La preside Vidale: baste tesine alla maturità, sono insensate
Data: Lunedì, 16 giugno 2014 ore 08:15:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Padova. Sono circa 8 mila i ragazzi che, in città, si avviano all’esame di maturità di fine anno scolastico. E che dovranno misurarsi con la tesina multidisciplinare. Ma proprio sull’utilità di questa tesina c’è una durissima presa di posizione della preside dell’Itis Severi Nadia Vidale. Che, in una lettera al Mattino di Padova ne chiede l’abolizione. «Non è scritto da nessuna parte che le tesine debbano comprendere più materie, saltando da una materia all’altra spesso senza nessun filo logico», spiega la professoressa Nadia Vidale. Il risultato, secondo la dirigente scolastica, sono tesine «insensate, antiscientifiche, arroganti». Insomma, da eliminare. Per la preside del Severi, meglio una materia sola, ma approfondita bene. Una posizione che ha acceso il dibattito nel mondo scolastico e non solo, con interventi favorevoli e contrari all’abolizione della tesina in questione. Ma ecco il testo della lettera della preside Nadia Vidale. (s.q.)

«Va in pensione il Nuovo Esame di Stato, nato al termine del secolo scorso; dal prossimo anno, gli studenti di quinta superiore affronteranno una prova diversa. Visto che siamo alla fine, propongo di farci grazia di una sofferenza inutile, che ci perseguita tutti, studenti e commissioni, da quindici anni. Cari studenti, risparmiateci e risparmiatevi le tesine. Vi rivelo un segreto, che purtroppo è tuttora tale anche per molti vostri insegnanti: l'Esame di Stato non le ha mai richieste. Leggete l'ordinanza ministeriale appena uscita, che governa gli esami: come in tutte le precedenti, la parola “tesina” non compare mai. Sta scritto invece che lo studente decide l'argomento da cui cominciare e che può presentarlo in forma multimediale. “Argomento” non significa tesina e “multimediale” non vuol dire multidisciplinare. Perciò, se volete parlarci della circolazione sanguigna, va benissimo. Potete anche portare un video o un atlante anatomico, ma non è necessario. Al seguito penseranno i commissari, con scrupoloso rispetto del documento del 15 maggio, facendo attenzione che siate a vostro agio perché possiate esporre al meglio quanto acquisito. Non affannatevi a correre in dodici minuti dalla circolazione sanguigna a quella atmosferica, recitando in inglese qualcosa sul circolo Picwick e, passando per quello di Vienna, rinchiudere tutto nell'area del cerchio.

Le tesine sono insensate, antiscientifiche, arroganti. Che intelligenza c'è nell'ammassare elementi comunque eterogenei - al di là della condivisione di una parola qualunque - con in più la pretesa di dire qualcosa di rilevante? Una tesi multidisciplinare è un prodotto impegnativo: si può sintetizzare, ma richiede il possesso di competenze settoriali diverse e molte pagine di giustificazione. La “tesina multidisciplinare” è una mostruosità concettuale, da cui gli studenti si difendono col copia-incolla di fonti incontrollate (spesso di altre tesine), che non corrispondono ad alcun reale interesse e vengono realizzate nell'idea di dover corrispondere a un adempimento. Ebbene: state tranquilli, ragazzi! Nessuno vi chiede questo. Non vi si può chiedere di essere superficiali. L'età dell'oro è stata un mito nei secoli nonostante chi la sognava ignorasse la struttura chimica dell'elemento e Bretton Woods fosse di là da venire; tre argomenti che, messi insieme in una tesina, non dimostrano l'acume dello studente, ma solo la stupidità della prassi. Ragazzi, raccontateci qualcosa che avete imparato davvero.

Lasciate perdere Il suicidio, La guerra, L'angoscia, La follia. È tristissimo sentir recitare, sotto titoli pomposi, poche righe di banalità imparate a memoria – magari sbagliando la pronuncia delle parole straniere - da un candidato che attorno a quegli stessi argomenti ha il vuoto... Dateci una testimonianza autentica del vostro e del nostro lavoro, restituite l'incontro che avete avuto con la scuola superiore, parlateci di un argomento che avete trovato sorprendente, difficile, inaspettato, dandoci prova di averlo capito apprezzato, attraversato, approfondito. È il vostro momento di insegnarci qualcosa».
(Nadia Vidale, dirigente scolastico Itis Severi, Padova)

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