Quota96 scuola, nuove norme del trattamento fine rapporto
Data: Domenica, 20 luglio 2014 ore 11:48:11 CEST Argomento: Rassegna stampa
EVOLUZIONE DI
UNA STORIA INFINITA
Quindi siamo alla stretta finale per la chiusura della questione
Quota96 Scuola, sembrerebbero tutti d'accordo, con le coperture
economiche reperite, che 'l'impegno preso non può essere tradito',
parole della Ghizzoni, anche se fino ad oggi nessuna sa niente cosa
hanno poi deciso dietro a quelle porte serrate, nelle discussioni per
ottenere le firme e convertire l'emendamento in legge, il premier Renzi
vuole anticipare la Legge di Stabilità ad agosto quindi le firme su
quel benedetto documento dovrebbero essere apposte entro entro il 22
luglio, ma, c'è sempre un ma, l'incognita che ancora è tutta da
scoprire, è il Trattamento di Fine Rapporto per questi docenti che
avrebbero tutto il diritto di andare in pensione senza problemi, e così
non è stato grazie ad un errore del famigerato governo Monti, comunque
sono trapelate notizie al riguardo, cioè al TFR, vediamo quali sono.
COSA STABILIREBBE LA LEGGE DI STABILITA'
La Legge di stabilità 2014 ha introdotto nuove norme in tema di
pagamento dei Trattamenti di fine servizi/Trattamento di fine rapporto
dei dipendenti pubblici; le nuove regole (che prevedono versamenti in
una, due o 3 rate annuali, a secondo dell'importo spettante) si
applicano 'esclusivamente ai pagamenti relativi alle cessazioni dal
servizio che decorrono dal 1 gennaio 2014 e con riferimento ai
dipendenti che maturano i requisiti per il pensionamento a partire
dalla predetta data'.
I Quota96 Scuola hanno già maturato il diritto alla pensione e
dovrebbero fruire pertanto della vecchia normativa, che teoricamente,
disciplinerebbe un termine di sei mesi con la ricezione di un secondo o
terzo importo (al solito la rateizzazione dipende dall'ammontare del
TFR) spettante, rispettivamente dopo 12 o 24 mesi dalla decorrenza del
diritto di pagamento della prima rata.
Il punto focale è che per ridurre il peso economico della manovra di
risoluzione del caso pensioni Quota96 Scuola, il governo Renzi starebbe
pensando di applicare un regime 'speciale', in base al quale la
liquidazione verrebbe concessa solo al momento della maturazione dei
requisiti previsti dalla norma delle legge Fornero e dunque nel 2017 o,
2018; in pratica si arriverebbe a disattendere l'attuale normativa
facendo dunque un doppio torto ai 4000 docenti Quota96 Scuola; sarebbe
l'ennesima canagliata che il governo Renzi attuerebbe nei confronti di
lavoratori che stanno aspettando anche fin da troppi mesi una soluzione
al quesito.
Il ministro Madia che aveva accennato a questa soluzione mette in
pratica un ricatto veramente odioso, non è affatto ragionevole e
corretto barattare il proprio pensionamento immediato con un ritardo
ingiustificato nel versamento di liquidazione; una cosa è certa, ci
farebbe ben sperare che questa proposta non sia stata accolta ma che
sia caduta nel vuoto, in quanto, l'on. Marzana di M5S si è opposta
decisamente a questo proposta senza se e senza ma.
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