Un cantiere per la Scuola siciliana e non solo, ovvero, L’IMBOSCATA
Data: Lunedì, 07 luglio 2014 ore 08:00:00 CEST Argomento: Opinioni
Al Responsabile
Nazionale scuola del PD
On. Davide Faraone
On. Compagno Faraone
con la presente ti lascio le "mie" riflessioni in merito alla tre
giorni da te organizzata, presso la
località balneare di Terrasini, sul tema scuola.
Sono certo che dal momento della tua nomina, quale responsabile
nazionale scuola del nostro
Partito ad oggi, hai provato a recuperare il gap di conoscenze e
competenze che ti ponevano al di
fuori di un mondo complesso e strategico come quello dell'istruzione.
Sono altresì certo, vista la tua esperienza politica, che nulla è stato
deciso casualmente
nell'organizzazione dell'evento a partire dalla scelte delle date.
Il 4 e 5 luglio infatti:
- docenti e dirigenti degli istituti secondari di secondo grado (scuole
superiori per intenderci)
essendo ancora impegnati con gli esami di maturità, difficilmente
potranno dibattere in merito ai
contenuti dell'annunciata riforma che prevede, tra le altre cose, che
il quinquennio degli studi
superiori venga accorciato a quadriennio (riduzione che ricorda formule
ben note all'alta politica
come il rito abbreviato).
- Il personale ATA ed in particolare i collaboratori scolastici, sono
ancora in servizio ed
avrebbero potuto chiedere conto e ragione, sia della mancata
considerazione della loro esistenza tra
i temi del convegno, sia della loro progressiva scomparsa dal mondo
della scuola in favore di ditte
esterne e lavoratori di altri enti.
Passiamo adesso al marketing dell'evento.
La parola "Cantiere" evoca il concetto di divenire di un processo,
regalando la suggestione della
co-costruzione di un percorso.
Questo avrebbe funzionato nel caso in cui a poche ore da Terrasini non
fossero state indicate, dal
Governo, le nuove e rivoluzionarie idee di riforma del sistema
scolastico e del CCNL comparto
scuola (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro).
Ti chiedo, facendo appello alle tue più alte prerogative politiche,
ovvero l'accrescimento del
consenso e non il suo definitivo crollo, di non permettere che ancora
una volta si attenda il nuovo
anno scolastico per comunicare alla scuola decisione prese a troppa
distanza da essa.
Avvia un confronto aperto con i sindacati tutti e con gli operatori
della scuola, non reclutati o
richiamati da vacanze low-cost. Confrontati dentro il Partito e non
scegliere i tuoi consulenti tra gli
yes man/woman di un entourage che per lo più esiste in modo
parassitario perché esisti tu.
Ti invito a leggere tutte le proposte che il PD ha presentato nella
scorsa legislatura durante la
rovinosa era Gelmini per renderti conto di come il patto con il mondo
della scuola viene oggi tradito
da una nuova, epocale e tragica riforma della scuola.
Ieri conoscevamo la scuola i suoi problemi e proponevamo soluzioni.
Oggi abbiamo dimenticato
tutto e ricominciamo a proporre momenti di ascolto e cantieri
filosofici creati su misura.
Chi insegna chiede risposte che vadano nella direzione del rispetto e
del riconoscimento di un
ruolo ormai svilito dalle illogiche dinamiche del mercanteggiare
politico. Chi fa politica non può
immaginare che a tutto si possa rispondere col danaro. Puoi stare
sereno Davide, non è l'aumento
stipendiale il primo pensiero di un docente che si alza la mattina e
percorre il tragitto che lo separa
dalla scuola.
Chiedi ai lavoratori della scuola qual'è il loro primo pensiero e
comprenderai di cosa necessita il
nostro sistema educativo per tornare ad essere competitivo, equo ed a
misura di tutti.
Parla con i genitori che la mattina sciamano davanti gli istituti e ti
accorgerai che Scuola ed
educazione non sono più un diritto garantito per i giovani e speranza
per il nostro stato.
La scuola oggi è esattamente lo specchio dell'Italia che vogliamo
cambiare, l'illegalità impunita è
nelle nostre scuole all'ordine del giorno. E chi commette queste
illegalità sono i Dirigenti scolastici
che non chiamano le supplenze dividendo gli alunni per le classi, che
chiedono contributi economici
"volontari" alle famiglie per attivare laboratori, per acquistare
sapone e carta igienica.
Responsabili sono anche i docenti che tacciono tutto questo tenendo 25,
28, 30 alunni in
classi che per legge potrebbero contenerne non più di 15.
Ci avete reso dei criminali che si
nascondono dietro il senso di responsabilità.
Perché avete infuso un senso di colpa generalizzato in chi lavora nella
scuola facendogli credere
di essere destinatario di assistenzialismo e quindi senza il diritto di
far valere la propria dignità.
Ma del resto il gioco della politica è questo se hai uno straccio di
lavoro per raccomandazione
politica non puoi lamentarti.
Se sei un imprenditore libero ti rendo la vita impossibile con un
sistema normativo che ti
costringa ad avere bisogno della politica e non puoi lamentarti.
Se sei lavoratore della scuola pubblica statale, quindi con poche
possibilità di essere stato
raccomandato, l'unico modo che la politica ha per non farti lamentare è
infondere nella società l'idea
del tuo parassitismo fino al punto in cui anche tu ti senti quasi in
colpa e cedi alla logica del "calati
iuncu ca passa la china".
Questo rende i Governi certi dell'impossibilità che avvenga una presa
di coscienza delle
categoria ed una nuova impostazione del pensiero sociale.
"Resto" in attesa di tue.
Salvo Altadonna
salvoaltadonna@yahoo.it
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