L’imminente
varo della riforma della pubblica amministrazione, annuncia centinaia
di migliaia di esuberi, frutto dell’accorpamento delle amministrazioni
statali locali e della complessiva riduzione del numero dei dipendenti.
Il ministro della Funzione Pubblica conferma la mobilità forzosa, si
parla di oltre i 50 km; conferma, inoltre, il mancato al finanziamento
del rinnovo contrattuale e non prevede l’assunzione dei 250.000 precari
storici. Non ci risparmia la demagogia antisindacale, dopo aver
foraggiato i sindacati amici, che si traduce in tagli dei permessi alle
RSU (eletti dirittamente dai lavoratori) e contro i sindacati
conflittuali e indipendenti, in primis USB.
Questa idea autoritaria la contrasteremo in tutti i modi possibili a
cominciare dallo sciopero generale del lavoro pubblico del 19 giugno
che abbiamo proposto di fare proprio a tutte le altre organizzazioni
sindacali. Serve una risposta immediatamente fattiva al decreto con cui
si intende disegnare una pubblica amministrazione che, in combinato
disposto con il jobs act, risponda più alle attese dell’imprenditoria
schieratasi con Renzi nelle scorse elezioni, piuttosto che rilanciare
la qualità e la funzionalità del servizio pubblico.
La difesa della scuola e del lavoro pubblico saranno anche fra i temi
della manifestazione nazionale di apertura del Controsemestre europeo,
organizzata il prossimo 28 giugno a Roma, a cui l’USB parteciperà in
massa.
IL 19
GIUGNO LA SCUOLA SCIOPERA
- Perché i nostri stipendi sono bloccati dal
2009 e rischiano di restare fermi fino al 2020;
- Perché non assumono tutti i precari storici e
continuano i tagli agli organici;
- Perché abbiamo bisogno di almeno ALTRI 250
MILA lavoratori per garantire l'ISTRUZIONE e non il parcheggio degli
studenti;
- Perché la libertà di insegnamento è soffocata
insieme ai diritti sindacali;
- Perché ai precari stanno togliendo le ferie;
- Perché su chi rimane a lavoro si abbatte una
valanga di lavoro insostenibile;
- Perché in molte scuole non avranno più il
tempo prolungato e molti bambini della primaria non avranno il tempo
pieno;
- Perché ogni giorno un pezzo di scuola, dai
convitti alla scuola per adulti, viene cancellata;
- Perché gli scatti e le posizioni economiche
sono bloccati e nel FIS non è rimasta che qualche briciola per favorire
le clientele di alcuni dirigenti;
- Perché siamo stufi di un clima sempre più
autoritario, con minacce di sanzioni disciplinari ogni volta che si
richiede il rispetto di un diritto;
- Perchè non ci stiamo ai ricatti e alla
complicità dei sindacati compiacenti!
MANIFESTAZIONI
REGIONALI IN TUTTA ITALIA
scuola@usb.it