Dell'Oro: ''A volte la bocciatura può avere ricadute preoccupanti sui livelli di autostima dei ragazzi''
Data: Martedì, 03 giugno 2014 ore 07:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
"C'è un sistema di
valutazione che invece di rimotivare i ragazzi spesso li ferisce e
questo è un punto centrale che spiega il disagio scolastico" - Ultimi
giorni di scuola, ultime interrogazioni e verifiche. E mentre si
discute della possibilità di accorciare di un anno i licei per metterci
in linea con gli altri paesi europei, gli studenti sono alle prese con
le ultime interrogazioni e verifiche, nel tentativo di evitare
bocciature o debiti.
"C'è un sistema di valutazione che invece di rimotivare i ragazzi
spesso li ferisce e questo è un punto centrale che spiega il disagio
scolastico", dice Francesco Dell'oro, autore del libro "La scuola di
Lucignolo", edizioni Urra, per anni responsabile del servizio
orientamento del comune di Milano e che in questo periodo sta facendo
colloqui a decine di genitori e ragazzi sull'orlo di una crisi di
nervi. Non è solo colpa di Lucignolo - secondo Dell'Oro - se lui in
classe è a disagio e se non riesce a stare al passo con i programmi. E'
anche colpa di un sistema scolastico che non sa ascoltare gli studenti,
adolescenti alle prese con una realtà sempre più complessa, che li
ingabbia in rigidità per alcuni insostebili fatte di voti e lezioni
frontali. Ed ecco allora che la scuola italiana perde per strada troppi
ragazzi, tanto da essere fanalino di coda in Europa nell'abbandono
scolastico: più 300mila giovani fra 18-24 non è andato oltre la terza
media.
"La bocciatura è una sconfitta per tutti", dice ancora Dell'Oro. "A
volte la bocciatura, nella migliore delle interpretazioni, può essere
positiva: si ripete l'anno, si riparte di nuovo, si mettono delle basi
più solide. Il problema è che ci sono sensibilità diverse e gli
insuccessi possono avere una ricaduta a volte davvero preoccupante
sulla sensibilità dei ragazzi e sui loro livelli di autostima".
E allora che la scuola sia pure un luogo di bocciatura (una scuola
buonista non serve a nessuno) che sappia ripensarsi, alla ricerca di un
nuovo modo di vivere la formazione, fatta anche per i tanti Lucignoli
fra noi.
Maria Piera Ceci
Radio24.ilsole24ore.com
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