Quota 96 scuola, in pensione 4mila docenti. Ecco quando
Data: Lunedì, 07 luglio 2014 ore 12:31:14 CEST Argomento: Rassegna stampa
Si fa più
chiara la situazione per i quota 96, i 4mila docenti che non potevano
andare in pensione dopo la riforma Fornero. Ecco le ultime notizie
Arriva la pensione per i 4mila docenti che rientrano nella cosiddetta
quota 96 della scuola a settembre. Ecco le ultime notizie.
Chi sono i Quota 96?
Un pasticcio creato dalla riforma pensioni dell’ex ministro Fornero
riguarda il caso della pensione dei quota 96 che riguarda la condizione
di chi prima che la legge Fornero entrasse in vigore, ossia il 1
gennaio 2012 aveva già maturato tutti i requisiti per l’accesso alla
pensione, ossia 60 anni di età e 36 di servizio – o con 61 di età e 35
di servizio. Questa è la quota 96. A differenza degli esodati che hanno
trovato tutele e salvaguardia, l’ultima on ordine temporale parla di
ulteriori 32mila da salvaguardare (si rinvia a Esodati, sesta
salvaguardia in arrivo. DDl passa alla Camera
La soluzione per i quota 96 è stata difficile da trovare. Prima la
ricerca id un accordo bipartisan, poi la copertura finanziaria i 4mila
docenti rientranti nella quota 96 sono rimasti finora a bocca asciutta.
Accesso pensione quota 96 scuola: l’annuncio di Boccia
Finora perché la scorsa settimana il presidente della commissione
bilancio alla Camera, Francesco Boccia, nel corso di un question time
ha annunciato la copertura finanziaria per i 4mila docenti e come tale
la possibilità di accedere alla pensione già dal 1 settembre 2014. Come
si legge sul sito istituzionale dello stesso Presidente Boccia “Per
quattromila professori potrebbero presto aprirsi le porte della
pensione. La prossima settimana sarà depositato un emendamento alla
riforma della Pubblica amministrazione per risolvere il caso degli
«esodati della scuola», ribattezzato anche «quota 96», gli insegnanti
che nel 2012 pur avendo maturato i requisiti per la pensione (36 anni
di contributi e 60 di età) non avevano potuto lasciare il lavoro per
una ”dimenticanza” della legge Fornero. A differenza di tutte le altre
categorie, infatti, l’anno lavorativo per i dipendenti della scuola non
termina il 31 dicembre, ma il 31 agosto”. Una certezza più che una
promessa è quella che il Presidente Boccia fa dalla home del suo sito
istituzionale (www.francescoboccia.it). “Avendo chiuso le saracinesche
della pensione per tutti alla fine dell’anno solare” – conclude il
Presidente – “la legge Fornero ha di fatto costretto quattromila
insegnanti che già avevano fatto domanda di ritiro ed avendone i
requisiti, a rimanere al lavoro per diversi anni ancora. Da tempo alla
Camera di lavora ad una correzione di questo errore della riforma
previdenziale, ma tutte le proposte sono state sempre frenate dalla
Ragioneria generale dello Stato per mancanza di coperture economiche.
Ma proprio qui sta la novità. I 416 milioni di euro in cinque anni
adesso ci sarebbero”.
Copertura finanziaria
La copertura finanziaria arriverebbe dalla dalla spending review. Come
scrive Boccia per Ragioneria generale dello Stato che aveva già
bocciato la proposta di legge per far andare in pensione i quota 96,
“potrebbe essere difficile dire no ad un’ipotesi del genere,
considerando che la stessa staffetta generazione attuata tramite
l’abolizione del trattenimento in servizio, inserita proprio nel
decreto sulla pubblica amministrazione, è stata finanziata alzando gli
obiettivi dei tagli di spesa affidati al commissario Carlo Cottarelli”.
Quota 96: emendamento del decreto PA
L’emendamento per i cosiddetti ‘quota 96’ della scuola è pronto e ha le
necessarie coperture, dice Boccia. È molto positivo che il
sottosegretario Cassano abbia accolto la nostra richiesta di inserirlo
nel decreto di riforma della Pa”. Lo ha detto Francesco Boccia del Pd,
presidente della commissione Bilancio della Camera. “Al fine di
garantire la conversione in legge in tempi rapidissimi – ha proseguito
Boccia – l’emendamento deve essere inserito nel decreto di riforma
della Pubblica amministrazione. È necessario consentire ai 4 mila
insegnanti, come stimati dal ministero dell’Istruzione, che potrebbero
andare in pensione di far domanda entro la fine di agosto, permettendo
così ad altrettanti giovani insegnanti di entrare finalmente nel mondo
della scuola a tempo indeterminato. Le posizioni di alcuni gruppi di
opposizione sono incomprensibili; pur di sbandierare un vessillo hanno
sostenuto un emendamento che non ha copertura su una proposta di legge
che, essendo solo in prima lettura, non vedrà la luce prima
dell’autunno vanificando di fatto il tentativo di chiudere
definitivamente entro agosto questa vicenda. L’emendamento al decreto
sulla Pa è pronto e riprende interamente l’impegno della risoluzione
Saltamartini, approvata all’unanimità in commissione Bilancio, e sarà
presentato dalla collega Ghizzoni del Pd insieme, mi auguro, a tutti i
capigruppo che hanno approvato all’unanimità la risoluzione. Su questo
tema delicato nessuno può permettersi di fare demagogia. Abbiamo tutti
il dovere di far entrare nella scuola i giovani in attesa da tanto”.
Staffetta generazionale
Scopo dell’accesso alla pensione per 4mila insegnanti sarebbe quello di
realizzare la staffetta generazionale, permettendo così l’ingresso di
altri 4mila giovani.
Alessandra
Caparello G+
Investireoggi.it
|
|