIDA , EX CONFEDIR, ORA Co.Dir.P. (Confederazione Dirigenti della Repubblica)

ANMI ASSOMED SIVEMP FPM

193

14,50%

COSMED

DIRSTAT

154

11,57%

CONFEDIRSTAT

UIL PA

151

11,34%

UIL

FP CGIL

119

8,94%

CGIL

CONFSAL UNSA

110

8,26%

CONFSAL


Tutti i dirigenti ministeriali “ puri” dell’area 1 sono 2.824, e se si fossero inseriti nel 2000 anche i dirigenti scolastici si sarebbe raggiunto il valore di 13.829 dirigenti e i ministeriali “ puri” avrebbero rappresentato il 20% dell’area,  con un evidente sovvertimento di tutta l’area. Si consideri anche che il tasso di sindacalizzazione dei ministeriali è del 66% mentre quello dei presidi è più alto, l’83%, e che la distribuzione delle deleghe tra i ministeriali sconta una maggiore politicizzazione  ideologica verso i confederali.
I motivi dell’ostracismo dei ministeriali verso i presidi sono duplici: di carattere economico e di carattere ideologico.
Di carattere economico perché la riforma si farà a risorse invariate e questo comporterà riduzioni di privilegi e abolizione dei diritti acquisiti per una gigantesca redistribuzione di tutto e di tutti. Diffidate da quelli che predicano che i diritti acquisiti non si toccano perché questa è una vecchia favola del “ sindacalese politicamente corretto “ che ora va in soffitta definitivamente. Non esistono più diritti retributivi dei dirigenti acquisiti “ fraudolentemente “ nel passato a scapito dei dirigenti più deboli e tutta l’architettura retributiva andrà riscritta da zero per tutti i dirigenti dello stato. Se i futuri dirigenti dello Stato saranno solo i 2.824 allora il monte salario da redistribuire alimenterà solo loro altrimenti se i futuri dirigenti dello Stato saranno 10.824 includendo i presidi il monte salario attuale dovrà coprire una platea più ampia. Capite allora qual è la posta in gioco?
Ma questo non vi verrà detto per pudore e le ragioni del diniego saranno di natura diversa e cioè si dirà che i presidi non sono dirigenti gestionali bensì “ professional “. Allora prepariamoci a smontare mediaticamente questa bufala della dirigenza “ professional “ e facciamo valere ampiamente e a tutto tondo la verità e cioè che i presidi sono forse gli unici dirigenti gestionali dello Stato.
I motivi di bottega sindacale sono stati e sono un macigno e un impedimento all’unificazione dell’area; e visto che bisognava ammantare e giustificare il rifiuto si è creata la favola dell’area della conoscenza dirigenziale 5° dove recintare il presidi con le ridicole affermazioni che siccome i presidi sono dirigenti atipici non bisognava mischiarli con i dirigenti amministrativi.
Abbiamo cercato su internet per trovare una dichiarazione delle 7 sorelle in questi 14 anni a favore dell’area unica con i presidi e non l’abbiamo trovata. Abbiamo solo trovato comunicati di protesta contro ogni tentativo di riforma e di giustificazione e di mantenimento dello statu quo.
I presidi cercheranno di non lasciarsi sfuggire questa occasione e attendono di conoscere, se c’è o se ci sarà, una nuova posizione favorevole delle 7 sorelle. Ma è una pia attesa destinata ai sordi.
Ma cosa hanno prodotto le contrattazioni succedutesi in questi 14 anni sulle retribuzioni dei dirigenti di 2 fascia dei Ministeriali?
Ecco la tabella estratta dal conto consuntivo 2012 della Ragioneria Generale dello Stato:

Retribuzioni medie dei dirigenti di seconda fascia della PCM e dei Ministeri nel 2012 (migliaia di Euro)

In questa tabella alla voce istruzione sono inserite le retribuzioni dei ministeriali di 2 fascia e cioè gli ispettori centrali e periferici e la dirigenza intermedia. La loro retribuzione media è di 82.000 euro secondo appunto la RGS.
Gli stipendi medi dei dirigenti scolastici inseriti attualmente nell’area 5 sono di 59.371 euro considerando che la forbice tra il massimo e il minimo in base alla posizione oscilla tra 65.160 e 51.853. In realtà la sperequazione è ancora più pronunciata se si va a fare il raffronto reale e comunque dalla tabella si vede con chiarezza che comunque i dirigenti scolastici sono in coda alla tabella
Allora finiamola di trincerarci dietro le superate parole d’ordine del vecchio burocratese perché non ha più senso parlare di “ diritti acquisiti “ e di “ risorse fresche “ o di “ recupero di tagli all’interno dell’area “ o di “ incapienza del FUN dell’area 5 “ e di vetusto armamentario dialettico che ha il solo obiettivo di mantenere invariato l’attuale ingiusto assetto penalizzante per i presidi.
Se il ruolo dirigenziale dello Stato sarà unico per legge si dia attuazione conseguente e si moralizzi il riparto della retribuzione accessoria di posizione e di risultato abbandonando i recinti delle vecchie 8 aree e costruendo un sistema snello e efficiente riducendo le attuali insopportabili forbici.

Salvatore Indelicato - Vice Pres. ASASI Associazione Scuole Sicilia
s.indelicato@libero.it
Cell 330365449





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