CRUDELTA’
Parola molto dura,
che racchiude in sé
inaudite cattiverie;
tento di descriverla,
ma un blocco mi attanaglia.
Un detenuto che cerca
di spiegare la crudeltà:
sembra una beffa,un controsenso,
molti di noi scontano reati di sangue,
perciò nel tentativo di scriverne,
la penna fa fatica,incespica, langue.
Uccidere una donna è crudeltà,
l’infamia di un uomo che,
per non non perderla, non ha pietà.
Bastardo è chi uccide la propria donna,
chi uccide i figli che ha messo al mondo,
chiunque faccia strage del proprio sangue.
Non esiste più famiglia,
non esistono legami di sorta,
non esiste ragione,seppur contorta,
che possa ricondurli a vedere una luce.
Non c’è giustizia nel mondo.
Mi porto dentro rabbia e dolore.
Provate ad immaginare:
un angelo di tre soli anni,
il suo sorriso bellissimo e dolce,
spento in un lampo,
da un proiettile in testa,
il suo corpo date alle fiamme,
il pianto, l’urlo è la sola cosa che resta.
Non vogliono vendetta
la mamma e il papà,
solo giustizia.
Non c’è giustizia nel mondo,
non c’è giustizia nell’uomo,
non c’è limite alla crudeltà.
Forse il mio è solo uno sfogo
Lasciatemi almeno le parole,
per annunciare la cruda realtà.
Afferro invano, nella mia mano tremante,
questa penna,traccia della nuda verità,
che stenta a credere , la mia mente traballante.
(G. Campolongo)