Attività fuori dalla classe con eTwinning? Si può fare!
Data: Lunedì, 14 luglio 2014 ore 07:45:00 CEST
Argomento: Redazione


Nell’era dei cosiddetti “nativi digitali” diversi studi mostrano come i giovani preferiscano la televisione o il computer alle attività all’aperto, mentre sempre più spesso strumenti di comunicazione quali smartphone e tablet, che “avvicinano” le persone lontane, sembrano invece “allontanare” quelle che in realtà sono già vicine. Il PDW eTwinning di Istanbul ha proposto una interessante riflessione su questo tema.

"Oggi gli studenti considerano l’uso di tablets, smartphone, pc come strumenti naturali per comunicare, giocare, studiare, ricercare, apprendere", hanno detto Anna Asti  e Maria Raschello (autrice del tagcloud riportato qui sotto), docenti di scuola secondaria di I grado rispettivamente di Paderno Dugnano (MI) e Cavezzo (MO), al ritorno dall’esperienza. "Si trovano così ad agire in un mondo senza filtro delle informazioni, a costruire relazioni virtuali, ad isolarsi dalla realtà, a costruirsi un mondo “immaginario” che possa compensare il loro senso di inadeguatezza e insicurezza. L’insegnante ha oggi dunque non solo il ruolo di formatore ed educatore ma anche quello di mediatore tra il mezzo informatico e gli studenti".

Durante il seminario è emerso quanto sia importante per gli alunni che la scuola offra loro delle attività formative alternative, o meglio, ad integrazione di quelle svolte in classe, portando appunto i ragazzi fuori dalla classe. Le esperienze di questo tipo infatti hanno molteplici effetti positivi sui discenti: creano un legame tra gli alunni e l’ambiente esterno, accrescono la fiducia in sé e la capacità di lavorare in gruppo, aumentano la motivazione, l’entusiasmo e la creatività degli alunni, disincentivando allo stesso tempo la sedentarietà ormai diffusa. 

E perché non integrare attività fuori dalla classe in progetti eTwinning? L’obiettivo del seminario, dal titolo “Integrating outdoor activities with eTwinning projects”, era proprio quello di dimostrare come ciò sia possibile, sfruttando le TIC.

Cosa si intende però esattamente per attività fuori dalla classe? A tal proposito è interessante notare la sfumatura contenuta nel titolo del PDW in inglese, che è stata la lingua di comunicazione durante i lavori: si parla infatti di attività “outdoor” e non “open air”. Come più volte ripetuto durante il seminario, per svolgere attività fuori dalla classe, infatti, non necessariamente si deve uscire fuori dalla scuola, cosa che talvolta può essere complicata o comunque non sempre possibile. Il cortile, i corridoi, la biblioteca, il giardino dell’istituto possono trasformarsi in validi ambienti di apprendimento: gli alunni lavorano in gruppo, così entusiasmo e motivazione crescono insieme a competenze e capacità.

Gli eTwinner presenti, provenienti da oltre 20 paesi europei, hanno condiviso buone pratiche e offerto spunti per la creazione di progetti eTwinning integrando questo tipo di attività. Ad esempio, Silvia Fregnan, docente dell’ICS di Porto Viro ha sviluppato, con alcuni colleghi, un’idea progettuale immaginando di coinvolgere gli alunni “[…] in una attività di scoperta del proprio territorio attraverso la raccolta di dati, foto, immagini per creare una “virtual common chart containing technical data” (con la collaborazione dei docenti di scienze) da mettere in rete e condividere all’interno di un blog dedicato”.

All’interno di un progetto eTwinning anche le attività di disseminazione dei risultati ben si prestano ad essere svolte fuori dalla mura della classe per dare maggiore visibilità al progetto sia dentro che fuori la scuola.

Come ricorda Lucrezia Di Molfetta, insegnante della Secondaria di I Grado “Monterisi” di Bisceglie (BT), “le attività all'aria aperta e a diretto contatto con la natura favoriscono l'apprendimento esperienziale (Experiential Learning), un modello di apprendimento basato sull'esperienza, cognitiva, emotiva e sensoriale. Il processo di apprendimento si realizza attraverso l'azione e la sperimentazione, cioè attraverso il ruolo attivo del discente. Riscopriamo quindi la bellezza delle attività a contatto con la natura [e fuori dalla classe] attraverso il gemellaggio elettronico eTwinning!”.

Giulia Felice - Etwinning.indire.it





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