Semestre Europeo presieduto dall’Italia. A Catania primo incontro della commissione europea della scuola
Data: Mercoledì, 09 luglio 2014 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
Dal 1 Luglio al 31 Dicembre 2014, il ruolo di presidenza dell'Italia
al Consiglio dell'Unione Europea, è affidato all'Italia e quindi
tutto il ciclo di coordinamento delle politiche economiche e di
bilancio che vengono decise e discusse nell'ambito dell'UE, è affidato
a presidenti italiani ed i Ministri in carica assumono la presidenza
delle 10 formazioni, l'equivalente dei ministeri europei secondo le
indicazioni del Trattato di Lisbona:1. Affari generali;2. Affari
esteri; 3. Affari economici e finanziari (Ecofin);4. Agricoltura e
pesca; 5. Giustizia e affari interni; 6. Occupazione, politica sociale,
salute e consumatori; 7. Competitività; 8. Trasporti, telecomunicazioni
ed energia; 9. Ambiente:10. Istruzione, gioventù e cultura.
Sono questi particolari momenti e rare opportunità di grande visibilità
per l'Italia, rappresentata dal premier Matteo Renzi e dal governo in
carica in questo momento nel nostro Paese.
L'Italia ha, infatti, la possibilità concreta di acquisire un peso
maggiore nell'Unione Europea e, quindi poter modificare l'ordine delle
priorità dei governi degli stati d'Europa.
Il Comitato Istruzione del Consiglio Europeo, presieduto da Marcello
Limina, catanese di origine, già direttore generale degli Affari
internazionali presso il Ministero della Pubblica Istruzione, si è
riunito a Catania nei giorni 7 e 8 luglio ed i circa sessanta delegati
dai Ministri dell'Istruzione dei 28 Paesi della Comunità europea hanno
animato le discussioni sui temi elaborati dalla commissione e nello
specifico è stato trattato il tema sulla cultura dell'imprenditorialità
nella scuola.
L'educazione alla progettualità, all'imprenditoria, alla cultura del
lavoro e d'impresa figura tra le finalità e gli obietti della scuola
italiana. Un tempo queste tematiche erano considerate estranee al mondo
della scuola impegnata ad insegnava a leggere, scrivere e far di conto.
La consapevolezza che ciò che s'impara a scuola ha un esito diretto e
finalizzato alle scelte professionali future, giustifica l'apparente
invadenza di campo nel mondo dell'impresa e del lavoro.
Le positive esperienze di scuola-lavoro, l'uso di termini specifici che
modificano il vocabolario scolastico, introducendo la "progettazione"
al posto della tradizionale "programmazione" e quindi in nuovi termini:
obiettivi, metodi e verifiche, debiti e crediti, competenze, rendimento
e profitto, clienti e utenti, efficacia ed efficienza e, per gli
operatori scolastici, l'esortazione a sentirsi "azionisti" nell'impresa
cooperativa della scuola, così da sollecitare il senso di appartenenza
e di cooperazione nella gestione della scuola che assume le
caratteristiche di un'azienda, capace di offrire servizi.
Il nuovo ruolo del dirigente che svolge anche compiti e mansioni
manageriali, fanno parte del nuovo indirizzo della scuola che si
rinnova.
Due sono i percorsi educativi e formativi: uno verso la cultura dell'imprenditorialità, che tende a far
sviluppare le competenze funzionali alla gestione di un'impresa,
sollecitando l'inventiva e l'innovazione nella ricerca del lavoro,
l'altro verso la cultura dell'imprenditività, che specifica uno stile
di vita, un modo di agire proiettato al mondo del lavoro.
Alle proposte indicate nella relazione della commissione, (documento
n.11457) i delegati ministeriali, hanno risposto apportando
ciascuno lo specifico contributo delle esperienze progettuali in atto
nei rispettivi Paesi. Sono intervenuti nel dibattito i delegati di
Francia, Spagna, Cipro, Malta, Svezia, Germania, Irlanda, Belgio,
Finlandia, Austria, Croazia, Bulgaria, Paesi Bassi, Danimarca,
Portogallo, Slovenia, Regno Unito, Lussemburgo, Romania e Lituania e la
convergenza sulla necessità di indirizzare il percorso formativo sulla
cultura d'impresa, costituisce una garanzia di successo del sistema
scolastico europeo verso cui convergono i modelli scolastici dei
diversi Paesi della Comunità.
Le diverse proposte nei prossimi mesi saranno presentate al Consiglio
dell'Unione Europea e indirizzeranno le scuole verso un nuovo percorso
formativo che impegnerà le scuola ad imparare ed usare la
"lingua dell'imprenditorialità" e di conseguenza anche le risorse
economiche saranno destinate per tale sviluppo.
Gli ospiti dell'Education Comittee europeo, quasi tutti
giovanissimi e particolarmente motivati e coinvolti nella progettualità
europea, hanno avuto modo di ammirare con soddisfazione la nostra
bella Isola, il barocco catanese, la costa jonica, lo splendido mare e
il vulcano Etna. Essi hanno molto apprezzato le petit paradis, portando
un ricordo positivo e bello della terra di Sicilia, della quale sono
noti, purtroppo, i fatti di mafia di e di delinquenza.
La presenza del Comitato Istruzione a Catania ha consentito anche un
incontro istituzionale con la Città ,a Palazzo degli Elefanti, dove il
sindaco Enzo Bianco, insieme ai vicepresidenti della Confindustria,
Ivan Lo Bello e della ST Microelectronics, Carmelo Papa, hanno
presentato i modelli dell'imprenditoria catanese , garanzia di successo
e di sviluppo.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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