Piano scuola, nel 2014 interventi per 550 milioni. Renzi aveva promesso 2 miliardi
Data: Mercoledì, 13 agosto 2014 ore 09:52:49 CEST Argomento: Rassegna stampa
Coinvolti
7700 istituti a cui sono stati assegnati direttamente 150 milioni per
interventi di decoro. Altri 400 milioni per interventi di messa in
sicurezza. Ma i lavori partiranno solo alla fine dell'anno. Al discorso
di insediamento, lo scorso febbraio, il premier aveva parlato di uno
stanziamento da 3,5 miliardi - Intonaci freschi e tapparelle nuove.
Poi, successivamente, scuole più sicure. Tra mille annunci il piano
sull’edilizia scolastica è entrato nel nel vivo solo a fine luglio ed è
previsto che i lavori vadano avanti per tutta l’estate. Altri
partiranno nel 2015. Ma, almeno per il momento, siamo ancora
lontanissimi dai 3,5 miliardi di investimenti annunciati nel discorso
di fiducia lo scorso febbraio. Entro la fine del 2014 i fondi in arrivo
dal governo saranno circa 550 milioni, a cui vanno aggiunti quelli
dello sblocco del patto di stabilità. Il conto, in ogni caso, si ferma
sotto il miliardo di euro. Meno di un terzo del totale previsto
originariamente, meno della metà anche dei 2,2 miliardi che il
presidente del consiglio aveva promesso per l’anno corrente
nell’aggiornamento delle stime di maggio.
“SCUOLE BELLE”, CANTIERI AL VIA? – I primi cantieri dovrebbero essere
ormai aperti in tutto il Paese ma sono molti i presidi che dicono di
non avere ancora visto un centesimo. A fine luglio il Ministero ha
annunciato la partenza degli interventi di piccola manutenzione per il
ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici. Il filone di
lavori denominato “scuole belle”, per cui è prevista una dotazione di
150 milioni di euro e che interesserà oltre 7.700 strutture. I fondi
stanziati sono già disponibili e sono stati assegnati dal Miur
direttamente alle scuole: si va da un minimo di 7mila euro a interventi
dell’importo di decine (e in alcuni casi persino centinaia) di migliaia
di euro.
Tra i più cospicui, spiccano i 119mila euro all’istituto comprensivo
“De Matera” di Cosenza, i 166mila euro al Circolo “L. Tempesta” di
Lecce e addirittura i 280mila euro al Circolo didattico “G. Marconi” di
Afragola (in provincia di Napoli). Proprio la Campania, insieme a
Puglia e Calabria, è una delle regioni destinataria della più alta
percentuale di finanziamenti (circa il 75% verrà impiegato al Sud); a
seguire Lazio e Lombardia. In tutti i casi, saranno i dirigenti
scolastici a provvedere agli ordinativi alle ditte aggiudicatarie della
gara Consip. Dove invece il bando non è stato completato (in Campania e
Sicilia in particolare) si ricorrerà alle ditte che già prestavano
servizio. E qui cominciano i primi nodi: su tutto il territorio
nazionale bisognerà verificare le modalità di assegnazione dei lavori.
“SCUOLE SICURE”, LAVORI SOLO NEL 2015 – Questa è la prima tipologia di
interventi, immediatamente operativi. Per il secondo filone, invece,
bisognerà aspettare: “scuole sicure” comprende i lavori di messa in
sicurezza degli edifici, che spaziano dalla bonifica dell’amianto
all’adeguamento alle norme antisismiche, antincendio e per gli impianti
elettrici (su cui, secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, più di una
scuola su due ha problemi). Qui a disposizione ci sono circa 400
milioni di euro, per 2400 interventi dal valore medio di 160mila euro:
i soldi sono stati stanziati dalla delibera del Cipe dello scorso 30
giugno e per questo vengono conteggiati all’interno dell’anno 2014,
anche se i cantieri non apriranno prima del 2015.
Il Miur ha pubblicato l’elenco delle prime 1.639 scuole assegnatarie
dei finanziamenti: i dirigenti scolastici hanno tempo fino al 31
dicembre per avviare le gare e aggiudicare gli appalti con iter
agevolato (inizialmente il termine era stato fissato al 30 ottobre, ma
è stato prorogato); una volta completato il bando si vedranno erogate
le risorse. Per questo le opere cominceranno l’anno prossimo. Tra le
regioni maggiormente interessate dal progetto, Lombardia (82 milioni di
euro), Sicilia (51 milioni) e Piemonte (50 milioni).
MENO DI UN MILIARDO NEL 2014, IL RESTO IN FUTURO – Sommando i due
filoni, fanno 550 milioni di euro in totale. Al saldo il Ministero
aggiunge anche 122 milioni dello sblocco del patto di stabilità (anche
se si tratta di interventi finanziati interamente con fondi propri
degli enti locali, resi fruibili dall’intervento del governo); una leva
che secondo i calcoli del Miur dovrebbe sviluppare 400 milioni di
investimenti fino alla fine dell’anno. Soldi che serviranno ad aprire
circa 400 cantieri di “scuole nuove”: i sindaci aspettano la
comunicazione della Ragioneria di Stato per il via libera definitivo.
Il resto arriverà in seguito (lo sa bene Salerno, ad esempio, dove dei
1100 interventi di piccola manutenzione in calendario, solo 160
verranno realizzati nel 2014): per “scuole belle” altri 300 milioni nel
2015 e per un trimestre 2016, per un totale di 18mila plessi; poi
ulteriori 122 milioni di sblocco del patto di stabilità (con
investimenti relativi), e il finanziamento di altri 845 progetti di
“scuole sicure”, grazie ai ribassi d’asta accertati. Comunque meno del
previsto: per raggiungere le cifre annunciate dal premier bisognerà
sperare nella riprogrammazione dei fondi Ue, che ancora non ci sono.
Solo un primo passo, dunque. Importante per il rinnovamento delle
fatiscenti scuole italiane, ma ancora insufficiente. E con tutte le
incognite del caso sulla corretta gestione dei finanziamenti.
Lorenzo Vendemiale
Ilfattoquotidiano.it
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