Fondamentale il ruolo svolto dalla scuola per insegnare, fin dalla più giovane età, a riconoscere, amare e sentire propri i beni culturali e le forme di arte e spettacolo per i quali il nostro paese è riconosciuto nel mondo
Data: Martedì, 29 luglio 2014 ore 08:30:00 CEST Argomento: Attività parlamentare
"Il
risultato ottenuto dalla Camera è il frutto di un lavoro fecondo che si
è già svolto in modo congiunto con i senatori della VI Commissione, nel
rispetto dell’impianto e dei principi cardine voluti dal Governo.
Ringrazio il Ministro Franceschini che con la sua
disponibilità e il suo ascolto ha recepito molti degli emendamenti che
sono stati presentati e discussi". Così la senatrice Pd Rosa Maria Di
Giorgi, relatrice del decreto Cultura e turismo, nel corso del
dibattito sulle linee generali del provvedimento in corso nell'aula del
Senato.
"Il decreto legge n. 83 - spiega la parlamentare dem - introduce
importanti innovazioni, riordina alcuni ambiti e si ispira a una
filosofia di fondo: l’inscindibilità tra le misure in favore dei beni
culturali e le politiche per il turismo. A ciò va aggiunto un terzo
elemento, quello della formazione artistica e dell’educazione
alla cultura umanistica". A tale proposito per la senatrice Di Giorgi
"è fondamentale il ruolo della scuola per insegnare, fin dalla più
giovane età, a riconoscere, amare e sentire propri i beni culturali e
le forme di arte e spettacolo per i quali il nostro paese è
riconosciuto nel mondo". "Bene dunque il recente protocollo fra
MIBACT e MIUR perché dalle politiche comuni dei due ministeri si
inneschi un meccanismo virtuoso che consideri la formazione in ambito
artistico e culturale centrale per i giovani del nostro paese".
La relatrice di maggioranza, nel corso del suo intervento ha poi
sottolineato come "l'incapacità di interpretare in modo diverso il
connubio cultura e turismo e la colpevole ottusità dei tanti che hanno
ricoperto incarichi amministrativi e politici ha penalizzato gravemente
il nostro sistema del Turismo, grazie anche alla sua parcellizzazione e
alla perduta unitarietà di interventi - determinata dall’attribuzione
di competenze alle Regioni in base al vecchio Titolo V -
competenze che nella riforma che stiamo discutendo in questi
giorni torneranno nella titolarità statale".
Maria Calabretta
maria.calabretta@senato.it
|
|