Il SISA ha avuto un confronto serrato e costruttivo con il MIUR Confermato lo stato d’agitazione in attesa dei decreti sulla scuola
Data: Lunedì, 28 luglio 2014 ore 06:30:00 CEST
Argomento: Sindacati


Il segretario generale del SISA Davide Rossi ha avuto un importante incontro presso il MIUR venerdì 18 luglio 2014 con il dottor Marco Campione, capo della segreteria del sottosegretario Roberto Reggi. L’incontro è stato proficuo, improntato a un serrato dialogo e a un vivace confronto in merito alle proposte governative per la scuola.  
Il SISA ha ribadito una visione fondata sulla costruzione dei saperi e non già sulla loro trasmissione, un’idea di scuola in cui l’intelligenza e il contributo creativo dei discenti è parte del percorso educativo fondato sulle libertà d’insegnamento e di apprendimento. Il sindacato ha altresì affermato che la riduzione di un anno del percorso di studi, chiesta dal SISA per le medie, ma proposta dal governo per le superiori, non deve in alcun modo significare la riduzione dei docenti in servizio, ma piuttosto la riduzione del numero di alunni per classe, ristabilendo la relazione educativa, impossibile con classi da oltre trenta ragazzi. Il governo sembra intenzionato a garantire tutti i docenti in servizio. Il criterio “non uno di meno” deve valere per gli studenti, da preservare dalla dispersione scolastica, ma ugualmente per docenti e ATA.
Aprire le scuole nei pomeriggi e nei tempi di sospensione delle attività didattiche deve avvenire attraverso il coinvolgimento degli studenti alle superiori e di persone pedagogicamente preparate negli altri livelli d’istruzione, creando così opportunità di lavoro per i giovani neo-laureati e disoccupati, altre soluzioni sarebbero incerte e discutibili, occorre tuttavia trovare le necessarie coperture.
Ugualmente si è ragionato in merito alla necessità di sanare una situazione difficile che al momento nega l’abilitazione a docenti da anni in cattedra e vede molti abilitati non insegnare in attesa dell’incarico a tempo determinato.
Le fasce d’istituto, così come i TFA, andrebbero superati, per quanto il percorso sia lungo e il governo confermi la volontà che siano le università a certificare l’avvenuta abilitazione.  
Da parte del governo si è manifestata l’intenzione di non modificare assolutamente l’orario di docenza e di procedere su base volontaria e non obbligatoria per ogni estensione del servizio, per supplenze o per attività didattiche non curricolari.
Il SISA ha ribadito, trovando consenso, che il solo percorso di valutazione delle scuole è quello dell’autovalutazione, non essendo comparabili i percorsi e le attività didattiche di una scuola dall’utenza sensibilizzata rispetto ad una fortemente disagiata, come avviene nelle grandi città, soprattutto nelle periferie.
Infine il SISA si rallegra per la volontà di confermare il momento democratico delle RSU, quale espressione dei lavoratori, per il quale, oltre al livello di scuola, sarebbe utile votare su liste nazionali, onde verificare concretamente il reale consenso delle differenti organizzazioni a prescindere dalla possibilità di avere una lista in ogni singola istituzione scolastica.
In merito al diritto dei precari alla stabilizzazione il SISA ha espresso l’auspicio che la famosa quota “96” possa essere accolta come criterio permanente per riconoscere il diritto alla pensione dei lavoratori della scuola.
In merito all’avvio dei CPIA, i nuovi corsi per gli adulti, il SISA ha confermato la gravità della limitazione per l’accoglimento delle iscrizioni a metà ottobre, essendo il flusso degli adulti interessati ai corsi determinato da variabili disgiunte dal calendario scolastico italiano.
Il SISA, pur apprezzando le intenzioni espresse, volte a garantire più investimenti e più posti di lavoro, mantiene lo stato di agitazione e conferma la disponibilità a convergere su una data settembrina unitaria di sciopero del sindacalismo di base.
I decreti, di prossima emanazione documenteranno chiaramente se davvero la scuola sia tornata, dopo anni e anni di trascurata dimenticanza e di feroci tagli, al centro di un progetto politico che da troppo tempo nega la centralità sociale alla scuola, chiamata ad essere una istituzione che risponde alla comunità che la esprime, non certo un servizio.

sisasindacato@libero.it





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