Bilancio di un anno scolastico
Data: Martedì, 17 giugno 2014 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Redazione


L’ultima campanella è suonata ed i ragazzi sono tornati a casa festosi e qualcuno anche bagnato per i tradizionali gavettoni che animano l’ultimo giorno di scuola. E’ trascorso un anno di studio, d’impegno, di ricerca. Per i ragazzi degli ultimi anni la scuola prosegue con gli esami finali, di licenza media e o di maturità, per altri si ferma davanti al tabellone con la scritta "Ammesso", avvio per il nuovo anno che riprende il 17 settembre. E’ stato un anno caratterizzato dal cambio di Governo che ha visto a settembre scorso per l’inaugurazione nel cortile del Quirinale il Ministro Maria Chiara Carrozza e da febbraio Stefania Giannini.
Le attenzioni che il nuovo Governo Renzi ha riservato alla scuola e all’educazione, sin dai primi interventi alla Camera e al Senato e poi con le visite alle scuole (la prima in una scuola di Siracusa), l’apertura dei cantieri per i progetti di ristrutturazione, l’appello ai Sindaci di provvedere a migliorare le condizioni di vivibilità e di sicurezza delle scuole, sono eventi positivi che connotano l’anno scolastico come risveglio e ripresa di attenzione sociale sulla scuola.

Più volte abbiamo sentito i progetti del Ministro Giannini che annunciavano innovazioni, semplificazioni, nuovi concorsi, ma gli elefantiaci passi della burocrazia rallentano il ritmo dello sviluppo e le cose promesse ed attese tardano ad arrivare.
I tre concetti chiave: «merito», «diritto allo studio», «competizione e cooperazione», e poi ancora: autonomia reale ai singoli istituti scolastici, valutazione, riqualificazione del personale docente e sostegno alle famiglie, costituiscono le buone intenzioni, utili per lastricare il nuovo sentiero della scuola italiana.
I ritmi ed i tempi della scuola, purtroppo, non coincidono con quelli delle amministrazioni ed in queste sfasature la scuola resta sempre indietro.

L’intreccio delle controversie sui concorsi dei dirigenti a Milano e a Firenze, gli interventi ora sanzionatori, ora allarmanti in merito alla gestione amministrativa della scuola,la riduzione delle assegnazioni del Fondo d’Istituto, che ha comportato una riduzione della progettualità operativa nell’ampliamento dell’offerta formativa , non appaiono di conforto e creano sempre maggiore confusione tra il personale della scuola, privato di quello slancio di fare e di produrre benefici frutti per il progresso degli studenti.
Nell’impianto di riordino della pubblica amministrazione anche la scuola sarà coinvolta, perdurando la permanenza in servizio di personale poco motivato e perdendo delle ottime risorse di personale, ancora desideroso e capace di dare smalto alla scuola.

Tra gli eventi dell’anno è vivo il ricordo del ben riuscito l’incontro di Papa Francesco con il mondo della scuola: alunni, docenti e genitori che hanno trasformato Piazza San Pietro in una grande aula scolastica e le sue parole sono state di stimolo per tanti educatori a rinsaldare l’amore alla scuola, luogo di educazione e di formazione integrale della persona, luogo d’incontro e di dialogo che " educa al vero, al bene e al bello", e collaborando con la famiglia contribuisce all’edificazione del progetto di vita per ciascuno.
Dopo la pausa estiva si riprenderanno le attività scolastiche, seguendo le tappe del calendario che segna i giorni e i mesi ed il nuovo anno scolastico che sarà inaugurato al Quirinale il 22 settembre, è proteso verso il 2015 , anno ricco di anniversari storici e di eventi, tra i quali la tappa dell’EXPO a Milano che coinvolgerà  due milioni di  studenti  e vede l’Italia capofila di un grande  progetto di educazione alimentare . Expo è una grande sfida e poterà costituire una positiva occasione per discutere di cittadinanza, educazione civica, bene comune e la vera eredità sarà, appunto, la consapevolezza di una rinnovata educazione.

La diminuzione degli alunni per classe, la carenza dell’organico che riduce il numero degli operatori scolastici, l’annunciata mobilità del personale, non costituiscono certamente auspici di positività e di sviluppo e la scuola appare sempre più avviluppata nella complessità delle procedure, che a volte soffoca lo spirito libero e creativo dell’educatore, che guarda essenzialmente al bene dell’alunno che cresce come persona e come cittadino.
La buona volontà e l’impegno di quanti credono e amano la scuola sono la garanzia di positivi successi nonostante le molteplici contrarietà e gli ostacoli che s’incontreranno lungo il cammino.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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