Il piano di Obama: i prof migliori vadano a insegnare nelle periferie
Data: Domenica, 13 luglio 2014 ore 09:30:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La battaglia del presidente per ridurre il gap fra ricchi e poveri. Previsti anche incentivi per gli insegnanti più bravi che scelgono le scuole dei quartieri più disagiati
NEW YORK – Anche i figli di un Dio minore hanno diritto alla migliore educazione possibile. Con l’ambizione di voler correggere uno squilibrio nazionale, che negli Usa vede gli studenti delle aree più povere in mano ai professori meno qualificati, l’Amministrazione americana ha annunciato lunedì che entro il prossimo aprile gli Stati dell’Unione dovranno obbligatoriamente stilare degli «educator equity plans», mirati a redistribuire gli insegnanti di maggior valore, in favore delle comunità svantaggiate, anche ricorrendo a incentivi. Il Dipartimento dell’Educazione progetta di spendere 4,2 milioni di dollari, per aiutare le autorità locali nell’impresa.
Il gap americano fra ricchi e poveri
«Ci sono troppi bambini in questo Paese che non ricevono l’insegnamento di qualità di cui hanno bisogno. E di solito gli educatori con meno esperienza finiscono nelle scuole più povere», ha detto il Presidente Obama, al termine di un pranzo di lavoro alla Casa Bianca, con il segretario all’Educazione Arne Duncan e un gruppo di professori provenienti da scuole disagiate e impegnati nella battaglia per ridurre il gap tra distretti benestanti e quelli caratterizzati da basso reddito e alta densità di minoranze etniche. I dati fotografano molto bene lo squilibrio. Gli studenti afro-americani, ispanici e «indian-american» hanno da tre a quattro volte più probabilità di ritrovarsi in classi con professori al primo anno di insegnamento, credenziali basse o inesistenti. Ci sono Stati come la Louisiana e il North Carolina, dove la presenza di insegnanti molto qualificati è del 50% più alta nei distretti più affluenti rispetto a quelli più poveri. Anche il riflesso sugli esiti parla chiaro: nelle scuole più povere, appena il 24% degli alunni supera il test di matematica del 4° grado, quello che dà diritto al pranzo a spese della scuola, contro il 50% nelle scuole dei distretti più ricchi. In generale, i ragazzi provenienti da famiglie a basso reddito hanno grosse difficoltà a completare il curriculum.
Incentivi ai prof che scelgono le scuole «di frontiera»
L’iniziativa della Casa Bianca, presa in forza dei poteri esecutivi del Presidente quindi senza dover passare al vaglio del Congresso, prevede anche la pubblicazione di profili degli insegnanti, incrociati con i distretti dove lavorano, in modo da mostrare dove i gap sono più profondi. Non è chiaro cosa accadrebbe se gli Stati dovessero rifiutarsi di seguire la direttiva presidenziale. Ma il segretario Duncan si è detto «ottimista che la maggioranza voglia farlo e che le autorità locali metteranno il cuore in questo lavoro». Secondo il segretario all’Educazione, per troppo tempo «come nazione non abbiamo dato incentivi adeguati ai professori più preparati e impegnati per convincerli ad andare nelle comunità che hanno più bisogno di aiuto. E’ ora rovesciare questa tendenza».

Paolo Valentino
Corriere.it





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